Il lato oscuro della PRIMAVERA più famosa
La Primavera di Sandro Botticelli, esposta alla Galleria degli Uffizi di Firenze, è considerata uno dei più grandi capolavori del periodo rinascimentale italiano. Il dipinto è stato realizzato con la tecnica della tempera su tela, ed è databile tra il 1478 e il 1482. A più di cinquecento anni dalla sua realizzazione, la grande opera di Botticelli continua a esercitare un enorme fascino, è avvolta da un alone di mistero e il suo significato più profondo non è ancora stato svelato. Per un artista rinascimentale essere capito non è semplice, né scontato. Questo quadro, visto da milioni di visitatori ogni anno, continua a nascondere molteplici significati. La Primavera non racconta una sola storia, ma molte, ed è difficile capire quale sia la principale, quella che il pittore ha voluto fosse chiara ed esplicita per poter nascondere bene tutto il resto. Il titolo dell’opera, Primavera, a prima vista sembra spiegare tutto, invece non è così. Nasconde volutamente qualcosa. Perché, infatti, il pittore ha usato nove figure per rappresentare una sola stagione? Perché le donne sembrano tutte in stato di gravidanza? Che cosa lega Venere alla primavera? Per rappresentare i volti dei personaggi, Botticelli si è ispirato ai suoi contemporanei? Chi ha commissionato l’opera? Che messaggi sono celati? Privati o politici? Filosofici o letterari? Spesso, per capire un dipinto, si guarda a chi, in esso, non c’è, almeno apparentemente.
‘Simonetta Cattaneo, originaria della Liguria, arrivata a Firenze a quindici anni, si fece notare subito per bellezza e
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