Numerose versioni identificano l’albero di Natale con l’altro albero del giardino dell’Eden, quello della Vita o dell’immortalità, e riuniscono sotto una ghirlanda di sempreverdi le tradizioni di popoli antichi e lontani.
Secondo alcune leggende che risalgono fino alla Bibbia, le origini dell’albero di Natale andrebbero cercate direttamente nel Giardino dell’Eden:
«Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, tra cui l’albero della vita in mezzo al giardino e l’albero della conoscenza del bene e del male». (Genesi 2,9)
NEL GIARDINO DELL’EDEN
In alcune versioni, il moderno abete addobbato con sfere multicolori di vetro soffiato, festoni brillanti e lucine che rallegra case, piazze e vetrine nei giorni di festa, non sarebbe altro che l’erede simbolico dell’albero edenico del Bene e del Male. Quando Eva ne colse il frutto proibito, le foglie avvizzirono fino a trasformarsi in aghi e i rami non dettero più fiori fino alla nascita di Gesù Bambino. Cacciato con la sua compagna dal Paradiso terrestre, Adamo però ne portò con sé un ramoscello che molto tempo dopo fornì il legno utilizzato per la croce di Cristo, prima di essere “redento” come uno dei protagonisti del Natale. Secondo questa leggenda, infatti, l’albero del Bene e del Male si sarebbe trasformato in un ginepro: non a caso, anticamente si credeva che le bacche di questo arbusto avessero il potere di proteggere dai morsi di serpente.
Più numerose le versioni che identificano l’albero di Natale con l’altro albero del giardino dell’Eden, quello della Vita o dell’Immortalità, e che