Non ci si stanca mai di parlare del paradiso!
In passato, su Nautica, avevamo già brevemente accennato all’isola di Bird. E’ a circa mezz’ora di volo, con un Twin Otter dell’Air Seychelles, dall’aeroporto di Mahé, dunque ancora nell’arcipelago centrale, benché ben diversa dalle isole granitiche che di questo sono la maggioranza e le più conosciute. Innanzitutto le caratteristiche fisiche: come per la più lontana Desroches e per la lontanissima Aldhabra, si tratta di un’isola corallina alta un paio di metri sopra il livello del mare. E ce ne accorgiamo sin dalle fasi di avvicinamento, quando il leggero velivolo passa una prima volta sull’isola per presentarsi dal lato giusto della pista, per l’atterraggio: sotto di noi si alterna un baluginare di formazioni coralline di poco sotto la superficie di questo mare incontaminato e la composizione cromatica che ci colpisce è grandiosa. Bird nasce dal mare, come parte emersa di una barriera corallina, e resta parte del mare, nonostante la flora abbia attecchito in maniera robusta. Qui è possibile incontrare molte palme e casuari-ne di dimensioni vistose, nonché esemplari di un albero, la Turnefortia argentea, di ben 5 metri d’altezza. Però il mare è immanente e, al verificarsi di condizioni meteorologiche particolari, può anche arrivare a invadere questo lembo di terraferma, come in effetti, in passato, è già successo. L’isola, da cui il nome, è caratterizzata da uccelli di ogni genere. Sono i veri padroni qui, e gli umani semplicemente ospiti. In determinate stagioni, la popolazione aviaria raggiunge una densità particolarmente accentuata ma durante tutto l’anno è possibile imbattersi in una comunità formata dai più tipici volatili che caratterizzano questa parte del mondo: dal cosiddetto Uccello Tropicale dalla coda bianca (Phaethon lepturus), al “Brown noddy” (Anous stolidus), alla Sterna delle fate (Cygis alba), di un bianco immacolato e il
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