Luoghi segreti da visitare a Milano e dintorni
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Milano non ha certo bisogno di presentazioni: punto di riferimento in Lombardia e non solo, è stabilmente ai primi posti nella classifica delle mete turistiche più gettonate. Eppure, allontanandosi appena dal centro urbano, è possibile scoprire una quantità di piccole gemme che spesso sfuggono ai radar dei turisti meno attenti. In un arco di soli venti chilometri da Milano, ad esempio, sorgono numerosi paesi e borghi che custodiscono dei veri tesori artistici, architettonici e naturalistici, per non parlare poi delle tante fortezze viscontee che punteggiano il paesaggio attorno alla città. Dalla Città del Mattone al Laghetto Manuè,dalle ville del Naviglio Grande all'Osservatorio degli Scoiattoli, una serie di itinerari pensati per far riscoprire le bellezze nascoste del circondario milanese.
Una guida completa alle bellezze nascoste del territorio milanese
Tra i luoghi da non perdere:
• Villa Visconti Borromeo Litta, la “villa delle delizie” a Lainate
• Parco delle Groane, tra brughiere, stagni e querceti
• l’ex polveriera di Ceriano
• il bosco di Vanzago, riserva di caccia degli Sforza
• Villa e Parco Bagatti Valsecchi a Varedo
• il castello di San Giorgio a Legnano
• la rocca di Lacchiarella
• Museo Pagani a Castellanza, arte moderna en plein air
• il castello di Turbigo, baluardo di Milano
• la caverna del “buco della sabbia” a Civate, viaggio nel 3.000 a.C.
• Somasca e il castello dell’Innominato
• l’oasi di Sant’Alessio
• Bollate: Villa Arconati e il giardino ispirato a Leonardo da Vinci
Paolo Melissi
È condirettore di «Satisfiction». Ha lavorato alle pagine culturali di varie testate nazionali ed è l'ideatore e l'organizzatore di “Passeggiate d'Autore”, ciclo annuale di esplorazioni urbane affidate a scrittori, poeti, giornalisti e studiosi. Con la Newton Compton ha pubblicato Milano che nessuno conosce e Luoghi segreti da visitare a Milano e dintorni.
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Anteprima del libro
Luoghi segreti da visitare a Milano e dintorni - Paolo Melissi
529
Prima edizione ebook: luglio 2021
© 2021 Newton Compton editori s.r.l., Roma
ISBN 978-88-227-5267-3
www.newtoncompton.com
Realizzazione a cura di Punto a Capo, Roma
Paolo Melissi
Luoghi segreti da visitare a Milano e dintorni
Da Magenta al Parco delle Groane
itinerari insoliti tutti da scoprire
marchio.front.tifNewton Compton editori
Indice
INTRODUZIONE
LE METE DI VIAGGIO ENTRO VENTI CHILOMETRI
Lainate
Villa Visconti Borromeo Litta
Esposizioni e Museo della Stampa
Il Parco delle Groane
Il Bosco dei Giusti a Solaro
L’ex Polveriera di Ceriano
La via del Mattone
Il Bosco di Cesate e il Laghetto Manuè
Ca’ del Re
Gli itinerari ciclistici nel Parco
ABBIATEGRASSO
Il Castello Visconteo
Le ville del Naviglio Grande
ALBAIRATE
MAGENTA
