Stori del default islandese
Di Giada Billi
()
Info su questo ebook
Correlato a Stori del default islandese
Ebook correlati
Articoli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEconomia della Valuta Moderna: (Soft Currency Economics) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa moneta: Effetti sulla politica economica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDedollarizzazione: il declino della supremazia monetaria americana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe Basi della Finanza: La Guida per Principianti per Capire Economia e Finanza Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBanche d’azzardo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl credito cooperativo e la risposta alla crisi: Un'analisi empirica per la regione Emilia-Romagna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Assurdità dei Sacrifici. Elogio della spesa pubblica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTeoria della Moneta Moderna: Un manuale di macroeconomia per sistemi monetari sovrani Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Unione Monetaria Europea: storia segreta di una tragedia Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Alcune considerazioni sulla crisi 2008-2012 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniVecchi versus giovani. La questione generazionale nella crisi economica mondiale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Buona moneta: Come azzerare il debito pubblico e vivere felici (o solo un po' meglio) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniE io non pago!: Perché l'Italia deve dire no al ricatto del debito pubblico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEuropa tiranna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniPecore da tosare: La sopravvivenza tra banche, crisi e truffe Prefazione di Salvatore Tamburro Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa grande crisi economica in Grecia: Un viaggio alla scoperta della crisi economica greca che ha allarmato il mondo. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl fossato: Come la pandemia ha diviso la società Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’economia non è più una cosa seria… ma per comprendere il mondo bisogna capire l’economia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStato essenziale, società vitale: Appunti sussidiari per l’Italia che verrà Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDieci cose da sapere sull'economia italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’occupazione e i nuovi soldi: La flat tax, il denaro complementare, e gli equilibri macroeconomici regionali Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'età dell'abbondanza: Come cambia la sicurezza energetica Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFantasia e Fuga Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSconfiggere il Debito: Capire e (provare a) sconfiggere il peggiore dei mali economici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAspenia n. 96: Monete e potere Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa caduta: Il caso Credit Suisse Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEvoluzione storica della moneta Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCome il capitalismo finanziarizzato ha minato, corrotto e sopraffatto i governi democratici Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa crisi italiana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Storia per voi
Codice Ratzinger Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntichità - Il Vicino Oriente – Storia: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 1 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Civiltà Cartaginese Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Storia dell’Italia moderna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI monumenti esoterici d'Italia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Eleusi: la via iniziatica della Tradizione Occidentale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniColloqui con se stesso: Ricordi e pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Principe: testo semplificato in italiano corrente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMitologia Greca: La raccolta dei Miti Greci. Titani, Dei, Ninfe ed Eroi dell'antica Grecia. Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRoma sotto scacco. Da Annibale a Scipione l'Africano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMitologia, la grande raccolta! Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'altra Europa: Miti, congiure ed enigmi all'ombra dell'unificazione europea Valutazione: 2 su 5 stelle2/5Venezia città aperta: Gli stranieri e la Serenissima XIV-XVIII sec. Valutazione: 1 su 5 stelle1/5Storici greci Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAntichità - La civiltà greca - Storia: Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 5 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMein Kampf - La mia battaglia: Edizione con note e illustrazioni Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Simbolismo templare Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria in sintesi, anno quinto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria dei Longobardi: Historia Langobardorum Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’Oscura Chiesa dei Rettiliani Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Note di donne. Musiciste italiane dal 1542 al 1833 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando eravamo i padroni del mondo: Roma: l'impero infinito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCardinali e cortigiane Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Ma davvero veniamo dall’Africa? Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Cleopatra: La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Seicento - Storia (50): Storia della Civiltà Europea a cura di Umberto Eco - 51 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria d'Europa dalle invasioni al XVI secolo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDi regine,di sante e di streghe. Storie di donne del medioevo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli dei del Diluvio: Alla scoperta dell’evento cosmico che cancellò la memoria PRIMA DI NOI Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGilgamesh Re di Sumeri che voleva donare all'uomo la vita eterna Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Recensioni su Stori del default islandese
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Stori del default islandese - Giada Billi
Indice
INTRODUZIONE
CAPITOLO PRIMO - LA CRISI ECONOMICA NEL MONDO
CAPITOLO SECONDO - LA STRUTTURA ECONOMICA ISLANDESE
CAPITOLO TERZO - LE CAUSE DELLA CRISI FINANZIARIA ISLANDESE: DAGLI ANNI NOVANTA AL 2008
CAPITOLO QUARTO - IL TRACOLLO NELL'OTTOBRE 2008
CAPITOLO QUINTO - IL 2009
CAPITOLO SESTO - IL 2010-2011 E LA RINASCITA DELL'ISLANDA
CAPITOLO SETTIMO - COSA SI STA FACENDO SOTTO IL PROFILO POLITICO?
