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Astrologia Evolutiva: Il Viaggio dell'Anima attraverso gli Stati della Coscienza
Astrologia Evolutiva: Il Viaggio dell'Anima attraverso gli Stati della Coscienza
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E-book395 pagine9 ore

Astrologia Evolutiva: Il Viaggio dell'Anima attraverso gli Stati della Coscienza

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L'Astrologia Evolutiva si occupa dell'Anima e di come essa si evolve. Dalla sua prospettiva le varie esperienze di ciascuno di noi vengono viste come lezioni, dalle quali la nostra anima puè imparare e tramite le quali puè crescere. Eè possibile imparare a vedere gli eventi della nostra vita non dal punto di vista del piccolo io, ma da quello della nostra più vasta coscienza.
 
LinguaItaliano
Data di uscita6 nov 2017
ISBN9788871835396
Astrologia Evolutiva: Il Viaggio dell'Anima attraverso gli Stati della Coscienza

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    Anteprima del libro

    Astrologia Evolutiva - Raymond Merriman

    PARTE PRIMA

    PRINCIPI E MODELLI DELL’ASTROLOGIA EVOLUTIVA

    1

    UN’ALLEGORIA

    Millenni fa, nella zona che dal Mar Morto si stende verso sud lungo la valle del Nilo prese vita una comunità. Erano individui estremamente dotati e abili per quel che riguardava gli affari del mondo. Ma un giorno ognuno di essi si assunse un impegno che oltre che sul resto della sua vita doveva influire sulla vita di tanti altri per molti secoli a venire. Ciascun membro di quella comunità scelse di rinunciare a usare le sue doti e abilità mondane per un fine esclusivamente personale e di associarsi per un fine comune nella società che sarebbe divenuta nota come essenica.

    Quel periodo ebbe inizio attorno al 500 a. C.. Il pianeta Terra stava entrando in una fase critica. L’Età dell’Ariete stava volgendo al termine e si stava rapidamente avvicinando l’Età dei Pesci. Si poteva percepire nell’aria un grande cambiamento. La gente era confusa e spaventata, poiché si succedevano sempre più incalzanti cose che non comprendeva. Tutte le antiche profezie sembravano realizzarsi contemporaneamente, con la sola eccezione di quella che riguardava la nascita di un grande salvatore.

    Dov’è il nostro Salvatore? era il grido che risuonava nel mondo.

    Ed ecco che, uno a uno, i salvatori cominciarono ad arrivare: Bodhidharma nell’Estremo Oriente, Siddharta Gautama (il Buddha) e Mahavita in India, Lao Tze e Confucio in Cina, Zoroastro nel Medio Oriente.

    Ma gli Esseni ne attendevano un altro ancora, quello la cui comparsa rispondesse alle profezie del Vecchio Testamento e alle profezie dei loro stessi saggi, conosciuti come i Magi.

    Sapevano che era giunto per loro il momento di prepararsi a questa nuova era, all’avvento di un Grande. Sapevano che per l’evoluzione della Terra era necessaria una nuova epoca di devozione, sacrificio di sé, amore universale - era necessaria in realtà perché il pianeta restasse in equilibrio con lo stesso universo.

    Perciò promisero. Si sarebbero uniti e sarebbero stati l’esempio della nuova età. Avrebbero rinunciato ai loro intenti egoistici e avrebbero cominciato a usare le loro abilità e i loro talenti a favore della comunità che avrebbero formato. Sarebbero divenuti amore e devozione in atto. E promisero di votare la propria vita al felice avvento della nuova era e del nuovo salvatore dell’umanità.

    Per alcuni secoli la loro comunità prosperò e si accrebbe. Si accrebbe nel legame dell’impegno comune, nella fede di una promessa reciproca mantenuta. E un giorno le profezie dei Magi si realizzarono. La stella brillante, la congiunzione Giove-Saturno nei Pesci, si librò alta nei cieli della sera. Il segno, un auspicio lungamente atteso, indicò non soltanto la fine dell’attesa e della preparazione, ma l’inizio del grande compito che ora stava davanti a loro. Gli Esseni sarebbero stati gli insegnanti di Gesù di Nazareth. Un’età era finita e un’altra finalmente arrivata.

