Gennaio, è tempo di migrare. Da qualche anno, sempre più frequenti sono i camperisti che – avendo disponibilità di tempo – iniziano la discesa verso la Sicilia alla ricerca di temperature più miti per passare l’inverno. Percorrendo il lungo nastro di asfalto della autostrada Salerno - Reggio Calabria, per spezzare la monotonia del viaggio niente di meglio che cercare una piacevole località dove potersi riposare e – al contempo – ammirarne le bellezze. La nostra proposta è la piacevole cittadina di Tropea, in provincia di Vibo Valentia.
Se si ha modo di passare di qui subito dopo il capodanno, potremmo ammirare ancora le luminarie del Villaggio di Natale, il Borgo Incantato che rende ancora più fiabesco il paese, insignito del premio Borgo dei Borghi 2021. Ovviamente la cittadina calabra èe innamorato della cittadina calabrese. La leggenda narra che le origini del borgo tirrenico risalgono probabilmente a molti secoli prima della fondazione di Roma, per mano addirittura di Ercole arrivato qui per liberare la regione dall’invasione dei giganti o – secondo altre fantasiose ipotesi - al ritorno dalle Colonne d’Ercole: infatti il nome del villaggio era Portercole. Storicamente, invece, fu Scipione l’Africano, approdato su queste coste dopo aver vinto le battaglie contro Cartagine, che nel 209 a.C. fondò la città posta in strategica posizione di controllo sul Tirreno chiamandola Tropea, dal nome latino di Trofeo, un doveroso omaggio agli dei per averlo protetto, anche se altre fonti si rifanno a Tropis, ossia “Carena di Nave”, in riferimento alla felice posizione che costituiva ricovero ideale per le imbarcazioni. Comunque andò, l’alto promontorio tufaceo costituì una indubbia postazione di sorveglianza sul territorio, condizione indispensabile per la sicurezza di quei tempi che favorì lo sviluppo del villaggio.