er diversi secoli il Lago del Fucino, detto anche Lago di Celano, è stato uno degli elementi caratterizzanti della Marsica, regione geografica dell’Abruzzo che si trova nell’Appennino centrale. Da sempre questo gigantesco specchio d’acqua di origine carsica, un tempo terzo in Italia per estensione, non ha avuto né efficienti emissari né sufficienti immissari esterni; per questo, era soggetto a lunghi periodi di impaludamento che creavano un ambiente molto pericoloso per l’uomo, soprattutto dal punto di vista sanitario. I Romani, nel VII secolo a.C., sono stati i primi a tentare di prosciugare il lago per rendere la zona vivibile costruendo un emissario artificiale sotterraneo, lungo oltre sei chilometri e mezzo, per tentare di bonificare la zona. L’unico a riuscirci, molto tempo dopo, è stato il Principe Alessandro Torlonia che, nel 1875, grazie alle stesse strutture preimpostate dai Romani, ha raggiunto l’obiettivo rendendo il territorio abitabile, coltivabile e ben collegato, attraverso la costruzione di case, fattorie ma anche di strade, tra cui la più importante è la Circonfucense da cui partono diverse rettilinee parallele e perpendicolari, per una rete pari a circa 272 chilometri. Oggi, proprio dove vi era il Lago del Fucino, nasce l’omonima regione geografica che con la sua piana si estende per circa 14 mila ettari ed è compresa tra la Vallelonga e il massiccio del Sirente.
Lì dove sorgeva il grande lago
Mar 27, 2024
8 minuti
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