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La flora anche in città. Mezzo e fine della sostenibilità ambientale

Ottenere più verde non significa solo proteggere le grandi foreste. Nelle regioni ad alta densità urbana e nelle grandi città, anche un orto o un giardino possono fare tanto.

Sono tre, secondo uno studio condotto dall’Università di Pisa, le regioni più ricche di flora (in questo caso è corretto infatti si specifica dopo la differenza) in Italia. Sul podio, Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Trentino-Alto Adige, seguite da Abruzzo e Valle d’Aosta, Per arrivare a tracciare questa mappa della flora così estesa, il team di ricercatori dell’Università di Pisa ha costruito un dataset di 266 flore di varie estensioni, da minuscoli isolotti come Stramanari in Sardegna ai circa 302mila chilometri quadrati dell’intero territorio nazionale. L’utilità di questo studio, oltre a poter confrontare in modo oggettivo la ricchezza floristica delle varie regioni italiane, ha ricavato delle costanti, specificatamente calibrate per il territorio italiano, che consentiranno a ulteriori studi di calcolare agevolmente il numero di specie di piante attese per una data area. A questo scopo, La BGCI, con l’intento di diffondere buone pratiche, mantiene aggiornati e condivide specifici database sulle loro attività di ricerca (Garden search e Plant search) contribuendo con questa attività anche a mitigare il cambiamento climatico e “a favorire il benessere dell’Umanità”. In Italia, la Società Botanica italiana, nata nel 1888, è la maggiore associazione scientifica botanica del nostro Paese. Promuove la cultura e la conoscenza delle scienze botaniche attraverso lo studio del patrimonio della biodiversità costituito dalla ricchissima flora del nostro territorio. È suddivisa in sezioni regionali e gruppi di lavoro, che vanno dallo studio dell’algologia, alle officinali, dalla micologia alla briologia. La sostenibilità ambientale è un tema in cima all’agenda della Società Botanica italiana che, come l’omologa britannica, ritiene che . Infatti, oltre a fungere da modelli per pratiche agricole sostenibili, incoraggiando l’uso di metodi che minimizzano l’impiego di pesticidi e fertilizzanti chimici, promuovere la diversità colturale favorendo la salute del suolo, gli orti botanici permettono la conservazione di piante rare, endemiche o in pericolo di estinzione, e preservare la diversità genetica delle piante è essenziale per mantenere e ripristinare gli ecosistemi naturali, contribuendo così a preservare la biodiversità globale. Inoltre, molte piante coltivate negli orti botanici sono adattate alle condizioni climatiche locali e possono richiedere meno acqua rispetto alle specie non native. Promuovendo la coltivazione di piante adattate al clima locale, gli orti botanici contribuiscono alla conservazione delle risorse idriche e alla riduzione del consumo di acqua. Infine, ma non meno importante, la coltivazione di piante che assorbono grandi quantità di anidride carbonica e la promozione di pratiche agricole sostenibili contribuiscono a ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli impatti del cambiamento climatico.

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