Case e palazzi
L’ossario della battaglia di Magenta
Parco Naturale La Fagiana
CORBETTA
La torre e il Castelletto
Il santuario della Beata Vergine dei Miracoli
Ville e palazzi
Villa Pisani Dossi
Il lazzaretto e le cascine
Il Bosco Eremo Locatelli
VANZAGO
Bosco di Vanzago - Oasi wwf
VAREDO
Villa Borsani
Villa Bagatti Valsecchi
Villa Gaetana Agnesi
CESANO MADERNO
Palazzo Arese Borromeo
Santuario di Santa Maria delle Grazie
L’Oasi lipu
GORGONZOLA
La pista ciclabile del Naviglio Martesana
Sagra nazionale del gorgonzola
NOVIGLIO
Itinerario rosso
Itinerario giallo
Itinerario verde
Il castello di Binasco
Percorsi ciclo-pedonali a Binasco
Cascina Tavernasco
Le marcite
VERNATE
Il castello di Coazzano
L’Oasi di Pasturago
LACCHIARELLA
La Rocca Viscontea
Cascina Coriasco
L’Oasi di Lacchiarella
Il Palio delle Oche
CASTELLANZA
Archeologia industriale
Museo Pagani: un museo d’arte moderna en plein air
Palazzo Brambilla
Il Palio di Castellanza
SETTALA
Lungo il canale della Muzza
La Riserva naturale Sorgenti della Muzzetta
Cascina Castello
GAGGIANO
Il Bosco dei Cento Passi
La Via Lattea e altri percorsi cicloturistici
SAN GIULIANO MILANESE
La Rocca Brivio
Zivido
L’abbazia di Viboldone
CUSAGO
Il Castello Visconteo
Itinerari cicloturistici nel Parco Agricolo Sud Milano
ARESE
Villa Valera
LENTATE SUL SEVESO
Le ville di Lentate
Oasi di Lentate sul Seveso
SENAGO
Villa Borromeo
Villa Corbella-Martinelli-Sioli
Villa Verzolo-Monzini
Villa Ponti
BOLLATE
Villa Arconati
Oasi wwf Il Caloggio
PESCHIERA BORROMEO
Il Castello di Peschiera Borromeo
Il Castelletto di Longhignana
Il Bosco del Carengione
MELEGNANO
Il Castello di Melegnano
Affreschi e cicli pittorici
BUCCINASCO
Le Cascine
Monastero benedettino dei Santi Pietro e Paolo
MIRASOLE
L’abbazia di Mirasole
La chiesa
VIMERCATE E ORENO
Vimercate
Oreno
Il Parco del Molgora
LE METE DI VIAGGIO ENTRO QUARANTA CHILOMETRI
L’ECOMUSEO MARTESANA
Il Naviglio Martesana
MASATE
INZAGO
La Sindone di Inzago
CASSANO D’ADDA
Castello di Cassano d’Adda
Gropello d’Adda
VAPRIO D’ADDA
Chiesa di San Colombano
Villa Melzi e Leonardo da Vinci
Villa Castelbarco
Il lavatoio di Leonardo da Vinci
La Casa del Custode delle Acque
CRESPI D’ADDA
Il Villaggio di Crespi d’Adda
TREZZO SULL’ADDA
La necropoli longobarda
Il Castello Visconteo
Concesa
Centrale Idroelettrica Taccani
MORIMONDO
L’abbazia di Morimondo
Cascina Fiorentina
Fallavecchia
MONTEVECCHIA
Santuario della Beata Vergine del Carmelo
Le Piramidi
e il Parco del Curone
I percorsi del Parco
PALAZZO PIGNANO - PANDINO - AGNADELLO
Palazzo Pignano
Pandino
Agnadello
TREVIGLIO - FARA GERA D’ADDA - RIVOLTA D’ADDA
Treviglio
Fara Gera d’Adda
Rivolta d’Adda e il Parco della Preistoria
CARATE - BESANA BRIANZA - CASATENOVO
Carate Brianza
Besana Brianza
Casatenovo
Bereguardo
Il ponte di barche sul Ticino
Il Castello Visconteo Di Bereguardo
La Zelata
I sentieri e l’Anello di Bereguardo
