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Perché scegliere Bio: È salutare, pulito e fa bene al Pianeta.
Perché scegliere Bio: È salutare, pulito e fa bene al Pianeta.
Perché scegliere Bio: È salutare, pulito e fa bene al Pianeta.
E-book60 pagine38 minuti

Perché scegliere Bio: È salutare, pulito e fa bene al Pianeta.

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Info su questo ebook

Il perchè la scelta biologica e biodinamica sia l'unica strada percorribile per un futuro più sostenibile.

Biologico e biodinamico: una ricetta contro la crisi?
Tutto ebbe inizio negli anni Settanta con il diffondersi di una maggiore consapevolezza ambientalista, mentre si moltiplicavano gli studi sui danni alla salute e all’ambiente causati dai residui di pesticidi e le ricerche sul decadimento nutrizionale degli alimenti ottenuti con l’agricoltura convenzionale...

Bisogna aiutare i produttori
L’agricoltura sana è indispensabile non solo per fornire buoni prodotti, ma anche per proteggere i nostri territori dalle frane e dal degrado. Eppure anche nel biologico i produttori sono lasciati soli...


I vantaggi del biologico
Tutti i perchè per dire "sì" al bio

La specificità biodinamica
Le radici dell’agricoltura biodinamica affondano nella filosofia antroposofica, elaborata intorno agli inizi del 1900 dall’austriaco Rudolf Steiner.

Perché il biologico può sfamare il mondo… e gli ogm no
Malgrado il grande martellamento pubblicitario, le piante modificate geneticamente fino ad oggi hanno dato scarsissimi risultati.

Agricoltura biologica e cambiamenti climatici
I concimi azotati di sintesi, proibiti nell’agricoltura bio, sono una delle fonti più importanti di emissioni di anidride carbonica nella pratica agricola convenzionale, nonché a livello mondiale la maggior fonte in assoluto di emissioni di protossido di azoto di tutti i settori.

Tutela la biodiversità
Le attività umane, soprattutto il nostro attuale modello di sviluppo, crescita e consumo, minacciano costantemente la biodiversità terrestre. L’agricoltura intensiva, così come si è sviluppata dal dopoguerra ad oggi, rappresenta una delle principali minacce per la biodiversità.

Vestirsi di natura
Bio non vuol dire solo frutta e verdura, ma anche alimenti trasformati, detergenti, cosmetici, piante officinali e persino vestiti, o più correttamente tessuti naturali.

Cosmetici bioecologici
Non esiste a livello europeo un regolamento che stabilisca gli standard per i cosmetici bio, così come accade per gli alimenti e alcuni prodotti trasformati.

Prodotti trasformati più sani
Cibi in scatola, surgelati, latticini, prodotti da forno… Oggi, una parte molto significativa della nostra alimentazione, anche quando consumiamo cibi bio, si basa sul consumo di prodotti trasformati. Ma ci siamo mai chiesti cosa c’è dentro?

La certificazion
Saper acquistare bio fra burocrazia, marchi e simboli.

 
LinguaItaliano
Data di uscita6 dic 2014
ISBN9788866810728
Perché scegliere Bio: È salutare, pulito e fa bene al Pianeta.

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    Anteprima del libro

    Perché scegliere Bio - Alessandra Denaro

    Una collana di instant e-book, a prezzi contenuti, per approfondire con sguardo critico i temi centrali del mensile Terra Nuova, che dal 1977 si occupa di ecologia, sostenibilità e alimentazione naturale. Diversi i temi che affronteremo nei nostri ebook: dall’elettrosmog all’abuso degli antibiotici, dalle cause dell’infertilità dilagante al veganesimo, dai cibi irradiati al rischio vaccini, dalla relazione tra anticontraccettivi e cancro agli Ogm.

    Tanti titoli per seminare saperi ed esperienze innovative e controcorrente, essere più consapevoli dei propri consumi e ridurre la nostra impronta ecologica.

    Perché scegliere bio

    di Alessandra Denaro

    Non abbiamo bisogno dell’ingegneria genetica per ottenere raccolti ricchi di nutrienti: l’amaranto ha 9 volte più calcio del grano e 10 più del riso. Il suo contenuto in ferro è 4 volte superiore a quello del riso, e contiene il doppio delle sue proteine.

    Il miglio finger fornisce 35 volte più calcio del riso, 2 volte in più di ferro e 5 volte in più di minerali.

    Il miglio barnyard contiene 9 volte più minerali del riso.

    Prodotti nutrienti e rispettosi delle risorse come i diversi tipi di miglio e di legumi sono la strada più sicura verso la sicurezza alimentare.

    – Vandana Shiva

    Biologico e biodinamico: una ricetta contro la crisi?

    Tutto ebbe inizio negli anni Settanta con il diffondersi di una maggiore consapevolezza ambientalista, mentre si moltiplicavano gli studi sui danni alla salute e all’ambiente causati dai residui di pesticidi e le ricerche sul decadimento nutrizionale degli alimenti ottenuti con l’agricoltura convenzionale.

    In quegli stessi anni arrivavano in Italia gli echi lontani e un po’ confusi dei primi agricoltori biologici e biodinamici che operavano in Nord Europa. In Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Danimarca si contavano a centinaia gli agricoltori che praticavano il metodo biodinamico ideato da Rudolf Steiner già all’inizio del secolo scorso; mentre nel Regno Unito e in Francia cominciava a prendere piede il «metodo organico» promosso da The soil association, fondata nel 1946 da un gruppo di agricoltori, nutrizionisti e agronomi.

    Pur differendo per le premesse filosofiche e le pratiche utilizzate per la fertilizzazione del terreno e la cura delle piante, entrambi i metodi partivano dalla consapevolezza del legame diretto tra le tecniche impiegate nell’agricoltura e la salute dell’uomo e dell’ambiente.

    In Italia, arriva prima la biodinamica (la fondazione dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica risale al 1947) e solo verso la fine degli anni Settanta i pionieri del biologico cominciano a organizzarsi su base locale, grazie ai «coordinamenti» regionali degli agricoltori biologici, alla cui costituzione contribuì concretamente Aam Terra Nuova, organizzando il primo incontro nazionale sul tema «Cos’è biologico».

    Oggi, quella che solo qualche decennio fa veniva dipinta come un’utopia irrealizzabile è diventata pratica comune di centinaia di migliaia di agricoltori. Per l’esattezza, secondo l’ultimo censimento Fbl-Ifoam (2011), in tutto il mondo sono 1.798.083 gli agricoltori che applicano il metodo di coltivazione biologico o biodinamico.

    Nonostante l’ostracismo dell’ambiente accademico dei primi tempi e il pesante boicottaggio della lobby dei fitofarmaci e dell’agroindustria, i pochi ettari degli anni Settanta oggi sono diventati più di 37 milioni e 200 mila, pari allo 0,9% (dati Fbl-Ifoam) della superficie agricola mondiale: un dato di

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