«L’arte oltrepassa i limiti nei quali il tempo vorrebbe comprimerla, e indica il contenuto del futuro»
Vasilij Kandinskij
La forma oggi più diffusa e apprezzata dal pubblico è senz’altro quella della “mostra multimediale immersiva”, in cui, invece di esporre fisicamente una celebre opera d’arte, si presenta la sua fotografia digitale ad altissima risoluzione.
Ed ecco, l’arte del futuro è arrivata! È qui, in una forma digitale e “dematerializzata“ che ribalta completamente le idee e i canoni estetici del passato. Chissà che cosa penserebbe oggi Vasilij Kandinskij (1866-1944), il pittore russo padre dell’Astrattismo, se potesse accedere a una delle tante installazioni multimediali (in inglese, exhibition) nelle quali lo spettatore, invece che porsi di fronte a una tela per osservarla dall’esterno, si ritrova totalmente immerso dentro l’opera d’arte, sospeso fra i girasoli di Van Gogh, i drammatici chiaroscuri di Caravaggio o i sogni allucinati dell’Intelligenza Artificiale.
È la cosiddetta “arte immersiva”, una nuova frontiera dell’espressione umana, definizione molto ampia che per ora raccoglie proposte diverse, che vanno dalla sperimentazione artistica propriamente intesa all’edutainment (parola inglese che unisce educazione e intrattenimento), però sempre servendosi di tecnologie digitali come videoproiettori (Projection Art), monitor touch-screen; tecnologie di Videomapping (videoproiezioni architetturali che ridisegnano con illusioni ottiche le facciate dei palazzi); ologrammi o visori di realtà virtuale e raffinati commenti sonori, ideati da sound designers.
La forma oggi più diffusa e apprezzata dal pubblico è senz’altro quella della “mostra multimediale immersiva”, in cui, invece di esporre fisicamente una celebre