MERATE E IMBERSAGO
Merate
Imbersago
CASTIGLIONE OLONA
Palazzo e Museo Branda Castiglioni
La Collegiata e il Battistero
La chiesa del Santissimo Corpo di Cristo
Museo di Arte Plastica a Palazzo dei Castiglioni
Il Parco rto
Il Palio dei Castelli
BELGIOIOSO E SANT’ALESSIO
Belgioioso
Il Castello di Belgioioso
San Giacomo della Cerreta
Sant’Alessio
Castello di Sant’Alessio
L’Oasi di Sant’Alessio
I LAGHI DI PUSIANO E ALSERIO
Il Lago di Pusiano
Il Lago di Alserio
LEGNANO
Il Castello Visconteo
Il Bosco di Legnano
Il Palio di Legnano
Il Parco dei Mulini
GAMBOLÒ
Il Castello Litta
La Sforzesca
LE METE DI VIAGGIO ENTRO CINQUANTA CHILOMETRI
CIVATE
Chiesa di San Calocero
Chiesa dei Santi Nazzaro e Celso
L’abbazia di San Pietro al Monte
La Casa del Pellegrino
Il Buco della sabbia
La ciclopedonale Lago di Oggiono e Annone
LOMELLO E SCALDASOLE
Lomello
Scaldasole
CREMA
Piazza Duomo
Piazza Trento e Trieste
Ex convento di Sant’Agostino
I palazzi di Crema
Le chiese di Crema
Le mura di Crema
Insula medievale alla Corte di Crema
La cucina cremasca
Il Parco del Serio
La ciclabile del canale Vacchelli
Spino d’Adda
Castelleone
Il Bosco Didattico
TURBIGO
Il Castello di Turbigo
Il percorso del ponte tibetano
NOSATE
Chiesetta di Santa Maria in Binda
CASTANO PRIMO
I mulini
CAVERNAGO
Castello di Cavernago
Il Castello di Malpaga
VERCURAGO
Somasca
Basilica di San Bartolomeo e San Girolamo Emiliani
Chiesa della Mater Orphanorum
La via delle cappelle di Somasca
La Valletta di Somasca
Castello dell’Innominato
MORTARA
Basilica di San Lorenzo
Abbazia di Santa Croce
Abbazia di Sant’Albino
Santuario di Santa Maria del Campo
La Sagra del salame d’oca e il Palio di Mortara
Gravellona Lomellina
Il Parco dei Tre Laghi
SONCINO
Il Borgo di Soncino
La Rocca Sforzesca
Chiesa e Parco del Tinazzo
Il Parco Oglio Nord
ROMANO DI LOMBARDIA
La Rocca di Romano
Il Parco del Serio
MARTINENGO
Il Borgo Medievale
Le chiese di Martinengo
Il monastero di Santa Chiara
Santuario della Madonna della Fiamma
Monastero dell’Incoronata
Il Filandone di Martinengo
CALCIO
SAN COLOMBANO AL LAMBRO
Il Castello di San Colombano
Il Parco della Collina di San Colombano
Appuntamenti a San Colombano
Miradolo Terme
CHIGNOLO PO
Il Castello di Chignolo
Il Grand Guignol
L’area protetta di Monticelli Pavese e Chignolo Po
OLGINATE
Giro del Lago di Olginate
CONSONNO
Da Città dei Balocchi
a città fantasma
CASTEGGIO
ARENA PO
BIBLIOGRAFIA
INTRODUZIONE
Milano, per ovvie ragioni, rappresenta un punto di riferimento e un’attrattiva ineludibile per l’intera Lombardia, ponendosi al primo posto come meta turistica. La regione, tuttavia, oltre alle altre località che già godono di una grande notorietà, racchiude una serie di cittadine, paesi e borghi di indiscutibile fascino, che in molti casi, se non sempre, passano del tutto inosservati non solo a chi viene in questa regione per scoprirla, ma anche agli stessi lombardi.