    Gli Esseni portarono fino in fondo il compito che avevano scelto e per cui erano stati scelti. Inaugurarono felicemente una nuova era basata sui principi della devozione e dell’amore, in gran parte attraverso gli insegnamenti di un Grande Maestro: Gesù di Nazareth.

    Nello spazio di due secoli dopo la nascita di Gesù, avendo a quel punto assolto al loro scopo, gli Esseni scomparvero dalla faccia della Terra.

    Sono trascorsi circa due millenni. L’era che gli Esseni hanno aperto sta ora avviandosi al termine. Di nuovo il pianeta Terra è nel cuore di una crisi. Grandi cambiamenti stanno rapidamente verificandosi, mentre la nuova era si avvicina a grandi passi. Ancora una volta, il genere umano si trova nella situazione precaria di cercare - no, di avere bisogno - di accordarsi all’ordine e al flusso naturale dell’universo. Il processo dell’evoluzione di questo pianeta sta ancora una volta sviluppandosi in maniera drammatica. Una volta ancora è suonata la chiamata a preparare il cambiamento.

    Gli Esseni hanno fatto una promessa: quella di impegnarsi a lavorare contro tutte le forze della morte, concentrando totalmente i loro sforzi in direzione delle forze creative e positive dell’universo. E questa promessa riguardava l’eternità.

    Il presente libro e dedicato agli Esseni che sono tornati ancora una volta per adempiere alla loro promessa nei confronti del genere umano.

    Comincia con un te e un me. Noi ci guardiamo l’un l’altro e notiamo le differenze. Tu non sei fatto come me e io non sono fatto come te. E neppure pensiamo generalmente alla stessa maniera. Nei miei pensieri io formulo giudizi sul tuo conto e tu fai lo stesso nei miei confronti. Io definisco chi e che cosa sei costruendo schemi e limiti. Ti osservo come osservo la vita: hai una nascita, una vita con certi eventi come un matrimonio e dei figli, un lavoro e altre attività, ricompense, onori, difficoltà e delusioni. Come la stessa vita, sembri avere un inizio e una fine.

    E io mi comporto come se queste cose fossero reali. Ma lo sono?

    Realmente la vita consiste in un inizio e una fine? E la realtà è basata solo sull’apparenza fisica delle cose? È possibile che ci sia qualche cosa oltre l’apparenza, che ci sia qualche cosa oltre i momenti della nascita e della morte?

    Mi guardo intorno e osservo le cose. Noto che tutto è in movimento - anche se lento - e che tutto prima o poi cambia. Nel mondo in cui io agisco nulla rimane uguale a se stesso per sempre.

    Perché le cose cambiano? mi chiedo. Questi cambiamenti sono casuali, privi di uno scopo e di un obiettivo?"

    In questa vita qui io ho scelto di - o sono stato scelto per - fare l’astrologo. Sono fiero di questo ruolo. Amo sinceramente la mia arte, poiché mi dà un senso della natura dell’universo che nessun’altra attività intellettuale ha mai offerto. C’è una cosa in particolare che io, come altri astrologi, ho scoperto nei miei studi: nella vita c’è un ordine. È in atto nell’universo un’opera del tempo che tocca ogni organismo vivente. In quanto astrologo, io vedo che il matrimonio, il lavoro, la malattia, perfino la morte di una persona, tutto sembra accadere nel tempo in armonia con i cicli astrologici.

    Vedendo le correlazioni esistenti fra i corpi celesti e i cicli della vita di un individuo, sorge spontanea un’altra domanda: Il momento della nascita non è anch’esso programmato temporalmente? La nascita non è anch’essa un evento importante esattamente quanto gli altri? Il momento della nascita di una persona non potrebbe costituire un evento fondamentale in un ciclo più vasto dello spazio di questa singola vita, e che lo comprende? E mi posso render conto di come probabilmente sono caduto nell’errore di guardare la vita in termini di restrizioni e limiti, come se fosse una nascita, degli eventi, una morte e nulla di più.

