IL PASSAGGIO generazionale è da sempre uno snodo critico per ogni impresa familiare. Ultimamente lo sta diventando anche per tutti noi: i dati Istat e dell’Osservatorio Aub (Aidaf, Unicredit, Bocconi) testimoniano infatti che l’incidenza delle imprese familiari nella nostra economia è superiore a quella degli altri Paesi europei e che molte di esse – e, soprattutto, gran parte di quelle più importanti – sono gestite da imprenditori della generazione dei baby boomers o addirittura dai loro genitori, vale a dire le generazioni del miracolo economico italiano.
L’anzianità dei gestori delle nostre imprese familiari è aggravata dall’arretratezza del nostro modello economico-produttivo, da cui dipende la bassa produttività del nostro lavoro rispetto a quella dei Paesi più avanzati, nonostante i costi più bassi.
A rendere la situazione ancora più critica vi è poi un’ulteriore componente che si sovrappone al tema del passaggio generazionale e attiene al passaggio dimensionale. Proprio da quest’ultimo conviene partire.