IL RISIKO DELLA CONCORRENZA SUI BINARI
partenze al rallentatore e false partenze, il 2020 potrebbe essere l’anno buono. L’anno in cui i principali player del sistema ferroviario europeo – la tedesca Deutsche Bahn, le francesi Sncf, Keolis e Transdev, la spagnola Renfe, le inglesi Stagecoach e First Group e le italiane Fs e Ntv – studiano le mosse per rilanciare il grande risiko della concorrenza sui binari. Per attaccare, e prendersi fette del business fuori dal proprio orto domestico o per difendersi in casa dagli assalti altrui, dopo qualche anno di relativa bonaccia in cui gli equilibri tra i cosiddetti ‘incumbents’ (gli ex monopolisti di Stato) sono rimasti immutati. Due le accelerazioni che potrebbero ridare velocità, ‘momentum’ dicono gli inglesi, alla liberalizzazione sulle rotaie: la prima è una grande operazione di mercato, la messa in vendita di Arriva, uno dei principali operatori di bus e treni regionali europei, da parte delle ferrovie tedesche, di cui sono una società controllata; la seconda è una novità normativa, l’entrata in vigore del IV Pacchetto ferroviario Ue che detta l’apertura alla concorrenza
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