    Ma ora comincio a vedere la vita in maniera un po’ diversa. Vedo che c’è una ragione, una finalità nel momento della nascita. Vedo che ogni momento contiene un carattere tutto suo, e che la nascita di un individuo è in armonia con il carattere di quel momento. Vedo che c’è qualche cosa oltre l’apparenza, oltre il fisico, oltre la realtà, che dice che io sono diverso da te. Vedo che esiste qualche cosa che potrei chiamare l’anima di ciascun individuo, e che quella parte dell’individuo - l’anima - esiste prima del momento della nascita e dopo del momento della morte.

    Ora comprendo che studiare l’astrologia dal semplice punto di vista di una singola vita equivale a tentare di capire un periodo storico basandosi sulle condizioni dominanti di quell’unico periodo di tempo. Le condizioni esistono prima della manifestazione di ciascun fenomeno su questo piano, il momento della propria nascita compreso.

    In quanto astrologo, ora comprendo anche che si guadagna il diritto a reincarnarsi in un momento ben preciso, un momento in cui il carattere dell’universo è in armonia con le azioni precedenti dello spirito.

    Quest’allegoria è dedicata alle anime degli Esseni. Ci si potrebbe chiedere che relazione hanno i pensieri su esposti con gli Esseni. Questo ha a che fare con la loro natura mentale. Gli Esseni non vedevano la vita come qualcosa con un inizio e una fine, non vedevano la realtà in termini di limiti e definizioni; non vedevano il sé - o Spirito - di ciascun individuo come diviso ed estraneo al resto dell’universo.

    Gli Esseni fecero una promessa per l’eternità. Essi non si aspettavano di adempiere a questa promessa nello spazio di una vita di soli sessanta o settant’anni. Sarebbe stata un’eternità ben breve.

    No, gli Esseni avevano il senso dell’immortalità dell’anima, il senso della relazione sempiterna di ciascun’anima con lo Spirito della vita, lo Spirito cosmico, lo Spirito di un’energia divina che ha creato e mantiene l’ordine dell’universo.

    Attualmente esiste una nuova scuola di pensiero nota come evolutiva. Questa scuola parte dal presupposto che tutto nell’universo, compresa la razza umana, sia in costante cambiamento, o evoluzione. Sostiene, inoltre, che ci sono livelli diversi di evoluzione - non siamo tutti sullo stesso livello. Alcune anime sono più evolute di altre, esattamente come, biologicamente parlando, alcune specie d’animali sono più evolute di altre. Applicato al genere umano, il concetto di evoluzione serve a spiegare il mondo dei fenomeni, un mondo in cui esistono fra gli individui differenze evidenti.

    Fintanto che noi agiremo come se fossimo alienati e divisi dalla vita e l’uno dall’altro, saremo destinati ad attrarre condizioni che confermano quest’illusione. Ogni condizione della vita è quella che noi abbiamo attirato in base a ciò che nella vita (in un certo momento del tempo) abbiamo proiettato. E, contemporaneamente, ciascuna condizione attirata diventa una potenziale lezione attraverso cui ciascuno di noi potrebbe evolversi. Questa è una legge universale, presente in ogni grande religione, e applicabile a ogni situazione del mondo fenomenico. È nota come la Legge della Retribuzione, o karma: quello che hai seminato, raccoglierai; come uno pensa, cosi è. Se penseremo a noi stessi come limitati e separati, agiremo come tali. Se agiremo come se fossimo limitati e separati, attrarremo situazioni che rafforzeranno quest’illusione. Questa è la natura del piano fisico della Terra.

    Il piano della Terra, come ogni altra sfera, è una scuola. Ci sono lezioni da imparare e queste vengono dalle situazioni di cui facciamo esperienza. Lo scopo di queste esperienze e di queste lezioni è di comprendere più profondamente se stessi, per liberare l’essere dall’isolamento e dall’abbandono e raggiungere la completezza. Questo avviene quando l’anima dell’individuo si fonde con lo Spirito, che è lo stesso Spirito che ha creato e sostiene questo universo. Fin quando non si raggiunge questo punto, ogni azione continua a produrre una reazione. Ogni causa continua ad avere un effetto, e l’esistenza dell’io come del non-io sembra reale.