In un arco di soli venti chilometri di distanza da Milano, ad esempio, sorgono numerosi centri urbani in grado di sorprendere per i piccoli grandi tesori artistici, storici, architettonici e naturalistici che racchiudono nel loro territorio. Nell’area più vicina al capoluogo, tra l’altro, prevale la presenza soprattutto di castelli e fortezze viscontee, un tempo costituenti la linea difensiva dello Stato di Milano, insieme a uno straordinario numero di splendide ville di delizia e residenze nobiliari che, in alcuni casi, toccano i vertici della monumentalità e della bellezza artistica.
Allontanandosi ulteriormente, in un raggio di quaranta e cinquanta chilometri, si va alla scoperta di luoghi del tutto nascosti e segreti, e nella maggior parte dei casi nemmeno sfiorati dagli itinerari turistici o dalle gite fuori porta dei milanesi. Di solito, considerata la distanza che separa le diverse mete da Milano, si tratta di scoperte che possono essere fatte comodamente nel giro di una giornata piena. In alcuni casi, poi, si è preferito inserire più luoghi da visitare all’interno di un unico itinerario.
LE METE DI VIAGGIO ENTRO VENTI CHILOMETRI
occ.1.jpgLainate
Lainate, centro che fa parte della città metropolitana di Milano, sorge in prossimità del Parco delle Groane e dell’ormai scomparso Bosco dei Guasti. Il suo territorio, attraversato dal canale Villoresi, è sempre stato ricco di corsi d’acqua e fontanili, come ad esempio la roggia che solca il Parco Grancia, confluendo poi nel canale. Nel centro storico di Lainate da vedere il santuario della Madonna delle Grazie, edificio risalente al xvii secolo, ampliato e abbellito dopo che la popolazione di Lainate era stata risparmiata dall’epidemia di peste del 1630. Al suo interno sono custoditi dipinti del ’600 e del ’700, e sul pavimento della cappella di destra è visibile la tomba di Gian Luigi Visconti, mentre la cappella di sinistra fu dotata di un altare in marmi policromi per ospitare una reliquia del corpo di san Clemente.
Villa Visconti Borromeo Litta
La residenza, nata come villa di delizie, è un luogo incantevole in cui arte, bellezza architettonica e storia si fondono in maniera mirabile. Fu costruita nel 1585, per volontà di Pirro i Visconti Borromeo, grande cultore d’arte, su ispirazione delle grandi ville medicee di Toscana.
Alla sua progettazione e costruzione contribuirono tra gli altri l’architetto Martino Bassi, i pittori Camillo Procaccini, Pier Francesco Mazzucchelli, Giovanni Battista Maestri detto il Volpino, e gli scultori Francesco Brambilla e Marco Antonio Prestinari. Insieme alla Villa, il conte Pirro fece realizzare anche i Giardini con il Ninfeo, detto anche Palazzo delle Acque, in un tripudio di affreschi, statue, mosaici, fontane e giochi d’acqua, realizzando così una magione che divenne luogo di sfarzosi ricevimenti e feste, ritrovo di artisti e intellettuali ed esposizione di una collezione di dipinti, sculture e curiosità, secondo un progetto complessivo finalizzato in ogni caso a sorprendere e suggestionare i visitatori. Il Ninfeo, infatti, fu concepito come un vero e proprio trionfo di decorazioni e di giochi idraulici, tutt’ora perfettamente funzionanti, con i mosaici in ciottoli colorati del Procaccini e il Mercurio dipinto da Morazzone.
Nel ’700 la Villa fu ampliata da Giulio Visconti Borromeo Arese, che fece costruire il Quarto Nuovo
, chiudendo la corte d’ingresso e facendo aggiungere una sala da ballo al piano nobile. Il marchese Pompeo Litta fece risistemare le facciate del Ninfeo e l’impostazione scenografica del parco, aggiungendo alcune fontane monumentali, e facendo decorare la sala da pranzo a Giuseppe Levati dell’Accademia di Brera. Infine, all’inizio dell’Ottocento, fu aggiunto un boschetto nello stile paesaggistico inglese dell’epoca, sistemato da Luigi Canonica.
