IL10 dicembre 1777 Johann Wolfgang von Goethe, poeta, drammaturgo, saggista, pittore, teologo, filosofo, umanista, viaggiatore, scienziato, critico d'arte e critico musicale tedesco, in breve uno dei più grandi intellettuali europei, compie un’impresa spericolata: accompagnato dal guardaboschi Torfhaus Degen raggiunge il Brocken (o Blocksberg), la leggendaria vetta che domina la catena dei monti Harz, nel cuore selvaggio della Germania. In realtà il Brocken misura solo 1.142 metri di altezza, ma la faticosa salita su sentieri accidentati, sotto una forte nevicata, segna profondamente Goethe, forse anche perché in quell’occasione ha rischiato di lasciarci la pelle. Come scrive a Charlotte von Stein, un masso «di cinque o sei quintali», rotolato all'improvviso giù dalla montagna, manca per un pelo lui e la guida. All’epoca Goethe, appena 28enne ma già ministro delle miniere a Weimar, soffre per il tipico “blocco creativo” che spaventa ogni scrittore, ma il successo dell’impresa gli regala nuovo slancio.
Di getto Goethe compone la poesia (), e in seguito fa del Brocken la “location” ideale per la notte del sabba infernale, una delle scene più memorabili del suo capolavoro, il dramma , pubblicato a partire dal 1808. Nella cosiddetta Walpurgisnacht il diabolico Mefistofele, che vuole l’anima del severo dottor Faust, lo porta con sé sul Brocken per metterlo alla prova, e qui inevitabilmente