Gavassa è una piccola frazione alle porte di Reggio Emilia. Qui, in un'area di 320 mila metri quadrati stretta tra l'Autostrade del Sole e la periferia orientale del centro abitato, in parte abbandonata e infestata dalle erbacce, dovrebbe concretizzarsi il sogno della città emiliana di entrare nel novero dei grandi poli produttivi della Motor Valley. Il condizionale è quanto mai d'obbligo perché il progetto presentato da una joint venture sino-americana non è mai partito e l'intera vicenda ha assunto i contorni di un giallo. Abbiamo cercato di capirne di più, bussando alle porte della Procura (anch'essa scesa in campo), dei sindacati, del Comune e dell'azienda, ricevendo risposte parziali o, talvolta, evasive. Ma ciò non ci ha impedito di mettere in fila i fatti e ricostruire una storia in cui gli interrogativi sono tanti quante le verità scoperte. Partiamo, però, dall'inizio.
GRANDI ASPETTATIVE
Ventisette aprile 2020: la Silk EV, azienda modenese dello statunitense Jonathan Krane, si allea con il costruttore cinese Faw per produrre auto di alta gamma. I successivi annunci scatenano l'entusiasmo delle istituzioni. Anche perché nella Motor Valley