CONCLUSIONI
APPENDICI
GLOSSARIO ESSENZIALE
BIBLIOGRAFIA
BILLI GIADA
STORIA DEL
DEFAULT ISLANDESE
Titolo | Storia del default islandese
Autore | Billi Giada
ISBN | 9788831613927
Prima edizione digitale: 2019
© Tutti i diritti riservati all’Autore
Youcanprint Self-Publishing
Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce
www.youcanprint.it
info@youcanprint.it
Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.
Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.
INTRODUZIONE
"Quando gli Stati Uniti starnutiscono,
il resto del mondo prende il raffreddore"
detto americano
Questo saggio di storia economica tratterà la crisi economico-finanziaria islandese proponendosi di individuare quali siano state le cause che hanno condotto il Paese ad esporsi tanto sul piano internazionale, legandosi alle fluttuazioni esterne, fino ad esser coinvolto nella crisi globale del 2008.
Per cercare di comprendere quello che è successo dobbiamo partire dalla constatazione che oggi tutti i mercati finanziari, sia a livello geografico che settoriale, sono fortemente interconnessi, e che quindi un problema che sorge in un punto qualsiasi del fragile ingranaggio mondiale può facilmente propagarsi a macchia d’olio al resto del sistema.
Un detto di borsa recita: Quando gli Stati Uniti starnutiscono, il resto del Mondo prende il raffreddore
. Questa frase del XX secolo non è mai stata tanto azzeccata quanto lo è oggi. Al primo segnale di instabilità del mercato finanziario statunitense, infatti, il mondo occidentale si è trovato a fronteggiare una crisi che, con il passare dei giorni, ha fatto notare a molti alcune similitudini con quanto avvenne nel 1929 con il crollo di Wall Street.
In termini generali merita anche una menzione una caratteristica del capitalismo moderno, liberalizzato e mondializzato, e cioè che i mercati finanziari, le cui attività erano cresciute in maniera spropositata negli anni antecedenti la crisi, si concentrano di volta in volta su certe attività specifiche: una volta si può trattare della borsa, un’altra delle materie prime o di una crisi alimentare mondiale, poi del settore immobiliare o di quello petrolifero. Essi contribuiscono così a far crescere il valore di tali beni oltre il ragionevole, cosa che avviene anche, tra l’altro, attraverso la concentrazione del credito bancario in tali settori.
La struttura quindi si ripete sempre con la stessa metodologia: innovazioni tecnologiche, guerre, nuovi strumenti finanziari o eventi di natura monetaria danno il via a nuove occasioni di guadagno. La corsa agli investimenti diventa euforica , a volte incontrollata, e s’innesca la spirale speculativa.
Così Kindleberger diceva: Ci si butta a capofitto sulle nuove opportunità di guadagno in modo così strettamente prossimo all’irrazionalità da potersi considerare maniacale...
¹
Tutti comprano, a qualunque costo, e i tassi d’interesse richiesti da chi eroga credito crescono. Ogni crisi, anche quelle recenti, nasce infatti da un eccessivo indebitamento di qualcuno: privati, banche, imprese, governi. Quando ci si rende conto che la pressione è diventata eccessiva si inizia a vendere, spesso in massa, guidati da una frenesia contrapposta all’euforia d’acquisto, ribaltando le aspettative e facendo crollare i mercati. Se nessun agente esterno interviene, istituzioni finanziarie, imprese, magari governi, cominciano a fallire, spostando gli effetti della crisi dalle Borse alle tasche della popolazione.
L'Islanda è un'isola cresciuta incessantemente dal secondo dopoguerra ad oggi grazie ad un'economia che si basava principalmente sullo sfruttamento delle risorse interne quali pesca ed energia; in entrambi i settori il Paese conquistò una posizione importante sul mercato internazionale grazie allo zelo dedicato alle innovazioni e alla tecnologia.
La crescita avvenne anche grazie all'elevata formazione di capitale umano e al ruolo determinante delle istituzioni nella vita del cittadino che puntarono sempre sulla qualità visto che l'Islanda, con una superficie che non arriva nemmeno ai 103.000 kmq (di cui buona parte coperta da ghiaccio), non avrebbe ovviamente potuto costruire un'economia forte grazie alla quantità delle sue risorse.
