▸ LEGNO IN TRIANGOLO
La scuola galleggiante di Bruges, in Belgio, è studiata appositamente per fronteggiare le problematiche di cambiamento climatico e per cogliere nuove opportunità di urbanizzazione. La struttura, realizzata con il sistema costruttivo modulare in legno Makoko creato dall’architetto Kunlé Adeyemi e dal suo team di progettisti, segue due prototipi iniziali, uno dei quali presentato alla Biennale di Venezia del 2016. Pensata per la Liquid City exhibition della Triennale di Bruges del 2018, è stata costruita localmente e testata dagli ingegneri del luogo, per studiare nuove soluzioni per strutture galleggianti e adattabili a usi diversi, con metodologie di prefabbricazione e di assemblaggio innovative. La struttura rimane una piattaforma per la ricerca, l’innovazione e l’educazione.
Si chiama “Antropocene” l’era geologica che viviamo. Antropocene, un momento in cui la maggiore delle forze che condiziona l’ambiente terrestre è data dall’azione umana, capace di plasmare le condizioni ecosistemiche su scala locale e globale per le loro caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche, in particolar modo a causa dell’aumento delle concentrazioni di CO2 e CH4 (il metano) nell’atmosfera. Un momento in cui assistiamo a un’estremizzazione degli eventi meteorologici, a una crescente tropicalizzazione diffusa, per cui a periodi di piogge intense si alternano settimane di siccità, con una maggiore incidenza anche sul rischio di desertificazione. Insieme a altri fenomeni che più difficilmente sono riconducibili agli effetti di comportamenti antropici, come la recente eruzione del vulcano Tonga, ma che possono sommarsi agli altri eventi e causare difficoltà a persone e altri esseri viventi oltre che recare danno all’ambiente, se non vengono fronteggiati nel migliore dei modi, come ci spiega il Professore di Geologia Strutturale Silvio Seno. Consumo di suolo, mala gestione dei boschi e dei suoli e cattiva edilizia sono alcune delle nostre colpe. Soprattutto, lo è una progettazione non calata nel contesto, che non tiene conto delle caratteristiche geomorfologiche del territorio e delle esigenze della comunità. Quale può essere, dunque, una buona architettura che metta insieme tutte queste variabili, ci protegga dalle calamità e ci consenta di abitare il più possibile in maniera rispettosa per il pianeta? Oltre alle soluzioni fornite da Sisma bonus e altre agevolazioni, legno e costruzioni modulari sono il mix vincente. Se sospesi sull’acqua ancora meglio, come aggiunge Kunlé Adeyemi, architetto di fama internazionale che, nell’autunno scorso, ha raccontato la sua filosofia al festival torinese Utopian Hours. O, come ritiene l’architetto Paolo Scoglio, che siano in dialogo con le piante e la loro fisiologia. Per comprendere sempre di più che un pianeta sano lo è in tutte le sue parti, dalle più complesse alle più semplici, e vive in armonia.
POGGIATI SUL SUOLO
Intervista a Silvio Seno, Professore di Geologia strutturale, Dipartimento di Scienze della Terra e dell'Ambiente Università di Pavia, e Responsabile del Festival scientifico nazionale "Settimana del Pianeta Terra"
Vivere sulla Terra significa essere condizionati dalla sua natura geologica e dalle risorse che il Pianeta mette a disposizione. Siano queste utili per costruire, per coltivare e produrre cibo. Ma non solo. Significa anche fare i conti con l’influenza del clima che, a sua volta,