    Ognuno di noi, per il fatto di possedere l’energia vitale, la coscienza di essere, appartiene allo Spirito. In questa consapevolezza superiore noi siamo parte di un universo in equilibrio, armonico. È per questo che ogni azione compiuta ha una reazione - l’universo cerca sempre di conservare l’equilibrio. È il motivo per cui ogni spirito che si reincarna deve reincarnarsi - le sue azioni precedenti hanno instaurato condizioni che devono essere riequilibrate. E finche l’anima non sarà in equilibrio, continuerà a reincarnarsi, e sperimenterà varie versioni dello stesso modello, o copione.

    Questo fatto preoccupava gli Esseni. Che sarebbe accaduto se un certo numero di anime si fosse sbilanciato in maniera definitiva? E se un gruppo di anime occupanti contemporaneamente il pianeta avesse continuato ad agire in direzione contraria e non in sintonia con l’ordine e la legge naturali? E se il pianeta Terra non fosse stato più in equilibrio con il resto dell’universo? Come alcune stelle e come il pianeta un tempo esistente fra Marte e Giove, la Terra si sarebbe estinta o sarebbe esplosa per mantenere l’equilibrio in questo universo?

    Ci si domanda. Eccoci qui, vicini a una nuova era, l’Era dell’Acquario. Questa dev’essere l’Era dell’Amore, della Luce, della Verità e della maggiore consapevolezza. La Terra progredirà velocemente verso una coscienza più elevata, verso la realizzazione di una vera fratellanza, di un’identità planetaria.

    E che cosa vediamo accadere? Vediamo tutt’intorno a noi violazioni della legge naturale. Vediamo cittadini innocenti uccisi in guerra. Vediamo in tutto il mondo gente giovane che viene assassinata per avere pubblicamente espresso le sue convinzioni e le sue idee. Vediamo disonestà e corruzione nei governi e nel mondo degli affari. Addolora lo Spirito vedere gli uomini guerreggiare a vicenda, sfruttarsi, cercare modi per profittare l’uno dell’altro.

    Pure sappiamo, per la Legge della Retribuzione, che non si può realmente guadagnare a spese dell’altro, che l’equilibrio dev’essere e sarà raggiunto. Ma ci chiediamo come sarà raggiunto, tenuto conto della natura di ciò che si presume stiamo imparando nel momento in cui ci addentriamo nella nuova era.

    Molti di voi che leggono questo libro vedono che queste cose accadono. Sanno come la vita possa a volte sembrare frustrante. Siamo gente che spera, sogna, crede in certi ideali. Molti di noi sono alla ricerca: cercano un po’ di pace, un po’ di amore, un po’ di verità. Come conseguenza di questa ricerca, molti di noi hanno già iniziato a scoprire. Stiamo scoprendo che non siamo soli, che ci sono altri come noi - compatrioti dell’universo - che ci accompagnano nello stesso viaggio. Stiamo cominciando a scoprire che la vita non è senza significato, non è priva di scopo, e che noi non siamo impotenti. Stiamo scoprendo che c’è una ragione per nascere ora, in questo tempo di grande flusso e cambiamento.

    È l’albeggiare di una nuova era. Sono in atto rapide trasformazioni. Sta cominciando a trasformarsi la coscienza degli abitanti della Terra. Non è una coincidenza che tu sia qui in questo momento. Non è stata una coincidenza che tu fossi qui 2000 anni fa.

    Hai fatto una promessa per l’eternità. E il tuo tempo è tornato.

