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Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto
Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto
Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto
E-book151 pagine1 ora

Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto

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Info su questo ebook

Poiché, per “Per non pregare invano”, da Gesù sappiamo che possiamo rivolgerci a Dio invocandolo come Padre con le parole della preghiera che lui stesso ha insegnato per chi vuol essere suo discepolo, qui ne è esaminata ogni espressione con analisi volte a scoprirne il senso che pare più coerente con il messaggio dei Vangeli. Per questo, l'analisi attenta del suo testo greco, ne proporre una lettura volta a liberarla da interpretazioni che la vogliono capire solamente come una serie richieste nemmeno ben comprese nella loro giustificazione.Ma se da questo nasce una diffusa trascuratezza nel "recitarla", potendo capire che l'essenza di quella preghiera è un patto di mpegno che giornalmente dobbiamo rivolgere a Dio, dichirandogli di voler essere i suoi figli che vogliono vivere perché tra noi venga il suo regno sulla Terra come in cielo, finalmente capiremo perchè con quelle parole ci immergiamoin un appagante e veramente fruttuoso colloquio con lui, per chiedergli "il tutto di tutto" che solo può servirci.
LinguaItaliano
Data di uscita28 feb 2014
ISBN9788891133755
Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto

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    Per pregare Dio, Padre d'ogni uomo, con le parole di Gesù- Fascicolo Quinto - Giannantonio Viola

    *

    FASCICOLO QUINTO

    PER NON PREGARE INVANO

    ARGOMENTI

    Introduzione.

    Nota (Su Kaddis e Antico Testamento).

    PADRE.

    Premessa.

    Che cosa vuol dire che Dio ci è Padre,

    Che cosa vuol dire essere figli di Dio Padre

    Riassumendo.

    DI NOI.

    Premessa. (Padre di chi, secondo l’A.T.)

    Considerazioni.

    QUELLO NEI CIELI.

    Una precisazione. (I Regni di Dio).

    Dalle parole di Gesù.

    Conclusione.

    SIA SANTIFICATO IL TUO NOME.

    Premessa.

    Che cosa è un nome e qual è il nome di Dio.

    Che cosa vuol dire santificare il nome di Dio.

    Che cosa significa la voce sia.

    VENGA IL TUO REGNO.

    Considerazioni.

    SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ.

    Considerazioni.

    COME IN CIELO, COSÌ SULLA TERRA.

    Considerazioni.

    DACCI OGGI IL PANE DI NOI EPIOUSION.

    Premessa.

    Il pane per la vita terrena.

    Il pane per la vita eterna.

    Il pane d’unione con Gesù.

    E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI,

    COME NOI ABBIAMO RIMESSO AI NOSTRI DEBITORI.

    Considerazioni. (La remissione dei debiti con Dio e tra gli uomini).

    Che cosa significa la remissione dei debiti.

    Che cosa sono i debiti con Dio e quelli tra gli uomini.

    Che cosa significa come.

    Quando perdonare.

    La remissione tra gli uomini.

    E NON LASCIARCI ENTRARE NELLA TENTAZIONE.

    Considerazioni. (Delle tentazioni di Gesù)

    MA LIBERACI DAL COMPIERE IL MALE.

    Considerazioni.

    UN DOVEROSO PENSIERO FINALE.

    COMMIATO.

    * * *

    INTRODUZIONE.

    Finalmente dopo tante parole, sperando di aver una sufficiente capacità di riconoscere che la bontà di Dio ci accompagna per tutta la vita in ogni momento di gioia e di grande speranza, ma anche ogni vera difficoltà di opprimente sconforto, possiamo tentare un attento esame delle parole della preghiera che è origine di tutti i nostri pensieri.

    Nel fascicolo precedente abbiamo ricordato l’esortazione di Gesù:

    (Mt. 6/7) "Pregando, poi non battaloghesete, non cianciate (non ripetete vane parole inutilmente con insistenza), come fanno i pagani, che credono di essere esauditi a forza di parole. Non siate simili a loro, perché il Padre umon, di voi (vostro) sa di che cosa avete bisogno, prima che gliela chiediate.

    Quindi, per non pregare con vane parole, qui cercheremo di conoscere, per farle nostre, le parole della preghiera a Dio, detta il, del o al, Padre Nostro, insegnata da Gesù circa duemila anni fa a chi lo seguiva per essere suo discepolo. Questa, essendo forse la più amata tra le infinite preghiere che si possono rivolgere al Dio unico, nei tempi è stata studiata e meditata da una gran quantità di Santi, Dottori delle Chiese Cristiane e altri sapienti, anche non credenti, che ne hanno elaborati commenti d’ogni sorta.

