Pensare che negli spazi cosmici immensi, nei pianeti extrasolari orbitanti intorno a una stella e catalogati come abitabili non ci sia una qualche forma di vita è improbabile.
Esistono 100 milioni di galassie. In ogni galassia ci sono in media 100 milioni di stelle: il calcolo delle probabilità porta a pensare che la presenza di vita sia quasi certa. L’Allen Telescope Array sta studiando migliaia di nane rosse, che hanno la caratteristica di essere piccole stelle, con una temperatura che si aggira intorno ai 3 mila 500 gradi, quindi abbastanza fredde. Sarebbero i luoghi più promettenti per la ricerca di forme di vita. Abbiamo ancora conoscenze un po’ limitate del passato e del futuro, e non sappiamo, ad esempio, se la vita sulla Terra si è evoluta come evento inevitabile e lineare o come risultante di qualcosa di improbabile che è comunque avvenuto.
ESOBIOLOGIA E ASTROBIOLOGIA
Tra il XIX e il XX secolo, la ricerca di organismi viventi extraterrestri diventa, pian piano, una vera e propria scienza. I risultati non tardano ad arrivare. Ciò che un tempo, nemmeno troppo lontano, si riteneva impossibile, presto viene rivalutato. Come, ad esempio, la resistenza di alcuni batteri all’energia che si libera durante un impatto tale da provocare l’espulsione, nello Spazio, di detriti da un pianeta. Alcune spore batteriche resistono alle condizioni ambientali estreme dell’Universo. Altre ancora sono in grado di resistere per anni all’intenso campo di radiazioni spaziali, se tale trasporto avviene per mezzo di frammenti rocciosi vicini al metro di diametro (si parla di lito-panspermia).
Anche sul nostro pianeta sono