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Mistero MacKenzie

Nel marzo 2021 Sarah Bellamy ha trovato la sua fata madrina, mentre si trovava alle casse del supermercato di Kowalski a St. Paul. Era stato un anno tumultuoso e spesso tragico per Bellamy e Penumbra, la compagnia teatrale ‘di colore’ attiva da 45 anni che dirige in Minnesota, a sette miglia da dove fu assassinato George Floyd. Dopo mesi di proteste e la chiusura quasi totale delle attività artistiche a causa della pandemia, Penumbra si è reinventata come centro di sostegno per le comunità etniche, aggiungendo programmi di benessere e corsi di formazione sull’equità razziale alla sua offerta tradizionale. Qualche giorno prima, Bellamy aveva ricevuto una misteriosa e-mail in cui si spiegava soltanto che una società di gestione patrimoniale era interessata a discutere di Penumbra. Poi, mentre si preparava a poggiare la spesa sul nastro trasportatore della cassa, il suo telefono ha squillato. “Mi hanno detto che MacKenzie Scott era interessata a investire nell’organizzazione, per un importo di 5 mln di dollari”, ricorda Bellamy. Sopraffatta da quella notizia, aveva dovuto sedersi. “Avevo la testa tra le ginocchia, probabilmente a guardarmi sembrava che non avessi ricevuto una buona notizia. È arrivata così, fuori dal nulla”. Questo slancio, ormai, è diventato un’esperienza familiare per centinaia di altri responsabili di no profit, e tutto grazie alla donna che, in soli due anni, è diventata uno dei filantropi più generosi e sorprendenti del mondo. MacKenzie Scott, scrittrice, prima dipendente di Amazon ed ex moglie del fondatore dell’azienda Jeff Bezos, fino al 2020 era nota principalmente per essere una voce nella sezione ‘vita privata’ della pagina Wikipedia di Bezos. Ma da quando ha preso il controllo della sua fortuna dopo il divorzio, Scott, 51 anni, ha donato più di 12 dei 53 mld di dollari del suo patrimonio netto. Nei giorni in cui questo articolo è stato scritto, Scott aveva appena fatto esplodere la sua ultima ‘bomba’, rivelando alla fine di marzo di aver donato 3,9 mld di dollari, inclusi 436 mln a Habitat for Humanity, da giugno 2021. Numeri che fanno impallidire l’ammontare annuale delle donazioni di quasi tutti gli altri miliardari degli Stati Uniti; solo gli ex coniugi della Gates Foundation ed Elon Musk hanno promesso più soldi in beneficenza nel 2021, secondo The chronicle of philanthropy. E tutto questo è stato fatto in gran parte nello stesso modo in cui l’ha sperimentato Sarah Bellamy: gli emissari di Scott sono apparsi dal nulla con un enorme assegno, senza fanfara e senza porre condizioni, per poi svanire. Sta donando consistenti parti della sua ricchezza a una velocità vertiginosa, a organizzazioni a lungo trascurate

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