più che commensali si diventa spettatori, non si va più a cena al ristorante ma a vivere un’esperienza.
C’era una volta, più o meno una trentina di anni fa, la trattoria con il menu recitato a voce. E in questo modello – asse portante della ristorazione italiana – per convenzione comprenderemo anche una buona dose di ristoranti un po’ più “borghesi”, di cucina tradizionale, talvolta a gestione familiare. Locali accoglienti e abbordabili in cui la schiettezza e l’informalità facevano da contorno a una proposta di tradizione e di territorio. Ma, ahimé, locali in cui spesso o spessissimo non c’era menu da leggere e i piatti venivano recitati a voce (a qualcuno ne veniva raccontato uno in più, magari un piatto speciale del