Alla Villa si accede attraverso un ingresso dal corpo allungato, che immette nel Cortile d’Onore, lungo il quale si distinguono gli edifici rustici che un tempo ospitavano scuderie, stalle, abitazioni dei contadini, mentre sul fondo spicca la Casa Signorile, detta Riposteria
, con i due piani su pianta rettangolare e il porticato retto da colonne di granito, e la Rotonda del Mercurio
, sala che ospita un affresco della divinità sulla volta.
Di seguito, si aprono le sale con pareti e volte affrescate nel tardo ’500. Nel cortile, a sinistra, svetta anche il Quarto Nuovo
, parte di edificio particolarmente maestosa, che si sviluppa su tre piani, all’interno del quale si aprono ampie sale e soffitti affrescati, e il Salone della Musica, scandito da splendide balconate in cui si collocavano i musicisti.
Il Giardino, su una superficie di tre ettari, ospita le fontane di Galatea e di Nettuno, e vide anche la costruzione di serre per la coltivazione di ananas e agrumi, oltre a diventare un vero e proprio paradiso dei giochi d’acqua, e un Teatro di Verzura
, ovvero un teatro naturale, ricavato dall’intreccio di alberi di carpino, destinato a ospitare rappresentazioni teatrali e concerti, e l’Esedra con la nicchia del gruppo scultoreo del Ratto delle Sabine. Ancora oggi, inoltre, sono visibili due serre in stile liberty in ferro e vetro, completamente recuperate nel 2015.
Uno scorcio del Ninfeo di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (foto di Laurom su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.5 Generic).
Nel Parco sono presenti ben cinquantasei diverse specie di alberi, tra cui un ginkgo biloba
probabilmente piantato tra il 1850 e il 1855, cedri dell’Atlante, querce, bagolari e magnolie grandiflore.
La residenza ospitò numerosi artisti e letterati, tra cui il compositore Johann Christian Bach, figlio di Johann Sebastian Bach, che qui soggiornò grazie all’ospitalità del conte Agostino Litta, nella seconda metà del ’700. Di qui passò anche lo scrittore francese Stendhal, che in occasione del suo soggiorno scrisse: «Leinate, un giardino pieno di elementi architettonici, di proprietà del Duca Litta, mi è piaciuto… Conviene guardarsi bene dal passeggiare soli a Leinate; il giardino è pieno di getti d’acqua fatti apposta per inzuppare gli spettatori. Posando il piede sul primo gradino di una certa scala, sei getti d’acqua mi sono schizzati tra le gambe».
Inoltre, anche il poeta milanese Cesare Cantù, Carlo Porta e Ugo Foscolo trascorsero del tempo a Villa Borromeo Visconti Litta. Di Foscolo, in particolare, si racconta che qui sorprese la sua amante Antonietta Fagnani Arese tra le braccia di un altro uomo, punendola poi con delle scudisciate sulle gentil terga.
Esposizioni e Museo della Stampa
All’interno della Villa sono raccolti gli abiti nobiliari realizzati dai ragazzi dell’Istituto di Moda e del Costume W. Kandinski
di Milano, nell’ambito del progetto Giovani artisti per abiti antichi
. Nel Corridoio delle Statue
, invece, è ospitata la mostra "Lindenia. Iconographie des Orchidées", realizzata a partire dagli studi di Jean Jules Linden. Si tratta di diciassette volumi, custoditi in apposite vetrine, che compongono questa rara pubblicazione che simboleggia la fioritura di un’orchidea nel giardino della villa, evento verificatosi per la prima volta in Europa. La collezione fu donata al Comune di Lainate da Isora Toselli, ultima rappresentante della famiglia che nel 1930 aveva acquistato la villa, nelle cui serre fu avviata la coltivazione delle orchidee.