Grazie ad una politica sana e trasparente nella gestione del Paese, l'isola iniziò ad acquistare negli anni un'immagine vincente diventando una metà turistica di grande rilievo e qualificandosi al primo posto nella graduatoria mondiale per lo sviluppo umano nel 2008 (Human Devolpment Index dell'Islanda pari a 0,968 che è la media ponderata di alcuni fattori di sviluppo attinenti alla durata media della vita, il livello culturale e la quantità di ricchezza disponibile in termini di PIL reale per abitante).
Il paese che verrà qui trattato è, quindi, avanzato ed ha un'economia a scala ridotta ma con un grande riguardo all'avanzamento tecnologico e alla ricerca ma nel 2008 subirà una crisi finanziaria senza eguali divenendo uno dei Paesi che più ha perso nella crisi attuale (ragionando in termini proporzionali).
Nella seguente trattazione introdurrò alla conoscenza della struttura economica islandese focalizzandomi sui settori storicamente importanti per poi illustrare i recenti sviluppi partendo dalla crescente importanza che ha assunto il settore finanziario grazie al ruolo interattivo delle banche.
Successivamente spiegherò le cause che hanno portato il Paese alla crisi trattando il periodo che va dall'inizio degli anni '90 al 2011 e analizzerò nello specifico le misure di carattere nazionale e internazionale adottate per far fronte alle necessità di liquidità e alle richieste di capitalizzazione delle banche dopo la nazionalizzazione, da un lato, e per ristrutturare l'intero settore finanziario e bancario dall'altro (entrambi i settori hanno dimostrato, durante la crisi, di non possedere gli adeguati strumenti di controllo e vigilanza, e di aver tenuto un profilo di investimento troppo rischioso).
Delineerò gli eventi che si sono susseguiti nell’ottobre 2008 in Islanda, in particolare il commissariamento delle 3 principali banche illustrando successivamente le tappe che hanno portato il Fondo Monetario Internazionale a concedere un prestito da 2,1 miliardi di dollari presentando gli effetti principali della crisi.
Concluderò il lavoro traendo alcune osservazioni relazionate alla comprensione di come un Paese con le qualità dell'Islanda possa trovarsi sull'orlo della bancarotta a causa della perdita di fiducia nell'intero sistema finanziario ed analizzando alcune previsioni per il futuro di questa fiorente Isola rapportandola con la crisi globale del sistema economico e confrontando quest'ultimo con altre crisi avvenute in passato.
CAPITOLO PRIMO
LA CRISI ECONOMICA NEL MONDO
Crisi dei sub-prime negli Stati Uniti
La crisi imprevista dei mutui sub-prime concessi dalle banche d'investimento americane (che concedevano finanziamenti chiedendo tassi variabili e crescenti nel tempo ottenendo una compensazione del rischio con il rendimento dei prestiti) si manifesta nel 2006 ma raggiunge il punto di non ritorno nel 2008 quando i risparmiatori americani cominciano a non ripagare più i mutui dando avvio a un massiccio aumento dei pignoramenti.
Tutto iniziò con una vertiginosa crescita del mercato immobiliare americano (2004-2006), con il forte aumento dei prezzi delle abitazioni e la successiva espansione degli investimenti nel settore. Tale bolla
speculativa si espanse di pari passo al costante apprezzamento delle case tendendo a raggiungere, attraverso l'aumento costante della destinazione di risorse nel settore, l'espansione permanente del mercato. L'indebitamento delle famiglie americane provocò nel 2006 l'esplosione dei prezzi delle attività, e in particolare di quelli immobiliari; l'indebitamento aumentava via via che cresceva il valore delle proprietà immobiliari. La caduta dei prezzi nel 2007 provocò l'esplosione del valore dei mutui a livelli superiori alla consistenza stessa del valore delle abitazioni. Le famiglie più fortemente indebitate avevano scommesso sul protrarsi della crescita, ignorando il rischio di un rovesciamento del mercato.
L'esplosione fu amplificata dal fatto che le banche statunitensi, al fine di ridurre l'esposizione rispetto a questi prodotti finanziari altamente rischiosi, vendevano a terzi i mutui stessi attraverso diversi strumenti finanziari, parcellizzandoli e riassemblandoli con altri prodotti (cartolarizzazione). In questo modo le banche scaricavano su altri soggetti (spesso altre banche, ma anche risparmiatori) i rischi corsi concedendo tali finanziamenti.
Tutto ciò innescò difficoltà immense in alcuni fra i più grandi istituti di credito americani. Bear