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Meteo, no panic

Il clima impazzito fa più paura delle guerre, tuttavia, la metà della popolazione non è in grado d’interpretare le previsioni del tempo e, quindi, il cambiamento del tempo seppur comunicato la coglie impreparata e, addirittura, crea ansia.

Secondo il Rapporto Censis 2023, che fotografa la situazione sociale italiana, . Gli eventi sempre più estremi che colpiscono il nostro Paese negli ultimi anni e che sono causati dai cambiamenti climatici, non si tramuterebbero soltanto nel nostro maggior timore, ma rappresenterebbero secondo gli esperti una: è la cosiddetta eco-ansia, usando il termine coniato nel 2011 dal filosofo australiano Albrecht Glenn, lo stesso autore del termine solastalgia del 2003, per indicare il sentimento di nostalgia che si prova per un luogo nonostante vi si continui a risiedere, e che corrisponderebbe al nostro stato emotivo difronte ai repentini mutamenti climatici ai quali assistiamo “come se fossero assolutamente fuori dal nostro controllo”. Tornano alla mente i numerosi nubifragi e alluvioni che hanno colpito il nostro Paese la scorsa estate, ma anche la pericolosa siccità di quella precedente con i conseguenti incendi soprattutto nel Meridione, oppure il caldo interminabile alle porte e durante l’inverno di quest’anno, che poi ha bruscamente cambiato rotta arrivando addirittura a ipotizzare la riapertura degli impianti sciistici a primavera inoltrata. Questi eventi rendono quindi il dibattito sui cambiamenti climatici più che attivo; tra chi urla e chi nega il fatto che questi eventi siano legati a una nostra passata (e presente) sottovalutazione del problema, resta comunque il fatto che : per incrementare la consapevolezza delle scelte fatte durante la propria quotidianità, nell’ottica di affrontare e gestire la nuova direzione del clima e di eventi che possono diventare anche pericolosi; per prepararsi al meglio alla variabilità del meteo evitando ansie. Secondo i dati diffusi dalla britannica rivista scientifica di meteorologia Meteorological Applications, redatta dall’autorevole Royal Meteorological Society, tra gli utenti che si rivolgono alle app di previsioni meteo, un europeo su due non si sente competente rispetto al contesto delle previsioni e la loro interpretazione. La cosiddetta ansia climatica è quindi una risposta realistica e perfettamente comprensibile al modo in cui viene affrontata la crisi climatica. Trasformare questo disagio in azione costruttiva è un atteggiamento che parte dall’informarsi meglio, avere dati precisi. Come? Prima di tutto imparando a interpretare le previsioni metereologiche, per capire meglio cosa aspettarsi dal tempo. Le previsioni meteorologiche comunicano soprattutto attraverso simboli ormai codificati (come la nuvola con le gocce che rappresenta la pioggia, banalmente) e offrono indicazioni numeriche per le previsioni di temperatura, indicando la massima e la minima prevista per il giorno. Fino a qui, tutto chiaro e semplice. . La pressione atmosferica indica l’altezza della fascia d’aria libera sulla nostra testa: quando questa fascia è molto alta (c’è “alta pressione”, appunto) l’assenza di nuvole indica buon tempo, e buon tempo stabile; quando l’aria sulla nostra testa si fa pesante, cala la cosiddetta “bassa pressione” e ciò fa presagire un peggioramento del tempo. Lo strumento che si utilizza per misurare la pressione è il barometro e viene misurata in millibar (mb). L’umidità, invece, è un altro parametro che concorre al cambiamento del tempo, ma, da sola, non è un fattore determinante. Quando è elevata significa che l’aumento della quantità di vapore acqueo presente nell’atmosfera può condizionare la formazione di nubi e precipitazioni. Quindi, che tempo farà? Il tempo migliora se la pressione aumenta e la percentuale di umidità diminuisce, peggiora se la pressione diminuisce e la percentuale di umidità aumenta. Inoltre, se le previsioni includono informazioni sul vento, va tenuto conto della velocità e della direzione, quali indizi dell’arrivo di fronti meteorologici. Può essere utile anche esaminare le previsioni di precipitazioni che indicano quale tipologia ci si può aspettare tra pioggia, neve o altro, oltre alla percentuale di probabilità che ne indica indirettamente anche l’intensità. (nelle prossime ore), a medio termine (nelle prossime 24-48 ore) (fino a una settimana o più), può essere utile a pianificare attività come le vacanze. Può sembrare scontato, ma il confronto tra diverse fonti di previsioni, anziché confondere, può dare una visione più completa delle condizioni meteorologiche ma soprattutto può sottolineare eventuali cambiamenti sotto data. Inoltre, oltre a presentare nuovi modi di comunicare le previsioni e interfacciarsi con gli utenti, , un filo diretto con i meteorologi e statistiche climatiche utili, con l’obiettivo di educare i fruitori permettendogli di effettuare scelte consapevoli.

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