Editoriale
Il color space del primo numero di quest’anno – bisestile, c’è dunque un giorno in più per viaggiare – si modella su Red, Green lo ribadiamo a quota zero nel Pacifico delle Fiji, per quello saliamo (e poi scendiamo) nella svizzera Lötschental dove si moltiplica dietro alle maschere Tschäggätta. Diversi toni vermigli compongono pure la palette di Garbatella: quartiere capitolino di lotta e di lotti, popolare (da un po’) e popolano (dal primo giorno), compie un secolo. Nell’ultima uscita di Lonely Planet magazine Italia abbiamo presentato la lista completa delle destinazioni Best in Travel 2020 con due reportage – Marche e Rijeka (capitale europea della cultura) – e ora tocca al Maine in un tour gastronomico lungo la costa. Il binomio gola-viaggio non si ferma lì, ad esso dedichiamo l’intera sezione Urban Edit con uno speciale food. Vi portiamo anche altrove: a Shanghai e Valletta da scoprire con dritte mirate e in due luoghi speciali: Tel Aviv e Cornovaglia, raccontati in primissima persona “da dentro”. E il verde? Attraversa ed ispira tutto il magazine, come sempre. Nel modo più diretto, tra clorofilla & dintorni, e con un occhio attento: dall’andar per mare senza motore – ce ne parla Giovanni Soldini – al volare in maniera responsabile nell’era del . I colori primari diventano dunque quattro, quella B sta anche per Blue. E per .
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