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Il mio incontro con Gesù
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Il mio incontro con Gesù
E-book126 pagine1 ora

Il mio incontro con Gesù

Di Ichu

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Info su questo ebook

Victor Hugo Paz Alvarez, conosciuto nel mondo come Hermano Ichu, è uno degli ultimi esponenti del popolo dei Curuhuambo.
Vive nel villaggio di Chaupe, situato sulle Ande, a 2500 m. d'altezza, dove ha fondato il "Centro Nativo de Exploraciones del Espiritu del Hombre" per permettere la conoscenza della filosofia nativa e promuovere la Ricerca della Spiritualità.
Proprio da questa ricerca e dai percorsi che Hermano Ichu ha intrapreso nella Via dello Spirito, deriva questo libro, da lui stesso definito "sacro".
Ne "Il mio incontro con Gesù", Hermano Ichu affronta alcuni testi dei vangeli, ispirato dalla figura e dalla spiritualità di Gesù, interpretandoli con una chiave di lettura universale e nel rispetto di qualunque credo filosofico e religioso: l'Amore Incondizionato.
Guidato dalla potente e sacra spiritualità cristica, Hermano Ichu studia i testi cristiani (teoricamente molto distanti dalla sua cultura di origine), privandosi di qualsivoglia schema mentale limitante, giungendo al cuore della Verità e frantumando il muro di separazione che le religioni hanno creato nel corso dei secoli, riportando l'Unità e il senso del Tutto.
LinguaItaliano
Data di uscita21 dic 2016
ISBN9788868170332
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    Anteprima del libro

    Il mio incontro con Gesù - Ichu

    13-15

    Dalla lettera di S. Paolo apostolo agli Efesini 2,13-18

    Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate i lontani siete diventati i vicini grazie al sangue di Cristo. Egli infatti è la nostra pace,colui che ha fatto dei due un popolo solo,abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l'inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in se stesso l'inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunziare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini. Per mezzo di lui possiamo presentarci, gli uni e gli altri, al Padre in un solo Spirito.

    L’uomo nel piano della materia dispone di un corpo fisico, una mente attiva e una serie di differenti emozioni che gli permettono di vivere concretamente in Terra, integrandosi perfettamente nella fisicità.

    Per semplificare ulteriormente il concetto sopra esposto, possiamo riconoscere nel suo aspetto carnale, lo strumento principe della sua stessa anima, che lo utilizza adeguatamente per potersi esprimere nella dimensione terrena.

    Nella dualità tipica di questo piano d’incarnazione, anche l’essere umano non fa eccezione e si manifesta attraverso due differenti aspetti: la materia e lo Spirito che si integrano indissolubilmente.

    Scopo dell’esistenza umana è conciliare questi due parti: materializzare lo Spirito e spiritualizzare la materia.

    Il simbolo della croce infatti è proprio la rappresentazione della perfetta realizzazione umana dove l’asse verticale indica lo Spirito che discende nella materia, rappresentata invece dall’asse orizzontale.

    Esse si incrociano proprio all’altezza del cuore, quel meraviglioso centro energetico che tutto può e che è in grado di produrre una tale quantità di ‘energia creatrice’ da permettere all’uomo di esprimere totalmente la sua divinità .

    Non va infatti dimenticato che la creazione dell’uomo da parte di Dio fu compiuta con l’intento di dare vita a un essere con le Sue stesse peculiarità: dettaglio da non trascurare affatto e che voglio ricordare con questo importante brano della Bibbia.

    Primo racconto della creazione – Genesi 1, 26-27

    E Dio disse: Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra. Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò.

    Torniamo ora alla lettera di S. Paolo e portiamo l’attenzione alla frase evidenziata in grassetto: l’incitazione è chiara e potente ‘per creare in se stesso dei due, un sol uomo nuovo.

    L’uomo fatto di carne e l’uomo inteso come pura essenza spirituale dovranno ricongiungersi attraverso la via del cuore per creare finalmente ‘un uomo nuovo’.

    Solo l’Amore rivelato da Gesù è la chiave di volta per riuscire a compiere questa importante ‘riconciliazione’, ora più che mai necessaria e urgente.