    2

    L’ASTROLOGIA E L’EVOLUZIONE DELL’ANIMA

    Questo libro inizia con, e si basa su, un concetto fondamentale: l’umanità e gli individui che la compongono si evolvono costantemente. Niente che limiti questa evoluzione - un inizio e una fine, una nascita e una morte - esiste veramente. Per un certo verso, questi fenomeni sono irreali, per un altro coincidono fra loro: l’inizio è una fine, e la fine è anche un inizio. Solo il corpo, il fisico, l’apparente nasce e muore; l’anima interna al corpo esiste già prima della nascita fisica, e continuerà a esistere oltre la morte fisica. Ne consegue che non c’è una vera nascita, né una vera morte. Questi sono solo fenomeni limitati al mondo fisico, un mondo di apparenze, come tale governato dalla limitazione, dal dualismo, da realtà apparenti che possono a buon diritto essere considerate illusioni. Quelli che appaiono come limiti, o termini opposti di un unico spettro, come la nascita e la morte, si rivelano le due facce della stessa identica realtà.

    Veramente questo non è un concetto nuovo, né un concetto difficile da comprendere. Ma è da qui che cominciamo perché questo è il concetto su cui si basano tanti studiosi di astrologia nel momento in cui iniziano a domandarsi perché l’astrologia funzioni. Diversi filosofi e studiosi di metafisica si sono dilungati sulla logica di questo concetto, e diversi scienziati hanno dimostrato con le loro ricerche la plausibilità della sopravvivenza dell’anima, o della continuazione di questa dopo la fine del corpo. Per cui, invece di provare che l’anima esiste, o meglio si evolve, e ripetere gli sforzi di altri, questo libro inizierà da tale premessa.

    Il tentativo di collegare l’astrologia alla crescita dell’anima dell’individuo, anziché alle situazioni della personalità durante una singola vita, è un’acquisizione piuttosto recente nel mondo occidentale. In realtà, tali tentativi hanno portato allo sviluppo di molte nuove scuole di astrologia, quali l’Astrologia Esoterica, l’Astrologia Spirituale o Cosmica e l’Astrologia Karmica, per citarne alcune. Ciascuna di queste scuole tenta di trasmettere la nozione di fondo che l’astrologia è più che una semplice scienza empirica; al contrario, è uno strumento quanto mai valido per decifrare i misteri stessi della vita.

    L’unica ragione per cui questo libro non si richiama nel titolo a una qualsiasi delle scuole summenzionate è che le abbraccia tutte. Dato che la maggior parte del suo contenuto interessa soltanto a pochi - magari iniziati di un qualche genere - la materia trattata può essere considerata Astrologia Esoterica. D’altra parte, essendo la sostanza del libro basata sull’ipotesi che ci sia in realtà nell’universo un ordine, in armonia col moto dei corpi celesti, che si riflette su tutti, questo libro può essere considerato come appartenente alla categoria dell’astrologia Cosmica o Spirituale, secondo cui nel mondo è all’opera un Progetto Divino. Infine, in quanto sostiene la presenza di leggi universali, come quella di causa-effetto, in azione in questo universo, il libro potrebbe anche essere considerato un saggio di Astrologia Karmica.

    L’Astrologia Evolutiva comprende quindi tutte le correnti summenzionate. Tratta dell’anima che si evolve, che è in costante mutamento, prima e durante il tempo di questa vita, secondo la rappresentazione offerta dall’oroscopo natale dell’individuo. Si occupa, inoltre, dell’evoluzione dell’anima individuale in relazione all’evoluzione del genere umano - di come l’individuo giochi un ruolo nel dramma cosmico che si svolge sul pianeta Terra in ogni dato momento di tempo.

    Tutto ciò che vive passa attraverso cambiamenti e trasformazioni. Niente rimane costante oltre un certo periodo di tempo nel mondo fenomenico. Si deve ritenere che questi cambiamenti siano privi di scopo, che non vi sia dietro di essi nessuna ragione o senso? Perché, ad esempio, gli esseri umani operano cambiamenti nella loro vita? Di sicuro non per andare indietro, non per regredire (quantunque a volte così sembri). Tali cambiamenti hanno un fine, per quanto l’individuo interessato non ne abbia coscienza al momento. Al livello fisico, il fine potrebbe essere quello della perfezione; al livello mentale, quello della comprensione; al livello spirituale, quello dell’armonia e della realizzazione. In qualsiasi evento, ogni cosa vivente è in mutamento, muove verso qualche cosa, sta andando da qualche parte, anche se questo non sempre è chiaramente definito o compreso da colui che sta cambiando.