Il Museo della Stampa, invece, è un’esposizione permanente, inaugurata nel 2012, che mette insieme oggetti e materiali che hanno scritto la storia della stampa tipografica nel corso dei secoli. Tra questi, spiccano un torchio inglese del 1840, tutt’ora funzionante, macchine a pedale, caratteri di piombo, legno e plastica.
come arrivare a lainate
Sulla Strada Statale del Sempione, seguire indicazioni per Lainate all’altezza di Rho, percorrendo in seguito la Strada Provinciale 101. Lungo la Strada Statale 233 Varesina, invece, seguire le indicazioni all’altezza di Garbagnate, imboccando la Strada Provinciale 109. Dalla stazione degli autobus di Milano Lampugnano della
mm
1, parte un pullman diretto a Lainate.
Il Parco delle Groane
Il Parco delle Groane è un’area verde di oltre 8 mila ettari di superficie che si estende a partire dal limitare settentrionale della città di Milano, fino alle vicinanze di Como, interessando le province di Milano, Monza e Como. L’intera area è attraversata da 50 chilometri di piste ciclabili, oltre che da una fitta rete di sentieri, e costituisce una meta ideale sia sotto l’aspetto naturalistico, sia per l’attività fisica all’aperto. Naturalmente, molti centri e attrazioni turistiche ricadono all’interno del suo ampio territorio, per cui, alcune mete saranno indicate direttamente in questo contesto, mentre altre, in maniera più approfondita e articolata, saranno trattate nei relativi appositi paragrafi a loro dedicati. Tra i comuni interessati dall’area, infatti, ci sono Arese, Bollate, Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Cantù e molti altri. Nell’area sono presenti numerose ville, tra cui spiccano la Villa Arconati di Bollate e la Villa Borromeo di Senago.
Il nome dell’area deriva dal termine groane
, con cui sono indicate localmente le brughiere, ambiente naturale che distingue diverse parti del parco, che comprende il Parco della Brughiera Briantea, la Riserva Naturale Fontana del Guercio e anche la Riserva Naturale Cà del Re, che conserva un paesaggio tipico del Nord Europa. Tra le altre aree naturali che ricadono all’interno del Parco delle Groane ci sono anche l’Oasi wwf di Caloggio e la Riserva naturale dello Stagno di Lentate.
Particolare degli affreschi sulla volta di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate (foto di Skukifish su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International).
La flora delle Groane è caratterizzata da un’alternanza di querceti, pinete e brughiere, con prevalenza in queste ultime aree di eriche, giunchi e salici, ma presenti sono anche aceri, olmi, frassini e carpini. Anche la fauna è decisamente varia, e comprende i tritoni crestati e i rospi smeraldini tra gli anfibi, e una importante presenza di uccelli rapaci come gheppi, poiane, falchi, sparvieri e gufi. Di grande rilievo è l’avifauna di passo regolare, come le marzaiole, la cicogna bianca e il falco pescatore, il tarabuso e l’albanella reale. Tra i mammiferi, invece, particolarmente diffusi sono le volpi, gli scoiattoli e i ghiri, ma i boschi offrono un ottimo habitat anche per arvicole, donnole, faine, lepri, ricci e tassi.
Il Bosco dei Giusti a Solaro
Presso la sede del Parco delle Groane, in via della Polveriera a Solaro, è stato istituito del 2010 il Bosco dei Giusti: un Parco della Memoria dove, annualmente, vengono piantati alberi in onore dei Giusti
, ovvero persone che si sono distinte per il loro valore morale e per la difesa della giustizia. Tra i nomi ricordati nel Bosco compaiono quelli di Giorgio Perlasca, Moshe Bejski, Libero Grassi, Lea Garofalo, le Vittime delle Foibe, Giorgio Ambrosoli, Ettore Castiglioni, Mustafa Azigoglu.
