– quella nata a Roma all’incirca negli anni 50, senza avere alle spalle una lunga tradizione né artigiani esperti che si tramandavano regole certe per quanto empiriche, come accadeva invece a Napoli – avviato qualche anno fa dal lavoro di ricerca fatto da alcuni bravi pizzaioli, sta facendo sempre più proseliti. In tutti i quartieri della Capitale è un pullulare di aperture dedicate alla “romana” (termine con cui in città s’intende appunto la tonda sottile, e non la pizza in teglia o alla pala che appartiene alla tradizione dei forni e
TAC, la “romana” secondo Seu.
Apr 05, 2024
3 minuti
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