    Ma ora, le considerazioni che seguiranno per essere una introduzione assolutamente cristiana ai suoi grandiosi significati, vorranno essere esclusivamente sorrette dalle parole di Gesù rese dai Vangeli di Matteo e Giovanni, che hanno vissuto con lui negli anni della sua predicazione e di Marco e Luca che ne hanno riportato i momenti di vita rimasti nel ricordo di chi l’aveva conosciuto personalmente.

    La preghiera al Padre nostro, trascritta brevemente da Luca in 1/2, è resa in forma più estesa da Matteo in 6/9 che, nella versione seguente, è forse la più nota alla maggior parte dei fedeli:

    PADRE NOSTRO CHE SEI NEI CIELI,

    SIA SANTIFICATO IL TUO NOME,

    VENGA IL TUO REGNO,

    SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ,

    COME IN CIELO COSÌ IN TERRA.

    DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO

    E RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI

    COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI.

    E NON INDURCI IN TENTAZIONE,

    MA LIBERACI DAL MALE.

    Tuttavia, per andare alla ricerca dei suoi contenuti di fede, qui ne esamineremo una seconda versione cha presenta espressioni di traduzione forse fino ad ora inedite, ma più rispondenti al suo originale in lingua greca.

    Questo, pubblicato nel testo The Greek New Testament, da Nestle – Aland nel 1993, e ripreso in molte edizioni seguenti, anche d’ambito cattolico, permette di averne una visione correlata alle pagine dei Vangeli, altrimenti non sempre possibile.

    Eccola dunque in una forma che mette in rilievo le parole greche per noi più significative, traslitterate secondo l’alfabeto italiano e distinte in carattere corsivo.

    PADRE emon, DI NOI, QUELLO NEI CIELI,

    SIA SANTIFICATO IL TUO NOME,

    VENGA IL TUO REGNO,

    SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ,

    COME IN CIELO COSÌ SULLA TERRA.

    DACCI OGGI IL PANE DI NOI,

    ton, quello, epiousion, PER LA VITA VERA,

    kai afes, E RIMETTI, A NOI I NOSTRI ofeilemata, DEBITI,

    COME NOI afekamen, ABBIAMO RIMESSO, AI NOSTRI DEBITORI

    (I LORO ATTI INGIUSTI VERSO DI NOI).

    Kai me eisenegkes, E NON LASCIARCI ENTRARE

    eis peirasmon, NELLA TENTAZIONE,

    MA rusai emas, LIBERACI,

    apo tou, da il, DAL ponerou, (COMPIERE IL) MALE.

    E Gesù aggiunse: "Se, infatti, rimettete agli uomini le loro paraptomata, cadute, il Padre di voi quello che domina i Cieli rimetterà anche a voi; se invece non rimettete agli uomini, neppure il Padre di voi, rimetterà le cadute di voi".

    Ora, per questa seconda versione, rispetto alla precedente sono usate tre nuove espressioni: il pane per la vita vera, non lasciarci entrare nella tentazione e liberaci dal compiere il male che, ricavate da ton epiousion, me eisenenkes e apo tou ponerou, pur rimanendo ancora discutibili, potremo vedere come più corrette e accettabili, perché più coerenti con lo spirito delle parole di Gesù.

    Tuttavia, nonostante che così, questo testo possa apparire del tutto comprensibile, per tentare di penetrare nella grandezza spirituale di ogni sua espressione, dobbiamo rivederla esaminando ogni parola, per scoprire come, questa preghiera, sia il patto di alleanza che di giorno in giorno possiamo stipulare con Dio, per tutto ciò che è bene per noi e per chi vogliamo pregare.

    Così, per questa bellissima realtà, ripetendo un concetto della sua prima presentazione, possiamo ancora una volta affermare che la nostra preghiera può essere quella d’ogni uomo che vuole almeno provare a sperare in Dio, comunque voglia nominarlo: Allah, Brahma, Jahwèh, Geova, Manitu, Signore, riconoscendolo come suo amabile creatore e appunto Padre, perché, con le sue parole, chiediamo a Dio proprio il tutto di tutto di ciò che ci serve per la Vita vera, potendo essere assolutamente certi di ottenerlo.

