Il castello di Serravalle

Di Silvana Bezzola Rigolini

Il sito di Serravalle, in valle di Blenio, è stato strappato dall’oblio con un progetto interdisciplinare unico nel suo genere, comprendente indagini archeologiche sistematiche (2002-2006) e un progetto di valorizzazione (2006-2022). I risultati raggiunti sono importanti per la storia non solo del sito, ma anche per gli studi castrensi in generale. Le migliaia di reperti portati alla luce hanno ampliato le conoscenze in modo sostanziale e permesso di retrocedere di secoli le origini dell’occupazione dello sperone roccioso, individuando le tracce di un castello precedente. Sono state approfondite le tecniche di costruzione e di distruzione dei castelli, aspetti legati alla vita quotidiana, agli influssi culturali e commerciali. Grazie al processo di valorizzazione seguito alle indagini archeologiche, oggi il sito è diventato punto di riferimento e di aggregazione nella valle, luogo di identità e di memoria nel paesaggio contemporaneo.

• Lingua: Italiano
• Editore: Gesellschaft für Schweizerische Kunstgeschichte
• Data di uscita: 25 ago 2023
• ISBN: 9783037978573

Anteprima del libro

Il castello di Serravalle

Silvana Bezzola Rigolini

Il castello oggi

Posizione geografica e descrizione

Inquadramento storico

Dalla ricerca alla valorizzazione

La ricerca interdisciplinare

Il progetto di valorizzazione

Serravalle I

L’architettura

I reperti

Serravalle II

L’architettura

I reperti

La vita quotidiana a Serravalle

Importanza di Serravalle nella ricerca castrense

Apparati

Terza di copertina

Il castello oggi

Posizione geografica e descrizione

Il castello di Serravalle è il terzo edificio castrense per importanza del canton Ticino, dopo il complesso fortificato di Bellinzona e la fortezza di Locarno.

Si trova all’imbocco della valle di Blenio, 400 metri a nord di Semione, frazione del comune di Serravalle. Il maniero è stato edificato sulla sponda destra del fiume Brenno, su uno sperone roccioso di gneiss di forma allungata, a 399 m s.l.m. Dal sito la vista spazia lontano, abbracciando in un solo sguardo l’intera pianura fino all’inizio della valle, rendendo subito evidente la posizione strategica e di controllo del luogo. La valle è infatti attraversata da una strada di transito principale che da Biasca attraversa Malvaglia, giunge a Olivone e più su porta al valico del Lucomagno (1915 m s.l.m.) – di facile percorribilità e di rara bellezza – da dove, superate le Alpi, scende a Disentis, nel canton Grigioni (FIG. 1).

La localizzazione delle lettere si trova nella planimetria sull’aletta di copertina .

Il sito è accessibile da sud, attraverso un breve e ripido sentiero, che sale alla base dello sperone roccioso e giunge tramite una scalinata in sasso alla chiesa di S. Maria del Castello e quindi all’interno delle mura castrensi; oppure vi si può accedere da nord, percorrendo a piedi la carrozzabile sterrata che si apre dalla strada comunale che attraversa Semione. È proprio quest’ultimo percorso che seguirono nel tardo Medioevo coloro che si recavano pacificamente al castello e che oggi si congiunge, giunti all’estremità nord del sito, con il sentiero storico della bassa e media valle di Blenio.

FIG. 1 Vista aerea verso nord, 1964. A sinistra Semione, a destra Malvaglia.

Le prime tracce di insediamento risalgono al periodo altomedievale, ma il castello oggi visibile (Serravalle II) è datato in epoca tardomedievale (FIG. 2). Le indagini archeologiche sistematiche iniziate nel 2002 e concluse nel 2006 hanno permesso di scoprire l’esistenza di un castello precedente (Serravalle I) – i cui resti sono solo in parte visibili al visitatore –e hanno portato alla luce strutture architettoniche appartenenti a numerose fasi edificatorie successive di ambedue gli edifici castrensi, oltre a diverse migliaia di reperti mobili. Serravalle II venne distrutto definitivamente nel 1402, come testimoniato dalle fonti scritte e confermato dalle indagini sul terreno (FIG. 3).

FIG. 2 I due castelli sono costruiti direttamente sulla roccia, poco profonda, tanto che a tratti affiora in superficie. Il complesso architettonico è distribuito sui tre pianori, che formano tre livelli di edificazione.

FIG. 3 La violenta distruzione del secondo castello è testimoniata dai numerosi frammenti di crollo, oltre una quarantina, concentrati soprattutto a nord del sito, liberati dalla vegetazione durante le campagne di scavo.

A Serravalle è conservata l’intera planimetria del secondo edificio castrense, mentre manca gran parte dell’alzato e dei piani superiori (FIG. 4). Come conseguenza della violenta distruzione di Serravalle II sono sparsi sul sito grandi blocchi di crollo, staccatisi dalle pareti del castello e dalla torre rotonda, soprattutto della parte nord e centrale della rocca principale (FIG. 3).

Le testimonianze architettoniche sopravvissute al tempo sono suddivise su tre livelli, seguendo l’andamento