IL COLIBRÌ
a qualche giorno è approdato nelle sale cinematografiche italiane l’ultimo lavoro di Francesca Archibugi, , liberamente tratto dal libro di Giovanni Veronesi. A comporre il cast attori d’eccezione come Kasia Smutniak, che interpreta Marina Molitor, moglie di Pierfrancesco Nanni Moretti che veste i panni di un gigante della psicologia. A comporre il gruppo, ben diretto dall’ottima regista romana, una schiera di bravissimi attori fra i quali menzioniamo Laura Morante, Benedetta Porcaroli e Massimo Ceccherini. Insomma, nonostante la pesante crisi che sta investendo le sale cinematografiche italiane. In una recente intervista, Francesca Archibugi ha dichiarato che questa è una pellicola che descrive minuziosamente un amore congelato nel tempo. La trama si snoda, tramite alcuni salti temporali, tra gli anni Settanta e il duemilaventi, descrivendo la vita, gli amori, le passioni e le molteplici vicissitudini di Marco Carrera. Una vita condensata di perdite, sconfitte, tradimenti e amori malati. Il tutto miscelato con l’orecchiabile colonna sonora , un brano inedito del cantautore Sergio Endrigo, scomparso prematuramente e cantato da Marco Mengoni. E partendo dagli anni Settanta la regista ci mostra l’amore adolescenziale, vissuto di nascosto, tra un giovanissimo Marco – soprannominato colibrì per via del suo aspetto minuto – e la sua vicina di casa Luisa Lattes, interpretata dall’attrice argentina naturalizzata francese, Berenice Bejo. La pellicola passa agli anni Novanta, quando il colibrì ormai adulto conosce la futura moglie Marina. Durante il matrimonio i due mettono al mondo Adele, interpretata da Benedetta Porcaroli. La vita lo porterà a sopportare fardelli pesantissimi che lo spingeranno a ricorrere continuamente all’aiuto dello psicanalista Carradori (Nanni Moretti). Una figura emblematica alla quale Marco si aggrapperà tenacemente per non crollare. Un film drammatico che focalizza gli enormi sforzi fatti da Favino-Marco Carrera nel riempire i vuoti della propria esistenza.