L’ex Polveriera di Ceriano
Quella che un tempo era la Polveriera di Ceriano e Solaro è oggi diventata il Centro Parco delle Groane. L’edificio fu prima riservato alle esercitazioni delle truppe austriache, poi dal 1914 divenne deposito di munizioni. Nel 1944, quando divenne una sede di rifornimento per le truppe di occupazione tedesche, invece, fu raggiunto dagli aerei alleati, che colpirono i vagoni ferroviari fermi ai cancelli, scatenando un incendio che si propagò alla polveriera, che prese fuoco, dando vita a una catastrofica ondata di esplosioni e una miriade di proiettili esplosi in ogni direzione.
La nuova sede, che dispone di 700 metri quadrati di superficie, ospita anche gli uffici delle Guardie Ecologiche Volontarie. Al suo interno spicca un salone polifunzionale, dotato di una capienza di 150 posti, realizzato facendo riferimento alle antiche fornaci Hoffmann – attive un tempo nelle Groane – luogo dedicato alla promozione della cultura ambientale e alla scoperta della natura. Le Guardie Ecologiche, infatti, organizzano ogni sabato delle visite guidate all’interno dell’area e del bosco che, nel tempo, ha letteralmente inglobato le vecchie postazioni militari. Allo stesso tempo, le visite consentono di immergersi negli ambienti naturali più preziosi delle Groane: dalla brughiera agli stagni fino ai querceti.
Presso la Polveriera sono presenti anche un bici-point e un info-point, e sono attivi un servizio di noleggio biciclette per adulti e bambini e un’area relax. Insieme alla bici, viene consegnata ai visitatori una cartina del Parco delle Groane con le indicazioni relative ai 50 chilometri di piste ciclabili disponibili e i luoghi di maggiore interesse da visitare.
La via del Mattone
Il territorio delle Groane si distingue anche per l’alta concentrazione di testimonianze di archeologia industriale e, soprattutto, di fornaci, tanto che, nella sua area, è stata creata la cosiddetta via del Mattone. Tutto nasce dal fatto che, in questa zona, a causa del tipo di terreno presente, l’agricoltura non ha mai potuto prosperare, mentre ebbe grande impulso la produzione di mattoni, grazie allo sfruttamento dell’argilla – materia prima qui presente in abbondanza – e all’impiego delle fornaci. La maggiore concentrazione di siti ancora visibili è presente in particolare a Garbagnate, Castellazzo, Solaro, Seriano, Limbiate, Misinto, Barlassina e Lentate. Si tratta di una tradizione antica, che ha lasciato ovunque tracce in alcuni casi antiche – sono ancora presenti fornaci risalenti al ’700 – che si può scoprire grazie a un percorso di archeologia industriale.
All’interno del Parco delle Groane è stato ribattezzata Città del Mattone tutta la zona che vanta la maggiore presenza di fornaci, visitabile grazie a un percorso a piedi e in bicicletta. Il percorso ciclopedonale principale prende il via dalla stazione Serenella
delle Ferrovie Nord, a Garbagnate, seguendo la direzione Sud-Est che costeggia il canale Villoresi. Da via Fametta si giunge a Castellazzo, e costeggiando Palazzo Arconati e proseguendo attraverso il bosco, si giunge al canale scolmatore, deviando poi lungo l’alzaia del canale Villoresi, giungendo alla stazione delle Ferrovie Nord di Bollate. Complessivamente, il percorso è lungo cinque chilometri, e può essere superato a piedi in un’ora circa. Di seguito, si può tornare alla stazione di Garbagnate, superando la ferrovia e raggiungendo la strada per Paderno, fino all’oratorio medioevale, per proseguire a sinistra, lungo la Provinciale per Senago: alla prima curva, dopo un rettilineo, si imbocca a sinistra via Isolino, che conduce a una fornace ancora attiva. Proseguendo ancora, inoltrandosi lungo un sentiero che costeggia l’alta ciminiera della ex Fornace Parodi, si segue verso sinistra la pista ciclabile, che corre lungo la sponda del canale, tornando poi alla massicciata ferroviaria e alla stazione Serenella
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Le Vie del Mattone sono tre, e interessano il Settore A – Castellazzo, Senago, Cesate, il Settore B – Solaro, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno e Limbiate, e il Settore C – Cogliate, Misinto, Mazzate, Lentate sul Seveso, Barlassina.
