Razzismo verso gli afroamericani, misoginia galoppante, elogio del Ku Klux Klan. (, 1915) riesce a essere un capolavoro (sul piano tecnico) della cinematografia mondiale e allo stesso tempo una bieca, detestabile ricostruzione storica pur per mano di un padre della Settima arte come David Wark Griffith. Il film venne (giustamente) contestato sin dalla sua prima apparizione nelle sale della madrepatria e molti Paesi europei ne rifiutarono la proiezione. In una sequenza l’opera rappresenta come giusta causa il linciaggio di un nero, accusato di tentato stupro di una ragazzina, da parte di un battaglione di guerrieri crociati (Ku Klux Klan), “encomiabili” cavalieri deputati al ripristino dell’ordine sociale.
Alle radici dell’ODIO
Jun 01, 2023
0 minuti
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