Nonostante sullo sfondo rimangano fattori importanti come il conflitto in Medio Oriente, le decisioni dell’Opec, il grande cartello che riunisce 24 Stati produttori, e le variabili internazionali che possono influenzarne fortemente l’andamento, il prezzo del petrolio al momento rimane sotto controllo. Come mai la guerra tra Israele e Hamas non sembra aver comportato grandi variazioni negli scambi?
LA SOLIDITÀ DELL’ARABIA SAUDITA PUÒ ESSERE DATA PER SCONTATA IN QUESTO MOMENTO RAUL CARUSO, PROFESSORE ORDINARIO DI POLITICA ECONOMICA ALL’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO
“Il motivo è abbastanza semplice, o meglio apparentemente semplice. La guerra tra Israele e Hamas, per quanto cruenta e drammatica, è decisamente più prevedibile rispetto ad altri tipi di conflitti e questo avviene perché si protrae oramai da tanti anni”, ci spiega Raul Caruso, Professore ordinario di Politica economica all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “In generale le ripercussioni più grandi sui prezzi delle commodities e del petrolio si osservano solitamente quando gli shock sono inattesi. E quindi