a ogni bambina a cui è stato detto che è una saputella, si dica che ha capacità di leadership”. La citazione di Sheryl Sandberg, ex Coo di Facebook, sintetizza in maniera efficace il tema dell’innovazione femminile. Come un’ex bambina ormai donna alla quale non viene ancora data fiducia, anche le startup al femminile hanno più difficoltà nelle fasi di maturità che caratterizzano la vita di un’impresa innovativa. Secondo un report dell’investment bank Klecha & Co, negli ultimi tre anni la leadership femminile nel settore tecnologico è cresciuta (+20%) e nel 2021 sono sbarcati in Borsa 124 unicorni tech: 19 sono), è difficile comprendere come il problema possa ancora esistere. Intanto, l’innovazione italiana cresce perché cresce il venture capital, che è lontano dai numeri di altri Paesi europei, ma migliora. Anzi, secondo un report di Growth capital e Italian Tech Alliance, il nostro Paese cresce in un anno in cui il mondo delle startup europee è in difficoltà. Nel 2022 l’Italia ha superato il miliardo e mezzo di investimenti in soli nove mesi, più dell’intero 2021. A spingere i dati del VC nel 2022 ci sono i megaround di alcune startup e scaleup, come Newcleo (cofondata da Elisabeth Rizzotti, nella pagina a fianco), ma con una stima di 2 mld di raccolta, è indubbio che l’Italia stia provando a recuperare un po’ del ritardo accumulato rispetto alle grandi ‘startup nation’ del continente. Le founder e Ceo italiane sono pronte a dare il loro contributo.
