Cappello a falda larga e camicia di un denso blu jeans. Il passo corre svelto, lo sguardo magnetico sprigiona il fuoco della passione. E poi un timbro di voce graffiante e inciso, a dare ancora più corpo alla sua figura autorevole e carismatica. Per molti è l’Indiana Jones degli archeologi, ma quei molti forse non sanno che pare sia stato proprio il suo cappello ad aver ispirato la costruzione del noto personaggio cinematografico creato da George Lucas. Un fatto, questo, che mette subito in chiaro i piani della faccenda e della proporzione: sì perché è Indiana Jones a essere lo Zahi Hawass del cinema e non il contrario!
Zahi Hawass è in assoluto il più celebre egittologo contemporaneo, un vero e proprio monumento d’Egitto consacrato nell’altisonante ma significativo soprannome di “faraone del terzo millennio”. Nato a Damietta, città bagnata dalle acque del Mar Mediterraneo sul delta del Nilo, a nord del Cairo, ha ricoperto per diverso tempo la carica di ispettore capo dell’altopiano di Giza, poi quella di direttore generale del Consiglio Superiore delle Antichità egiziane e dopo ancora quella di Ministro di Stato delle Antichità. Numerosi sono stati anche i premi e i riconoscimenti in carriera per le sue conquiste sul campo, che gli sono valse anche la nomina di professore honoris causa all’Università di Los Angeles.
Amatissimo dal pubblico italiano, proprio grazie al prolifico sodalizio con Roberto Giacobbo, Hawass ci accompagna in un nuovo e denso viaggio esclusivo in luoghi ancora inesplorati e questa volta lo fa in una veste inedita, lasciando