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JAY SENZA TREGUA LA GRANDE SFIDA TRA IL CAPO DELLA FED E L’INFLAZIONE

DA UN PODIO PRESSO LA SEDE della Fed a Washington DC, il presidente della Federal Reserve Jerome ‘Jay’ Powell aveva appena inviato un severo messaggio alla comunità degli investitori globali: la banca centrale stava per ridurre l’offerta di moneta, anche se questo avrebbe potuto causare sofferenza. Fino a quel momento, la Fed aveva mantenuto tassi di interesse ai minimi storici e pompato trilioni di dollari nel sistema bancario attraverso un programma straordinario chiamato Quantitative easing, o Qe. Ma era arrivato il momento di fermare quell’incentivo, per mantenere l’economia in crescita e l’inflazione bassa. Il “pilota automatico” era inserito, ha dichiarato Powell, il processo non sarebbe stato rallentato o bloccato, anche se i prezzi delle azioni fossero crollati o il mercato obbligazionario fosse stato preso dal panico. La Fed era stata creata per fare cose difficili come questa, al riparo dalle pressioni politiche, e Powell era determinato a farle. Assumere una linea più aggressiva “è stata una buona decisione”, ha detto Powell. “E non credo che la cambieremo”.

Questa scena avrebbe potuto verificarsi in qualsiasi momento nel corso del 2022, quando Powell e la Fed sono intervenuti per combattere un aumento senza precedenti dei prezzi al consumo. Ma questo discorso risale al 19 dicembre 2018.

Powell era al suo primo anno come presidente della Fed, che aveva applicato il Quantitative easing per quasi un decennio per combattere gli effetti della Grande Recessione – e le preoccupazioni su come questo avrebbe potuto influire sull’economia stavano crescendo sia a Washington che a Wall Street. Così Powell ha assunto il ruolo del ‘cattivo’ che cerca di disciplinare la finanza e i mercati si sono ribellati. I prezzi di azioni, obbligazioni e materie prime sono scesi in modo incredibilmente sincronizzato, lasciando sbalorditi gli analisti che ritenevano impensabile un ribasso così coordinato. Nell’arco di sole tre settimane, l’S&P 500 è sceso in terreno di correzione, perdendo quasi il 16%. Alla Vigilia di Natale, normalmente una giornata di negoziazione tranquilla, la media industriale del Dow Jones ha perso il 3%.

Anche il presidente Trump, che aveva nominato Powell un anno

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