Nel 1973, l'invenzione di Faggin ha già un paio d'anni, eppure il mondo non è ancora pronto per fare il salto nel futuro. Il presidente degli Stati Uniti è un Richard Nixon ormai consapevole di passare alla storia per lo scandalo del Watergate, la guerra del Vietnam continua a dividere il pianeta, Mike Bongiorno presenta Sanremo ed Elvis Presley canta in diretta via satellite. Eppure, questi anni tecnologici sono ancora anni caldi. A Roma rapiscono il nipote di Getty, a Belfast scoppiano le bombe e in Grecia un golpista diventa presidente. Come se non bastasse, in Israele scoppia la Guerra del Kippur, con crisi petrolifera annessa. E gli italiani imparano una nuova parola: austerity. Ovvero, targhe alterne e pedalare. Morale: la rivoluzione digitale è costretta a cominciare in sordina. Si parte con gli strumenti da ufficio, poi con i macchinari delle fabbriche. Per arrivare, infine, alle auto in garage.
Da un momento all'altro,