“Forse ti piacerebbe sapere ottimo Quinzio, se il mio fondo è terra arabile o se abbondi di oliveti o di frutti, di prati oppure d’olmi rivestiti di viti; te ne voglio descrivere bene il luogo e la natura: immagina profili ininterrotti di monti, separati da una valle oscura che riceve alla mattina sul fianco destro il sole e sul sinistro i raggi del tramonto vaporoso. Il clima è buono (…) querce e lecci dilettano di ghiande il bestiame e di molta ombra il padrone.”
Questa la lettera che Orazio, tra i massimi poeti dell’antica Roma, nel 32 a.C, destinò all’amico Quinzio per descrivergli la tenuta e la villa ricevute in dono da Gaio Cilnio Mecenate, influente consigliere dell’imperatore Ottaviano Augusto, in territorio di Licenza, nella valle del fiume Aniene. In questo “piccolo cantoncino” Orazio Flacco si ritirò nella quiete di una terra che oggi ci offre la magia di borghi arroccati come nidi d’aquila e di paesaggi primitivi irrorati d’acqua pura. Un antico mondo da scoprire lentamente e che nulla si fa mancare.
Primi passi
Salendo verso l’altopiano di Jenne veli di nebbia sul fondovalle si disfano ai primi raggi di sole. Strati di paesaggi montani si rincorrono come onde; un miraggio mattutino che m’incanta. In fondo le