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C’È CHI LO EVITA temporaneamente per motivi specifici – gravidanza, regimi nutrizionali particolari, impegni sportivi, assunzione di farmaci – e chi decide di farne a meno per sempre, o semplicemente mal lo sopporta. Una volta però, soprattutto in un paese come il nostro in cui il consumo moderato non è stigmatizzato ed è anzi sovente parte delle abitudini familiari, chi non beveva alcolici per scelta era spesso oggetto di ironia. E, soprattutto, doveva accontentarsi di una bevanda gassata o d’improbabili "mocktail" (cocktail senza prodotti alcolici) iper-zuccherati e squilibrati che facevano rimpiangere una buona spremuta.
Oggi, per fortuna, non è più così. Di pari passo all’evoluzione del mondo della mixology, con nuove tecniche e nuovi standard che l’avvicinano sempre più alla gastronomia, il bere “NoLo” – vale a dire, senza (no) o con poco (low) alcol – sta uscendo dalla nicchia ammantata da un’aura poco cool. Anzi, prendendosi sempre più spazio nelle drink list dei cocktail bar più rinomati del globo se non monopolizzando la proposta di locali totalmente alcohol free (soprattutto nel mondo anglosassone), diventa un nuovo trend, supportato da alcuni brand nati proprio intorno a prodotti incentrati sul concetto di “senza”:
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