    L’Astrologia Evolutiva cerca di rispondere a questi interrogativi. Questa ricerca, tuttavia, non è limitata ai confini della singola vita della persona, né ad un singolo periodo della storia dell’umanità. L’oroscopo, lo strumento base con cui si registrano cambiamenti nelle sfere celesti, è una chiave per questa ricerca. L’ordine dei pianeti in relazione all’asse terrestre non è solo una chiave di comprensione delle possibilità che si aprono davanti, ma anche di quello che è già accaduto. È attraverso la comprensione delle cause e della natura degli schemi della propria vita - per quanto indietro nel tempo queste cause possano andare - che si possono iniziare a capire le condizioni esistenti nel presente.

    L’evoluzione di un’anima è sostanzialmente un concetto, un concetto fondato su molti assunti, che messi insieme si sviluppano in una scuola di pensiero. Questa scuola di pensiero applica il principio che ci sono livelli e cicli di evoluzione. Gli individui si trovano in punti diversi della scala evolutiva, esattamente come alcune specie di animali, biologicamente parlando, sono più o meno evolute di altre. È uno schema che può essere usato per spiegare il mondo dei fenomeni, la realtà apparente. È un modo per comprendere le differenze che esistono fra gli individui - il perché alcuni sono capi e altri seguaci, perché alcuni hanno grande fascino personale e altri sono opachi, perché alcuni hanno un forte autocontrollo e altri non ne hanno. Questa spiegazione non nega gli effetti dell’ereditarietà, dell’ambiente, dell’educazione o di altre influenze culturali sull’individuo. Semplicemente, fornisce una filosofia che rende conto delle condizioni dell’anima nel momento in cui entra in questa vita, e include tutte le forze (come quelle già menzionate) operanti sull’individuo. Questa scuola di pensiero, ad esempio, parte dal presupposto che l’educazione di una persona non è soltanto il risultato dell’ambiente e del modo in cui una certa persona è stata allevata in questa particolare vita; afferma che la posizione di una persona nella vita non è soltanto il risultato della sua educazione e delle sue capacità mentali. Viceversa, tutte queste cose - ambiente, famiglia, educazione, sviluppo mentale, influenze culturali - sono effetti, o risultati, di cause createsi prima e durante questa vita. Inoltre, questi effetti servono nel corso di questa vita fini specifici, e possono essere sfruttati per l’ulteriore evoluzione dell’anima individuale. Ogni problema risolto, ogni conquista, serve a facilitare l’ulteriore evoluzione dell’individuo.

    In origine, tutte le anime sono state create uguali, tutte le anime erano una cosa sola con lo Spirito creativo. Ma nel momento in cui esse si sono divise dallo Spirito, rimanendo ad un tempo parte di Esso, sono subentrate delle differenze fra le anime, gli individui, le personalità. Tutte le anime sono collegate con lo Spirito, ma in varia e diversa misura. Alcune vi si identificano più intimamente di altre, e alcune si vedono più divise che parte di rispetto ad altre. Questi quindi sono i fondamenti di una scuola di pensiero secondo cui esiste l’uguaglianza nello Spirito, ma la differenza nel karma delle anime, e secondo cui certe anime sono più evolute e altre meno, ma tutte indistintamente si evolvono.

    Date alcune assunzioni metafisiche, si troverà che molte di queste idee hanno un valore pratico, che sono ragionevoli dal punto di vista astrologico. La loro applicazione alle persone, alle condizioni del mondo produrrà nessi obiettivamente osservabili, anche se non (ancora) spiegabili induttivamente. L’astrologia, anche nella sua applicazione alle cose del mondo, è sempre essenzialmente uno studio deduttivo: ai cambiamenti nella sfera celeste possono essere collegati cambiamenti sul piano terrestre. Ma perché sia così non è stato (e forse non sarà mai) convenientemente spiegato, se non per mezzo di principi metafisici. Tuttavia, il genere umano continua a usare conoscenze deduttive quali l’astrologia (e varie altre scienze), e sempre più vi ricorre, nel tentativo di conoscere, di capire, di perfezionarsi e di evolversi.

