Il meccanismo dei “tetti” al numero di cessioni del credito di imposta maturato con i bonus edilizi rappresenta una delle principali novità del 2022 in tema di agevolazioni fiscali per la casa. La prima stagione del 110% e del contestuale allargamento della possibilità di “pagare” tutti gli interventi agevolati attraverso lo sconto in fattura della somma recuperabile dalle tasse o, appunto, la cessione della stessacon l’Antifrodi-bis (decreto legge 13/2022) ha reintrodotto “due ulteriori cessioni oltre la prima”, anche a seguito di sconto in fattura, ma solo ed esclusivamente a favore di soggetti qualificati come le banche, gli intermediari finanziari iscritti all’Albo o le imprese di assicurazioni autorizzate. Questa regola riguarda tutti i contribuenti Ires e Irpef che sostengono la spesa agevolata con il Superbonus 110% o con altri bonus, che sono nel dettaglio il bonus casa 50%, il bonus casa acquisti, l’ecobonus, il sismabonus, il bonus facciate, il sostegno a impianti fotovoltaici e l’eliminazione delle barriere architettoniche, intervento che da quest’anno costituisce incentivo a sé al 75%. La prima cessione è libera (a chiunque), le successive solo a soggetti vigilati. La procedura resta la medesima. L’obiettivo del Governo non è ostacolare la misura, ma bloccare il mercato incontrollato dei crediti. La restrizione sta comunque frenando i bonus, perché le banche (sommerse di richieste) hanno in molti casi iniziato a rifiutare l’acquisizione di nuovi crediti. Per approfondire l’argomento e scoprire dove e come applicare questo e altri bonus invitiamo a consultare la riedizione della guida ai bonus, in allegato a questo numero di maggio 2022.
