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La ciambella intorno al buco del Cnr
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La ciambella intorno al buco del Cnr
E-book123 pagine1 ora

La ciambella intorno al buco del Cnr

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Info su questo ebook

Non esiste solo il buco dei conti al Cnr, ma anche una serie di buchi logici!
In questa storia (molto italiana) si possono apprezzare milioni di euro che non si sa più a chi chiedere; articoli scientifici imbarazzanti; firme apocrife su documenti falsificati, firme vere sparite da contratti milionari; immancabili familismi, misteriose coperture sindacali e politiche; il classico tutti contro tutti. La truffa a Ifc, Istituto di fisiologia clinica di Pisa, ha scoperchiato una vicenda molto più grande, su cui la magistratura ha indagato per anni.
Alla vigilia del 2020, tra ministri che non si vogliono impiccare e udienze preliminari, se ne vedranno e sentiranno delle belle. Questo instant book è un antipasto…
LinguaItaliano
EditorePisa Leaks
Data di uscita19 mar 2020
ISBN9780244545475
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    Anteprima del libro

    La ciambella intorno al buco del Cnr - Gianluca Campanella

    progress

    Prefazione

    Sono passati cinque anni da quando Giorgio Iervasi, direttore di Ifc (Istituto di fisiologia clinica del Cnr) denunciava alla procura di Pisa un disallineamento nel bilancio, vagamente quantificato tra i 4 e i 10 milioni di euro. Per cercare di fare chiarezza sulla vicenda e per contrastare il tentativo di riforma delle intercettazioni voluto da Andrea Orlando, allora ministro della Giustizia, nel novembre 2017 nacque Pisa Leaks: un progetto che ha selezionato il meglio di 50mila pagine di atti giudiziari e ha proposto in rete una trentina di post, man mano che il lavoro di ricerca e analisi procedeva.

    Questo volume raccoglie e riordina in maniera organica gli articoli di inchiesta giornalistica apparsi nel tempo sul buco contabile a Ifc e contiene anche degli inediti; è curato da chi allora ha coordinato la squadra di Pisa Leaks. E viene alla luce alla vigilia del 2020, anno in cui accadranno due importanti eventi collegati a questa storia: dopo tre (o quattro proroghe), dovrebbe forse entrare in vigore il decreto legislativo n. 216 del 2017; dopo un’indagine lunghissima e molto complicata, il 19 marzo 2020 nella città della Torre ci sarà l’udienza preliminare del procedimento penale sulla truffa al Cnr.

    Prima edizione: 16 dicembre 2019

    La pandemia dovuta alla diffusione del corona virus Covid-19 ha determinato la sospensione, tra l’altro, anche delle attività nei tribunali italiani: la seconda edizione, legata agli sviluppi processuali, è pertanto bloccata.

    Il presente volume tiene conto di questa evidenza, senza modifiche aggiuntive. Qui si segnalano altri due eventi occorsi dopo la pubblicazione della prima edizione: dal primo marzo 2020 Marco Torre è subentrato a Luciano Ciucci come direttore generale della Fondazione Toscana Gabriele Monasterio; inoltre, dal giorno primo maggio 2020 entrerà in vigore il decreto intercettazioni, convertito definitivamente in legge, con ulteriori modificazioni, a fine febbraio 2020.

    Postfazione: 19 marzo 2020

    Lista degli acronimi

    Cnr: Consiglio Nazionale delle Ricerche

    Creas: Centro di Ricerca per l’Erogazione di Attività Sanitarie (riconoscimento del Ministero della Sanità dato a Ifc con DM 26/06/1993)

    Ftgm: Fondazione Toscana Gabriele Monasterio (operativa dal primo novembre 2007)

    Ifc: Istituto di Fisiologia Clinica (sede principale a Pisa)

    Opa: Ospedale Pediatrico Apuano di Massa (diventa sede secondaria di Ifc nel 1998)

    Introduzione

    Nel novembre 2017 il progetto denominato Pisa Leaks ha cominciato a pubblicare su una pagina Facebook conversazioni intercettate riprese dagli atti giudiziari di un procedimento penale (il numero 8229/14 aperto dal tribunale di Pisa); ma esse nulla avevano a che vedere con quel fascicolo e di conseguenza non sarebbero mai arrivate a conoscenza dell’opinione pubblica se fosse stata in vigore la riforma Renzi-Orlando. I post volevano essere un monito a ripensare la pessima norma in tema di intercettazioni, perché le trascrizioni finite causalmente in quell’indagine hanno consentito di scoprire nuove ipotesi di nuovi reati: davvero non riuscivamo e tutt’oggi non riusciamo a capire come si possa permettere che vada disperso tutto questo patrimonio di informazioni.

    Ma perché il procedimento n. 8229/14 di Pisa? Perché quello avevamo a disposizione! Ottenuto in modo del tutto legale. Una montagna di carte (50mila pagine) su un caso in cui l’accusa ravvisa una truffa milionaria ai danni dello Stato. La squadra di Pisa Leaks nell’arco di qualche puntata ha poi scoperto che anche sulle vicende più strettamente al vaglio degli inquirenti c’erano sfumature che rischiavano di passare in secondo piano, ma altrettanto interessanti per l’opinione pubblica. Così il progetto – che nel frattempo aveva duplicato le pubblicazioni anche su un sito libero, affinché non fosse necessaria l’iscrizione ai social network per essere consultato – è diventato una specie di inchiesta nell’inchiesta: cioè ha tentato di approfondire la storia del buco nei conti su cui indaga la magistratura, restando fedele alla ragione sociale iniziale di smascherare l’assurdità della riforma sulle intercettazioni.

