Varcato il colle di Monte Ceneri, la cantonale N2 si affaccia sul Piano di Magadino, estremità del Lago Maggiore, e sui monti circostanti. Dopo Cadenazzo, Bellinzona avanza con l’immagine dei suoi castelli dalle mura merlate, Patrimonio Unesco dal 2000.
Castelgrande, Montebello, Sasso Corbaro e la “murata” merlata che un tempo si srotolava fino al fiume Ticino, sbarravano l’unica via d’accesso ai passi alpini del San Bernardino, del Lucomagno e del San Gottardo. Nel XV secolo queste impressionanti fortificazioni fungevano da estremo baluardo del dominio milanese. Già gli antichi romani furono ben consci dell’importanza strategica del luogo, tanto da fondare un “castrum” sulla collina dove ora sorge Castelgrande.
Grazie alla sua posizione strategica, Bellinzona fu a più riprese oggetto di conflitti tra i duchi di Milano e i Confederati elvetici. Fu solo nel 1516 che la Confederazione riuscì ad annettere la città ai suoi territori. Il complesso fortificato di Bellinzona, un esempio unico in Europa di architettura militare, persa nel tempo quella funzione,