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Delos Science Fiction 253
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E-book102 pagine58 minuti

Delos Science Fiction 253

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Fantascienza - rivista (60 pagine) - La nostra rivista di approfondimento si occupa di Dune – parte due, Valerio Evangelisti, Isaac Asimov, la serie TV Constellation e di Alfredo Castelli.


La critica americana lo ha già eletto a capolavoro. Stiamo parlando dell'atteso Dune – parte due, il film diretto da Denis Villeneuve e tratto dal romanzo di Frank Herbert. In alcuni casi, si è arrivati addirittura a rispolverare la parola kolossal, che sembrava ormai abbandonata da chi scrive e sforna giudizi sul cinema contemporaneo. Altri, e tra questi il regista Christopher Nolan, hanno paragonato la pellicola a Star Wars – L'impero colpisce ancora, il secondo film di George Lucas della ben nota saga, sostenendo che il film di Villeneuve è oggi ciò che all'epoca fu il film di Lucas, una rivoluzione per gli occhi e la mente che colpì la generazione di giovani cineasti dell'epoca e quella che seguirà, oltre ovviamente agli appassionati di tutto il mondo.

Al film del regista canadese, Delos Science Fiction 253 ha dedicato lo speciale, con un articolo di Arturo Fabra che analizza l'opera cienmatografica, una riflessione sul romanzo e il filone della space opera e i giudizi espressi proprio dalla critica americana.

Nella sezione rubriche, lo scrittore Andrea Cattaneo ricorda una delle figure apicali della cultura italiana e di quella della letteratura, ovvero Valerio Evangelisti, mentre Giuseppe Vatinno ci racconta il film Target Earth!, un classico del tema "invasione".

Da questo numero inizia anche una nuova rubrica dal titolo Inse Science Fiction, curata dallo scrittore e critico Antonino Fazio, che ci offrirà uno sguardo "da dentro" sulla fantascienza.

Infine, Carmine Treanni, per le Interviste impossibili, chiacchierà, si fa per dire, con Sua Maestà Isaac Asimov.

Infine, un servizio è dedicato alla nuova serie TV Constellation, a metà tra mistero e missioni spaziali, e Vincenzo Graziano traccia un ampio profilo del Maestro del fumetto Alfredo Castelli, recentemente scomparso.

L'anteprima narrativa di questo numero è dedicata al romanzo Le tre mogli di Harald del Lago di Alberto Costantini, mentre il racconto è di Giovanni Scipioni.


Rivista fondata da Silvio Sosio e diretta da Carmine Treanni.

LinguaItaliano
Data di uscita12 mar 2024
ISBN9788825428353
Delos Science Fiction 253

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    Delos Science Fiction 253 - Carmine Treanni

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    La figura dell'androide come metafora della globalizzazione e del lavoro precario

    Articolo di Carmine Treanni

    L'alba del pianeta degli androidi?

    L'alba del pianeta degli androidi?

    Analizzando le attuali trasformazioni del capitalismo, in particolare il passaggio dal paradigma fordista a quello postfordista, non si può prescindere dal fenomeno della globalizzazione e dalle molteplici implicazioni che ne derivano e che investono tutti gli aspetti dell'esperienza umana. Il processo globale, infatti, è caratterizzato da tendenze contrapposte, da forze che spingono verso una omogeneizzazione economica, sociale, politica e culturale, e da forze che esaltano la dimensione locale e le radici comunitarie, talora in contrapposizione all'appiattimento imposto dalla mondializzazione e dai paesi che ne sono leader e talora in funzione della espansione della stessa globalizzazione.

    Ma che cosa s’intende con la parola globalizzazione? Con questo termine si intende, in primo luogo, quel fenomeno economico caratterizzato dalla formazione di un mercato finanziario globale.

    Alla base di questo fenomeno economico c’è l’enorme aumento su scala mondiale degli scambi finanziari, che – nel corso degli ultimi quarant’anni – è stato reso possibile dallo sviluppo delle tecnologie informatiche e della comunicazione. Ciò ha permesso alla finanza di essere sempre più slegata dal sistema della produzione.