    * * *

    NOTA (Su Kaddis e Antico Testamento).

    L’insegnamento di pregare Dio come Padre dicendogli: Sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno, sia fatta la tua volontà, sembra rispondere ad una sua vanitosa richiesta di adulazione. Ma così, per un’idea della filosofia antica che abbiamo ricordato, potremmo pensare che un Dio, che, prima di tutto pretendesse che gli venisse reso un qualche onore per sentirsi appagato, sarebbe un Dio meschino ed incomprensibile.

    E non può essere così.

    Diversi studiosi vedono la preghiera insegnata da Gesù come una rivisitazione dell’antica orazione ebraica, nota come il Kaddish, o Preghiera di Santificazione del nome di Dio, che può essere ricordata nella forma italiana seguente, proposta dalla comunità ebraica di Roma.

    "Sia magnificato e santificato il Suo grande nome nel mondo che Egli ha creato conforme alla Sua volontà; venga il Suo Regnodurante la vostra vita, la vostra esistenza e quella di tutto il popolo di Israele, presto, nel tempo più breve.

    Sia il Suo grande nome benedetto per tutta l’eternità. Sia lodato, glorificato, innalzato, elevato, magnificato, celebrato, encomiato il nome del Santo Benedetto. Egli sia al di sopra di ogni benedizione, canto, celebrazione e consolazione che noi pronunciamo in questo mondo. Su Israele e sui nostri Maestri, sui loro allievi e sugli allievi dei loro allievi, che si occupano della santa Torà, che si trovano in questo luogo e che si trovano in qualsiasi altro luogo. Vi sia, per noi e per voi, pace e grazia e pietà e misericordia e alimento in larghezza da parte del nostro D-o, Signore del cielo e della Terra. E dite Amen. Scenda dal cielo un’abbondante pace e una vita felice su di noi e su tutto il popolo di Israele. Colui che fa regnare la pace nell’alto dei cieli, nella Sua infinita misericordia la accordi anche a noi e a tutto il popolo di Israele. E così sia.

    A questa orazione, forse nota al tempo di Gesù, sono state aggiunte anche altre implorazioni, che però non trovano alcun riferimento con la nostra preghiera.

    Così, far risalire al Kaddish la preghiera pronunciata da Gesù, solamente per l’analogia delle richieste di santificare il nome di Dio e della venuta del Suo Regno, appare più il desiderio di sminuire la novità di fede espressa dalla preghiera cristiana, che il riconoscimento d’una realtà storica.

    Perciò, pur rilevando quanto sia ridotto il parallelismo tra l’antica preghiera ebraica e la sua forma voluta da Gesù, per comprendere forse meglio le singole espressioni che esamineremo, conviene ricordare come tutte richiamino concetti di religiosità espressi nelle pagine del Patto Antico o Antico Testamento.

    Qui possiamo elencarli, ponendo al termine d’ogni parola o frase considerata, l’indicazione dei dati di riferimento per rendere agevole il loro ritrovamento per consultarli e valutarli in prima persona. Però occorre tener conto che la corrispondenza dei termini così confrontabili, raramente attesta una conformità di significato tra la loro concezione antica e quella che qui sarà oggetto dei nostri esami e delle nostre considerazioni.

    Padre di noi:

    Es. 4/22, De. 14/1, 32/6, Sl. 89/26, Is. 1/2, 30/1, 63/16, 64/7, Ger. 3/19, 4/22, Os. 1/10, Ez. 16/20, Mal. 1/6, 2/10.

    Quello nei cieli: De. 33/26, 1 Re 8/27, 30,49, Gb. 22/12, Eccl. 5/2, Dan.2/28.

    Sia santificato il tuo nome: Kaddish, Is. 52/5, Ez. 36/23, 38/23, Sal. 111/9.

    Venga il tuo Regno: Kaddish, Sl. 47/8, 57, 82/8, 93-99, 96, Dan. 2/44.

    Sia fatta la Tua volontà in Terra come in cielo: Sl. 37/10, 40/8, 103/20, 1 Mc. 30/60.

    Dacci oggi il nostro pane epioùsion: Sl. 37/25, Pr. 30/8.

    Perdona i nostri debiti (Peccati): Es. 10/17, 32/32, 34/7, Num. 14/19, 1 Re 8/30, Sal. 25/11, 79/9, Am. 7/2,

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