Presso Castellazzo, l’area più interessante è quella che sorge nelle vicinanze della Villa Arconati, con i ruderi di due forni Hoffmann, danneggiati dall’esplosione della Polveriera. È ancora visibile la struttura del forno della Società Anonima Laterizia di Bollate, che produsse i mattoni utilizzati per la costruzione di chiese milanesi come San Giovanni alla Creta e San Giovanni e Paolo.
A Garbagnate sono visibili la Fornace Fusi e la Fornace Gianotti Beretta, in prossimità delle Ferrovie Nord, la Fornace Maciacchini e la Fornace Inverni. A Cogliate, invece, sorge la Fornace Pizzi, una delle più conosciute e documentate di tutte le Groane, oggi completamente inglobata dal bosco.
Il Bosco di Cesate e il Laghetto Manuè
Una delle aree comprese dal Parco delle Groane è il Bosco di Cesate, riserva naturale che si estende per circa 250 ettari, per metà coperti da boschi di pino silvestre, impiantati dal corpo forestale di Maria Teresa d’Austria nel xviii secolo, cui si aggiungono querce, betulle, pioppi e robinie. Il resto dell’area è costituito da brughiera. L’intera area è visitabile percorrendo i numerosi sentieri e le piste ciclopedonali, in alcuni casi muniti di passerelle per facilitare l’attraversamento delle zone paludose che ospitano numerosi anfibi. Al suo interno, il Laghetto Manuè rappresenta uno degli angoli più preziosi e importanti di tutto il parco. Qui, infatti, lo stagno è l’habitat ideale di una ricca vegetazione, che ospita diverse specie animali molto rare, tra cui il tritone, la rana di Lataste, il picchio, il tarabusino e il codibugnolo, oltre a una popolazione di poiane, civette e gufi.
Ca’ del Re
A Solaro rimane ancora intatta una delle ultime brughiere a sud delle Alpi. Ca’ del Re deve il suo nome ai regnanti di casa Savoia, che qui furono invitati dalle famiglie nobili milanesi per trascorrere del tempo tra caccia e pesca. L’ambiente naturale è quello nordico
, che ospita una grande varietà di specie vegetali, tra cui il brugo, il fiore che si apre nel mese di agosto, e la rara genziana pneumonante. Anche qui, in un piccolo stagno, vivono il tritone crestato e la rana di Lastate, e tra gli alberi trovano riparo il falco pecchiaiolo e altri rapaci.
Gli itinerari ciclistici nel Parco
Il Parco è particolarmente ricco di piste e percorsi ciclocampestri, che lo rendono un autentico paradiso per gli appassionati delle due ruote e, più in generale, per gli amanti del moto all’aria aperta. Nel suo complesso, la rete conta su circa cinquanta chilometri di piste facilmente praticabili e adatte a tutti, bambini compresi.
L’itinerario principale è quello della pista ciclabile n. 1, che va da Bollate a Lentate sul Seveso, attraversa le Groane da sud a nord, con un percorso di quasi 25 chilometri. Lungo il percorso si incontrano diverse diramazioni, che di solito collegano l’area naturale con le diverse cittadine che fanno parte del suo territorio.
Partendo da Bollate, salendo in direzione di Garbagnate, si giunge alla stazione Garbagnate-Parco Groane, da dove si dipartono altri due percorsi di rilievo, il Let 1 Ovest e il Let 1 Est, che costeggiano il canale Villoresi conducendo