martiri, coloro che nei primi secoli del cristianesimo , hanno esercitato un sentimento di particolare devozione soprattutto nei tempi più antichi. Per le chiese, ospitare le loro spoglie mortali era motivo di particolare prestigio ma qui, nel Duomo di Cagliari, si raggiunsero vette davvero insolite. si era creata una sorta di disputa tra le diocesi di Sassari e Cagliari su chi possedesse il primato nella Chiesa di Sardegna. In quegli anni, l’arcivescovo di Sassari aveva fatto realizzare nella basilica di Porto Torres un santuario dedicato ai santi martiri Gavino, Proto e Gianuario. Per tutta risposta, l’arcivescovo di Cagliari , di nobile famiglia spagnola, volle controbattere facendo scavare una cripta nella roccia sottostante alla cattedrale della sua città, per accogliere i resti di santi martiri (o presunti tali) che erano emersi durante una vasta campagna di scavi eseguita nei pressi della basilica di San Saturnino, del vicino complesso paleocristiano di San Lucifero e di altre chiese. Il santuario fu inaugurato il con una solenne processione per la traslazione delle numerose reliquie, che vennero sistemate in tutte della dimensione di circa e chiuse con una lastra sulla quale è raffigurato il santo martire recante i suoi specifici attributi (i simboli del suo martirio) e identificato da un cartiglio con il nome. Il sacrario è costituito da : la cappella principale e 2 cappelle laterali più piccole. Vi si accede attraverso che scendono da nel quale spicca marmoreo dove fu deposto, secondo il suo volere, Monsignor de Esquivel.
IL SANTUARIO DEI MARTIRI DI CAGLIARI
Nov 21, 2023
2 minuti
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