    La vicenda penale

    Esattamente cinque anni fa, l’11 novembre 2014, Giorgio Iervasi, da pochi mesi direttore di Ifc (Istituto di fisiologia clinica del Cnr) denunciava alla procura di Pisa un disallineamento nel bilancio. Il 22 dicembre di quell’anno durante il consiglio d’istituto, questi esponeva le criticità contabili parlando di un buco di entità da chiarire, tra i 4 e i 10 milioni. Il 5 aprile 2017, dopo una lunghissima indagine, la pm Flavia Alemi firmava la richiesta di «sequestro preventivo» a carico dei sette indagati «fino alla concorrenza della somma finale di euro 1.792.804,00» che l’accusa quantifica come «profitto complessivo del delitto di truffa ascrivibile»; il giudice per le indagini preliminari ha autorizzato.

    La domanda è: tra quasi 2 milioni e quasi 10 c’è una bella differenza; gli altri otto milioni erano buco o no? Lasciamo alla magistratura il compito di stabilire se c’è stato reato o no. Noi ci occupiamo del contorno, svelato anche grazie alle intercettazioni telefoniche. Intanto, il 13 giugno 2019 è partita la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti degli indagati, che in ordine alfabetico sono: Antonio Bellucci, commercialista; Chiara Biagini, ex dipendente Ifc; Marco Borbotti, responsabile dell’ufficio entrate dell’istituto, licenziato per una falsa laurea; Cristiana Bracci, titolare di società di consulenza; Daniele Ferri, braccio destro di Borbotti, vincitore di un ricorso contro il suo licenziamento; Simone Luzi, titolare di società di consulenza; Eugenio Picano, predecessore di Iervasi (da una perizia grafologica risulta che alcune firme a lui attribuite sugli atti oggetto di indagine sono state falsificate da altri). Il 19 marzo 2020 è calendarizzata l’udienza preliminare.

    Sintesi odierna

    Il 2020 si annuncia come anno della svolta, sia per il procedimento penale oggetto della nostra indagine, che per il decreto intercettazioni (Alfonso Bonafede, attuale ministro della Giustizia, il 7 dicembre 2019 ha dichiarato che non ci si impiccherà; poi ha chiesto la quarta proroga). In questo volume riorganizziamo secondo macro-argomenti i post di Pisa Leaks e altri articoli sempre prodotti dal nostro team; a suo tempo il materiale è stato pubblicato con il solo criterio del: quello che scopro dall’analisi dei dati finisce subito in rete. Oggi, oltre ad aggiungere nell’ultimo capitolo anche sviluppi più recenti, ci siamo posti la sfida realizzativa di rendere organico tutto quel lavoro senza cambiarlo di una virgola, ma solo giocando con il copia/incolla.

    Ciò è dovuto a due motivi:

    nei migliori gialli, il nome dell’assassino si potrebbe capire fin dalle prime pagine se l’autore non fosse abile a distrarre il lettore con numerosi effetti speciali. Fatte le dovute proporzioni, allo stesso modo riteniamo che le conoscenze in rete da anni siano sufficienti per dare un’idea del contesto all’interno del quale si è svolta la vicenda del buco a Ifc e aiutino molto la comprensione anche dei risvolti penali. Vogliamo proporre una scaletta solo più ordinata, senza alterare le condizioni iniziali.

    Squadra che vince non si cambia, dice il proverbio. La sterminata produzione di Pisa Leaks è stata proposta ai diretti interessati che hanno commentato oppure hanno opposto silenzio; ma non hanno mai querelato. Non ha senso modificare una struttura che ha già superato lo stress test del primo impatto sulle persone di cui parla. O sugli enti: siamo in grado di dimostrare con email e trascrizioni di telefonate, che i contenuti e la forma dei seguenti primi nove capitoli non è una sorpresa.

    Dunque, nel Capitolo 1 andiamo molto indietro negli anni, rispetto ai fatti riportati nella querela: torniamo al momento in cui Ifc ha perso la parte clinica che «il Cnr ha ceduto a un soggetto privato, peraltro gratis». Nel Capitolo 2 vediamo le conseguenze di un articolo scientifico che indagava sull’appropriatezza delle metodologie adoperate nella fondazione privata di cui sopra. Nel Capitolo 3 sono descritti i cambi al vertice di Ifc. E, finalmente, il Capitolo 4 è dedicato a tutti i retroscena della denuncia che ha fatto decollare il caso penale. Il Capitolo 5 illustra i provvedimenti presi della sede centrale del Cnr; mentre il Capitolo 6 mostra (nella sua parte iniziale) che alcuni flussi di denaro oggetto di querela siano proseguiti anche dopo l’esposto in procura. Il Capitolo 7 è un ritratto del principale indiziato della vicenda giudiziaria e il Capitolo 8 un tentativo di fare luce sull’argomento degli incarichi extra-istituzionali al Cnr, materia complessissima che incrocia più volte le vicissitudini della truffa e sulla quale i vertici stessi del Consiglio nazionale delle ricerche non hanno una posizione univoca. Infine, il Capitolo 9 rimarca per l’ennesima volta la delicatezza del ruolo svolto dalla polizia giudiziaria.

    Fin qui i

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