Sono centinaia le frasi, gli aforismi e i modi di dire che contengono la parola “cuore”, escludendone il significato prettamente organico. Per esprimere la paura, ad esempio, affermiamo di sentire il cuore in gola. Quando prendiamo una decisione senza pensarci troppo diciamo che l’abbiamo fatto a cuor leggero. Se siamo dispiaciuti, ci si stringe il cuore; alla vista della persona amata non sentiamo forse il batticuore o proviamo un tuffo al cuore? E se la storia d’amore dovesse finir male, purtroppo ci ritroviamo con il cuore spezzato! Ci sta a cuore chi amiamo, in alcune circostanze il nostro cuore sarà anche di pietra, e nonostante, a volte, ci pianga il cuore, di certo non sempre dobbiamo metterci il cuore in pace! Il cuore è molto di più di quel che sappiamo. Non è “solo” un organo e capiremo perché.
IL CUORE È SOLO UN MUSCOLO CHE PULSA?
In inglese “imparare a memoria” si traduce con e in francese con , cioè apprendere/imparare con il cuore. L’etimologia stessa della parola “ricordare” ci indica che deriva dal latino in cui al prefisso , segue la radice che significa “cuore”. La parola giapponese si traduce in italiano con “cuore” ma, mentre nella nostra lingua essa si utilizza sia per riferirsi all’organo pulsante in mezzo al petto, sia al simbolismo a lui associato – ossia, l’amore – in Giappone quando si parla di , si aggiunge anche un altro concetto: quello di “mente” con tutte le sue funzioni. Il cuore dunque è considerato non solo come un organo meccanico che