Nel corso del tempo Freedom ha spesso parlato del mistero di Rennes-le-Château, il paesino della Francia dove un parroco improvvisamente iniziò ad avere una forte disponibilità di denaro che gli permise di vivere una vita nell’agio e di costruirsi persino una villa in stile neorinascimentale, circondata da uno splendido parco con voliere e serragli per animali esotici. Spese e lussi per un ammontare corrispondente a milioni di euro dei giorni nostri.
Ma la storia del “parroco dei miliardi” di Rennes, ovvero Bérenger Saunière (1852-1917), potrebbe essere ben poca cosa rispetto a quella di un prete italiano che visse più o meno nello stesso periodo: Giuseppe Bertolotti (1842-1931). Secondo alcune stime si pensa che Bertolotti avrebbe avuto tra le mani una fortuna corrispondente a circa 100 milioni di euro. Restaurò e fece costruire chiese e grandi edifici, regalò ville e fece importanti donazioni. Da dove sarebbe provenuta tutta questa ricchezza? Un enigma che riecheggia sorprendentemente quello di Rennes-le-Château, anche per i legami che Bertolotti ebbe con la Francia.
Dal 1875 le disponibilità economiche del parroco furono di gran lunga superiori a quello che ci si potrebbe aspettare da un uomo di modeste origini.
a troupe di si è recata ad Altare, un piccolo borgo in provincia di Savona che conta circa 2000 abitanti, per indagare sul mistero che circonda la vicenda di monsignor Giuseppe Bertolotti. In questo paese tutto sembra parlare di lui, riconosciuto come un grande benefattore perché fece importanti e cospicue donazioni. Gli è anche intitolata una delle piazze del paese, dove si affaccia il palazzo che il sacerdote fece restaurare