    La globalizzazione interessa anche piani ben più materiali di quello finanziario, quale, in primis, quello lavorativo. Le grandi multinazionali sono, nell’immaginario collettivo, il vessillo della globalizzazione: queste grandi aziende, che superano le barriere delle distanze grazie ai mezzi tecnologici (Internet) e al progresso avvenuto nel campo dei trasporti, hanno creato un mercato globale sia tra le loro stesse filiali sia tra i vari gruppi, influenzando le filosofie di governo statali e lo stile di vita del singolo cittadino. Quest’ultimo è inoltre molto condizionato dalla delocalizzazione del lavoro che le multinazionali attuano verso quegli stati dove la manodopera costa meno, creando concorrenza e, complementarmente, in certi campi, disoccupazione nei paesi Occidentali.

    Il contesto entro il quale tali cambiamenti sono avvenuti è quello della postmodernità: un contesto in cui si profilano profonde trasformazioni della condizione occupazionale standard, cioè di quel sistema che prevedeva la centralità del lavoro salariato dipendente a tempo pieno e indeterminato.

    Le trasformazioni che hanno seguito il declino del fordismo, hanno prodotto un nuovo modello di produzione ed una nuova gestione del lavoro. Il sistema produttivo si fa meno rigido e richiede maggiore flessibilità e capacità di adattamento alle fluttuazioni della domanda e alle richieste dei consumatori. I contenuti mutano insieme alla nuova organizzazione produttiva e alle forme occupazionali.

    Questa tendenza è stata intercettata dal cyberpunk. Scrittori come William Gibson, Bruce Sterling e Rudy Rucker hanno descritto nei loro romanzi uno scenario postindustriale, in cui il rapporto macchina-uomo assume nuove forme e propone nuove ipotesi, mutando allo stesso tempo il concetto classico di robot. Il Cyborg è la perfetta immagine di questa realtà sociale ed economica, dove macchina – intesa come computer – e uomo tendono a contaminarsi, quasi a fondersi, per creare un nuovo tipo di lavoratore.

    La figura dell’androide, invece, è una perfetta metafora della condizione postfordista e postindustriale. Di fatto, l’androide può essere sia artificiale sia organico. È, comunque, un essere che – al di là della sua origine – presenta una principale e fondante caratteristica: è indistinguibile dall’essere umano, pur non essendo tale. O meglio, pur non essendo stato generato come tutti gli esseri umani. In particolare, l’androide – un essere simile all’uomo, ma che allo stesso tempo non lo è – ci sembra una perfetta metafora del lavoratore atipico che, pur aspirando a diventare un lavoratore dipendente, di fatto non gode degli stessi diritti di quest’ultimo.

    La sostanziale differenza tra fordismo e postfordismo è che il primo era caratterizzato dalla centralità della fabbrica, il secondo, invece, vede la centralità dell’impresa. Questa diversa visione comporta il passaggio dalla rigidità della produzione materiale alla flessibilità di quella immateriale, di cui i computer sono lo strumento principale. Questo nuovo assetto rende superata anche la storica linea di demarcazione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale.

    Di fronte alla crisi del modello fordista, il sistema capitalistico tenta di rispondere attraverso un massiccio processo di ristrutturazione e riorganizzazione produttiva e finanziaria. Ne segue una impressionante accelerazione della concorrenza nei mercati interni ed internazionali.

    Questa situazione porta ad una guerra internazionale di ricapitalizzazione. Essa interviene sulla produzione mediante le acquisizioni (concentrazioni-centralizzazioni), l'eliminazione del capitale pubblico e la riorganizzazione produttiva, e sul reddito mediante la massima libertà nella redistribuzione di ricchezza finanziaria privata (speculazioni monetarie, ecc.) e pubblica (politiche monetarie complici es. svalutazione) e nella redistribuzione dei redditi da lavoro dipendente: in tutto il mondo/mercato gli uomini e le donne che vivono di reddito da lavoro dipendente ed il loro monte retribuzioni devono diventare funzionali alla ricapitalizzazione.

    Si è andata, così, via via affermando una società nuova, che per comodità è stata chiamata postindustriale, centrata sulla produzione di beni immateriali: servizi, informazioni, simboli, valori, estetica. La crisi che ne deriva nei vecchi modelli organizzativi esige una profonda rivoluzione dei paradigmi, una rielaborazione radicale delle strategie, l’elaborazione di nuovi modelli basati sulla flessibilità e sulla creatività. Dunque, sulla motivazione delle

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