    3

    LEGGI FONDAMENTALI DELL’ASTROLOGIA SPIRITUALE

    "Per ogni cosa c’è il suo momento,

    e vi è un tempo per ogni faccenda sotto il cielo".

    "C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,

    un tempo per seminare e un tempo per raccogliere".

    "Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,

    un tempo per demolire e un tempo per costruire".

    "Un tempo per piangere e un tempo per ridere,

    un tempo per dolersi e un tempo per ballare".

    "Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,

    un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci".

    "Un tempo per cercare e un tempo per perdere,

    un tempo per serbare e un tempo per buttar via".

    "Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,

    un tempo per tacere e un tempo per parlare".

    "Un tempo per amare e un tempo per odiare,

    un tempo per la guerra e un tempo per la pace".

    Ecclesiaste 3, versi 1-8.

    Un tempo per nascere e un tempo per morire. Come la Bibbia e tante altre grandi opere spirituali rilevano, c’è un tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Ogni evento del mondo fenomenico (sotto il cielo) si presenta secondo cicli, cicli che sono opportuni, ben ordinati e non frutto del caso. Ci sono ragioni e ci sono stagioni, e ognuna secondo un ritmo ciclico universale.

    Questa legge dell’universo secondo cui tutti i fenomeni nel mondo sono opportuni e giusti, è nota come la Legge della Retribuzione, o del Karma. La citazione dall’Ecclesiaste sopra riportata dimostra l’esistenza di questa legge nelle religioni giudaico-cristiane. È una legge universale che ha grande peso in tutte le religioni più importanti - Raccoglierai quel che avrai seminato. In altri termini, uno è responsabile - alla radice è la causa stessa di tutto ciò che gli accade.

    Tradotta alla lettera dall’originale indù, la parola karma significa movimento. Qualsiasi cosa messa in moto sul piano fenomenico è soggetta a leggi naturali che esistono su questo piano e lo governano. Da ogni movimento iniziale consegue un ciclo la cui durata e qualità rispondono direttamente a tutte le energie presenti nel momento dell’inizio. Nel ciclo sono comprese le reazioni e le conseguenze relative al movimento originario.

    Secondo l’American College Dictionary, il karma è l’operazione cosmica della giustizia compensatrice, secondo cui la condizione di un individuo nella vita è determinata dalle sue azioni in una precedente incarnazione… è la teoria della necessarietà delle conseguenze. Si può quindi vedere il karma come il concetto delle reazioni e delle conseguenze applicato alla condizione umana. Per ogni movimento messo in atto su questo piano (a livello di pensiero, o di azione, o di fatto), per la legge del karma ci sarà una conseguenza necessaria di cui l’iniziatore porterà la responsabilità.

    Da tale filosofia sono derivati vari corollari. Uno è l’affermazione che ogni individuo sia completamente responsabile di qualsiasi esperienza incontri nel corso della sua vita. Alla base di ciascuna esperienza c’è un evento che l’individuo ha provocato o causato, per cui ciascuna esperienza è in realtà il risultato delle scelte di quella persona. Dato che l’esperienza umana consiste in un’ampia gamma di reazioni emotive, e tali reazioni sono giudicate favorevoli o sfavorevoli, desiderabili o indesiderabili, anche il concetto di karma ha finito con l’essere giudicato in termini di buono e cattivo. In realtà, il karma non è né buono né cattivo. È semplicemente una conseguenza. Se la Legge del Karma opera effettivamente in questo mondo, vuol dire che tutta l’esperienza è karmica, poiché tutta l’esperienza è conseguenza di azioni compiute in precedenza. Su questa stessa linea, ogni reazione all’esperienza (o conseguenza dell’esperienza) diventa un punto di avvio per inevitabili cicli successivi o conseguenze.

