Fotogrammi di “Easy Rider” e de “I diari della motocicletta”. Frames di “On the road”. Immagini stampate nella memoria collettiva per raccontare l’evasione dalla realtà, la fuga dalla monotonia. Frammenti il legame tra il magazine, fondato oltre 100 anni fa, e il mondo delle quattro, ma soprattutto delle due ruote, è una rapporto profondo e duraturo. Che nel corso delle stagioni è stato cementato e alimentato, attraverso shooting fotografici in cui auto e motociclette hanno giocato un ruolo da protagoniste. Props di un racconto estetico giocato sugli antipodi o star di immagini create per svelare la liaison sempre più forte tra la cultura di strada e la moda degli atelier. Un percorso iniziato nel primo trentennio del secolo scorso, quando nasceva, ma soprattutto quando le auto erano oggetti überluxury venerati per il loro design, portatori di una eleganza vicina all’universo della haute couture. Poi il boom economico e la trasformazione dell’automobile in commodity quotidiana da accostare al nascente ready to wear, pronto a conquistare il mondo. In contemporanea la trafromazione della motocicletta: da mezzo di trasporto a simbolo di una filosofia di vita, e di uno stile. Emblema della libertà, vessillo di una generazione e della sua estetica. Scandita da biker jacker, pantaloni di pelle, attitude sauvage e fascino da cattivo ragazzo/a. Questa evoluzione è stata raccontata nelle pagine patinate de utilizzando l’obiettivo di fotografi icona e la pose statuarie di modelle entrate nel mito. Testimoni, e attori, di quella voglia di scoperta che Jack Kerouac ha descritto in una frase del suo libro manifesto: Basta seguire la strada e prima o poi si fa il giro del mondo. Non può finire in nessun altro posto, no?.
MODA E MOTORI
Apr 19, 2024
1 minuto
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