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SALE DI VOLTERRA

er gli amanti delle atmosfere medievali (e non solo) la Toscana rappresenta uno scrigno ricchissimo di inestimabili tesori e, in particolare, il territorio dove si incontrano le province di Pisa, Firenze e Siena – città dove sono state scritte alcune delle pagine più importanti della Storia e dell’Arte italiana – è una tappa imprescindibile. A proposito di scrittura, Certaldo merita sicuramente una visita, non solo perché questo borgo suggestivo in Val d’Elsa ha dato i natali a Giovanni Boccaccio, ma anche perché la parte alta della città, circondata (1489) di Pier Francesco Fiorentino e una (1478), mentre la “Camera delle Sentenze” ospita una , sempre di Pier Francesco Fiorentino. Uno dei due giardini del palazzo è trasformato in un giardino giapponese e ospita una casa da tè. Lasciata Certaldo, ci si può dirigere verso un altro borgo legato alla via Francigena dove il tempo sembra quasi essersi fermato: San Gimignano, cittadina celebre soprattutto per la sua . Durante il XIII secolo, erano ben 72 le torri che svettavano nei cieli del borgo, simbolo del potere e della ricchezza acquisiti dalle famiglie sangimignanesi grazie alla coltivazione di zafferano e agli introiti derivanti dalle soste dei pellegrini di passaggio. Nella seconda metà del Trecento, flagellata dalla peste e assoggettata a Firenze, la città entrò in una lunga fase di declino e, con essa, le sue torri. Oggi ne rimangono solamente 14 – anche se la base di alcune torri “scamozzate”, ovvero private della parte superiore, è ancora visibile nel corpo di altri edifici – e alcune di esse sono visitabili. Tra le più celebri, la vetusta Torre Rognosa, l’imponente Torre Grossa che misura ben 54 metri, e le due Torri degli Ardinghelli. Le attrattive della città non si limitano alle sue torri! Troviamo, per esempio, un magnifico esempio di architettura religiosa nella Basilica Collegiata di Santa Maria Assunta, comunemente indicata come Duomo di San Gimignano. L’interno di questa chiesa (consacrata nel XII secolo) è stato interamente affrescato da illustri pittori senesi del XIV secolo ma cela anche una gemma rinascimentale: la Cappella di Santa Fina, a cui hanno lavorato tre “giganti” come Giuliano e Benedetto da Maiano e Domenico Ghirlandaio. A pochi passi dalla Collegiata, c’è l’imperdibile Palazzo comunale che, a partire dal 1337, fu la sede del governo del Comune. L’edificio presenta una facciata con finestre ad archi ribassati, suddivisa in due parti, quella inferiore a grosse bozze di pietra squadrate, mentre quella superiore è in laterizio. Al primo piano è in bella mostra un balcone che poggia su mensole antiche, che un tempo sostenevano un ballatoio, detto “arengo”, dal quale il podestà parlava alla folla. A poco più di mezz’ora di macchina si trova Volterra, dove accanto a testimonianze dell’età comunale è possibile ammirare anche le tracce lasciate dalla civiltà etrusca. Prima di entrare in città, vale la pena fermarsi ad ammirare il teatro romano costruito tra il I secolo a.C. e il I secolo d.C. dalla ricca famiglia etrusca dei Cecina per celebrare i rapporti tra Volterra e Roma. Avvicinandosi al centro abitato, si possono ammirare le mura che vennero edificate per proteggere la città dalle incursioni di Celti e Romani e che, in alcune sue parti, risalgono addirittura al IV secolo a.C. anche se la maggior parte della cinta attualmente visibile è stata costruita all’inizio del Duecento. Seguendole si arriva al monumento etrusco più importante della città: Porta all’Arco, l’accesso meridionale al centro di Volterra. Venne costruita in fasi successive: le fiancate risalgono al V o IV secolo a.C., mentre l’arco e le sculture che lo decorano (tre teste che raffigurano Castore, Polluce e Giove) sono di epoca romana, III o II secolo a.C.. Entrati nella città, basta percorrere un breve tratto a piedi per arrivare all’acropoli etrusca, sito archeologico dove gli scavi hanno portato alla luce un complesso santuariale formato da templi ed altri edifici di supporto, con una continuità di utilizzo fin dal VII secolo a.C. e terminata con il III secolo d.C., epoca alla quale risalgono due templi ellenistici di cui si possono ammirare le vestigia.

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