    È alla mente umana che si deve il concetto di karma buono o cattivo. Nei casi in cui l’esperienza viene considerata fruttuosa, benefica, fortunata o foriera di emozioni felici, si parla di buon karma o di merito karmico. Nei casi in cui l’esperienza è accompagnata da sensazioni di sofferenza, angoscia, o infelicità, la si considera effetto di cattivo karma o di debito karmico. In entrambi i casi si ritiene che l’individuo si sia meritato, o abbia creato, quelle condizioni; addirittura che le abbia scelte.

    Pure, se si deve accettare che sia all’opera un karma universale, questa logica sembra chiaramente parziale. Perché un individuo dovrebbe scegliere un’esperienza di sofferenza e di dolore? Dire che se l’è meritata non è sufficiente; questo dà per scontato che con l’esperienza della sofferenza tutto abbia fine. L’idea di conclusione a questo punto è prematura. Giudicarla come un debito karmico potrebbe spiegare il fatto che l’esperienza si presenti, ma non spiega la qualità dinamica del movimento continuamente in atto, costantemente all’opera in questa realtà fisica eternamente mutevole.

    Questo è il rischio dell’applicare giudizi quali buono e cattivo, merito e debito alla legge naturale e universale. Limita. Tende ad escludere. Non fa vedere il quadro totale, comprendere l’intero processo, in quanto focalizza l’attenzione sul risultato materiale. Il risultato materiale, o la manifestazione di una reazione emotiva a un’esperienza, non è la fine, non è il termine. Il ciclo non può essere completato fintanto che non viene compreso proprio questo punto - la reazione - e non viene quindi costruttivamente integrato nell’essenza di colui che ha iniziato il movimento. Senza la comprensione e l’integrazione della reazione alla conseguenza (dell’esperienza) il moto continua. Questo vuol dire che l’esperienza, o meglio, esperienze simili suscitanti simili reazioni emotive e giudizi si ripeteranno; si è creato uno schema o copione di esperienza. Implicita in tutto questo c’è l’idea dello scopo dell’esperienza. Sì, l’esperienza è una conseguenza, o è karmica. Ma essa ha in sé anche uno scopo. In questa luce, essa diventa la base per una sfida personale, anziché per la tragedia, la catastrofe o la fortuna personali, o quale altro sia il giudizio che uno ne formula in condizioni emotivamente reattive. La sfida dell’esperienza è quella di comprendere più a fondo il sé, in particolare nella sua relazione con il contesto delle circostanze in cui si trova. Se l’individuo etichetta l’esperienza come buona o cattiva, vuol dire che si è d’un tratto separato (o intende separarsi) dall’esperienza. Questa diventa qualcosa con cui egli non vuole più stare (perché?), in quanto suscita reazioni (di regola emotive) che lui, o lei, non è preparato a provare, o non è disposto ad accogliere. Ognuno di noi ha il suo limite invalicabile, ma questo limite può essere sfidato e superato attraverso il rapporto con l’esperienza.

    Quando il rapporto viene troncato, come nel caso in cui si giudica l’esperienza buona o cattiva, l’interruzione è solo temporanea. Il movimento che ha creato l’esperienza continua a essere all’opera. La decisione di concludere mette fine soltanto alla realtà apparente del movimento. La decisione di concludere il proprio rapporto con l’esperienza (qualsiasi esperienza) presa a livello mentale diventa in realtà l’inizio di un altro movimento che finisce con il produrre esperienze simili. Lo schema o copione è ancora in funzione, a meno che non si arrivi a una più profonda comprensione di sé. Una volta che si sviluppi la comprensione dello schema e tale comprensione venga integrata nella coscienza dell’individuo, l’essere si evolve verso un nuovo livello.

    Questo porta alla Legge della Relazione (talora definita della retta relazione). Non si può porre fine ad una relazione; si può solo integrarla definitivamente nella propria essenza attraverso la comprensione di sé. Di nuovo, quando si stabilisce razionalmente di troncare un’esperienza o di separarsene, il movimento non è stato completato.

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