Mistero Magazine

RITORNO IN SALA (finalmente!)

autore TV e critico cinematografico

Reboot prodotto dal maestro Sam Raimi, il quarto appuntamento con la maledizione di è approdato nei nostri cinema. Sopravvissuto anche al Covid, il film che trae tutte le sue), è finalmente in sala, e se siete amanti degli jumpscare condizionati a opera d’arte, non potete perderlo. Il capolavoro di Takashi Shimizu (2003) ribadiva l’egemonia giapponese sui film di genere, strada spianata a livello internazionale dal film di Nakata Hideo del 1998. Il Giappone fa scuola, gli americani imparano velocemente e anche in questo caso il prodotto non delude. Per gli amanti del genere, la trama non apporta grandissime novità rispetto ai fratelli più grandi, e anche questa volta il film è caratterizzato da diverse linee narrative che convergono sapientemente, ruotando attorno alle vicende della poliziotta Mandy (la bravissima attrice inglese Andrea Riseborough). Quest’ultima inciampa in un caso molto torbido e la sua vita subisce bruschi cambiamenti quando entra in contatto con la casa al civico 44 di Reyburn Drive, in una piccola cittadina della Pennsylvania. Diverse linee narrative, diversi spazi temporali, una costante: chiunque entri in contatto con la casa maledetta è condannato a morte violenta. Il concetto è sempre lo stesso e trae ispirazione da una leggenda giapponese molto famosa, quella che vedrebbe gli yurei, abitanti del mondo di mezzo. Sono le anime dei defunti incapaci di lasciare il mondo dei vivi, vittime di morti violente o intrappolate per conti in sospeso. Ma non tutte le anime assumono la condizione di yurei, ed è qui il problema. Solo le più forti e le più determinate riescono a rimanere aggrappate alla dimensione terrena, ma nell’oltretomba la determinazione non è un pregio, si trasforma in violenza. Gli yurei hanno generalmente i capelli lunghi, neri, iconografia scaturita dalla credenza che dopo la morte i capelli continuino a crescere. Nonostante il film abbia un po’ perso la carica propulsiva dei primi esperimenti, il quarto capitolo firmato dal regista Nicolas Pesce rimane comunque un prodotto valido. (2020) è ricco di suspense e colpi di scena, quindi occhio al bicchierone di pop corn!

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