PASSEGGIANDO PER IL BORGO STORICO di Caiazzo, paese della collina casertana il cui nome – anticamente, Caiatia – è legato alla ninfa Calata amata dal dio Volturno, s’incontra una lapide romana che cita la costruzione di un antico edificio, oggi scomparso, per volere di due duumviri. E targhe e palazzi che ricordano cittadini e ospiti illustri come il poeta Pier della Vigna e il napoletano Giovan Battista Marino che qui, alla corte del conte Matteo de Capua, scrisse parte del suo poema Adone. Ma ci sono anche le sagome cartonate, a mo’ di fumetto, di Franco Pepe che – casacca bianca e occhiali – indica la via per raggiungere la sua pizzeria.
Perché se oggi il paese a venti minuti di guida dalla Reggia di Caserta e dai suoi giardini è tornato sugli itinerari di viaggio di tanti visitatori da tutto il mondo, tappa imprescindibile per ogni foodlover, lo si deve proprio a Pepe, e alle sue pizze. Svuotatosi dopo i fasti testimoniati anche dal castello che ne domina il centro, negli ultimi dieci anni il borgo è tornato a vivere. Da quando, cioè, in un palazzetto storico rimesso a nuovo, nell’ottobre 2012 ha aperto Pepe in Grani, pizzeria con attenzioni da ristorante le cui sale sono dislocate su più piani, tra terrazze panoramiche, tavoli privé e camere per la notte.
Insegnante di educazione fisica con la passione per il ciclismo, Franco le pizze aveva iniziato a sfornarle molti anni prima, insieme ai fratelli Nino e Massimiliano, all’Antica Pizzeria Osteria Pepe aperta dal padre Stefano: sulla piazza che dà il benvenuto a Caiazzo, vi si mangiano ancora ottime pizze tradizionali. Lui però – che come i fratelli all’inizio ha vissuto il lavoro in pizzeria, alla scomparsa del padre, come