Vi confesso: è vero, sono un giornalista economico che scrive per Fortune, ma sono anche un millennial – e sono scettico sul capitalismo come il resto della mia generazione. Perché non dovremmo esserlo? Siamo diventati maggiorenni in un sistema economico che ci ha ripetutamente deluso: due recessioni prima di compiere 40 anni (e un’altra in arrivo); una crisi abitativa pluridecennale che sta tenendo molti di noi lontani dal cosiddetto ascensore sociale di cui godevano i nostri genitori; e un disastro ambientale sempre più innegabile con cui fare i conti.
Non c’è da stupirsi che alla mia generazione piaccia lamentarsi di come il ‘tardo capitalismo’ ci abbia forgiato, dal nostro atteggiamento (informale) al luogo di lavoro alle nostre decisioni (rinviate) di pianificazione familiare.
La nostra ambivalenza è così forte che sembriamo aver capovolto la tradizionale tendenza a diventare politicamente più conservatori con l’andare avanti dell’età, secondo una recente analisi del voto negli Stati Uniti e nel Regno Unito fatta da John Burn-Murdoch per il Financial Times.
I meme sul tardo capitalismo che evocano Karl Marx o Slavoj Zizek esprimono la nostra sensazione di vivere gli ultimi giorni di