    L’Amore di cui parla il Maestro non va confuso con il sentimento emotivo instabile e superficiale che qualsiasi persona incarnata nella dimensione terrena può sperimentare: il vero Amore abbraccia tutto in sé ed è attributo specifico dell’Anima, non certo della personalità.

    È un amore che unisce, comprende e trasforma tutte le forme e le espressioni della creazione di Dio, in un’unica grande fiamma spirituale ardente che non conosce separazione e disarmonia. 

    Il risveglio delle coscienze umane potrà avvenire solo attraverso questo importantissimo passaggio: l’uomo, dopo aver sperimentato questo Amore superiore, dovrà comprendere che la sua personalità costituita da corpo fisico, mente ed emozioni altro non è che lo strumento attraverso il quale la sua anima potrà esprimersi nella dualità di questo piano terreno. 

    Per farlo dovrà lui stesso per primo, superare quella dualità, originando ‘l’uomo nuovo’ o, meglio: l’uomo della nuova Era

    Non bastano doti e pregi come devozione, bontà, tolleranza: ciò che è veramente necessario realizzare è la completa integrazione fra Anima e personalità. 

    Perciò occorre necessariamente sviluppare una comprensione mentale adeguata: l’intelletto ben nutrito completandosi nel cuore, imparerà a cooperare e non ostacolare più, per nessuna ragione, la nascita dell’uomo nuovo.

    Dal Vangelo secondo Matteo 9,14-17

    In quel tempo, si accostarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: Perché, mentre noi e i farisei digiuniamo, i tuoi discepoli non digiunano?

    E Gesù disse loro: "Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto mentre lo sposo è con loro? 

    Verranno però i giorni quando lo sposo sarà loro tolto e allora digiuneranno. 

    Nessuno mette un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio, perché il rattoppo squarcia il vestito e si fa uno strappo peggiore. 

    Né si mette vino nuovo in otri vecchi, altrimenti si rompono gli otri e il vino si versa e gli otri van perduti. 

    Ma si mette vino nuovo in otri nuovi, e così l’uno e gli altri si conservano".

    Ai tempi di Gesù il vino non si conservava nei tini come avviene oggi, ma in otri che erano semplicemente sacche di pelle di animali.

    Se il vino nuovo veniva raccolto in otri vecchi la sua fermentazione avrebbe distrutto i contenitori e il vino sarebbe fuoriuscito.

    L’otre di cui parla Gesù può essere metaforicamente riconducibile all’essere umano.

    L’uomo nuovo, colui che ha saputo mettere a servizio la propria personalità affinché l’Anima realizzasse perfettamente la sua missione terrena, è lo stesso ‘otre nuovo’ in grado di accogliere lo Spirito di Dio (il vino) che da sempre si dona amorevolmente alle sue creature per illuminare la via di ritorno a casa.

    Ecco perché è così importante dare vita a questo uomo nuovo: perché possa finalmente accogliere lo Spirito e nutrirsi della sua infinita luce, l’unica in grado di portare pace, armonia e Amore incondizionato in se stesso e nel mondo.

    Dal Vangelo secondo Giovanni 3,1-7

    C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei.  

    Egli andò da Gesù, di notte, e gli disse: Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio; nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui.

    Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall'alto, non può vedere il regno di Dio".

    Gli disse Nicodèmo: "Come può un uomo nascere quando è vecchio? 

    Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?"

    Gli rispose Gesù: "In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete rinascere dall'alto".

    L’evoluzione umana passa necessariamente attraverso diverse fasi che vengono chiamate comunemente iniziazioni o prove iniziatiche.

    Un particolare importante a questo proposito, che desidero ancora una volta sottolineare, riguarda la centrale figura del primo iniziatore, spesso confusa con maestri esteriori appartenenti alle più svariate tradizioni spirituali, ma che, in realtà, altri non è che la nostra stessa Anima.

    Non esiste alcun maestro esterno in grado di attivare il processo di iniziazione ai misteri spirituali.

    Al di fuori è possibile trovare solo preziosissimi alleati che a volte, senza averne la minima consapevolezza, ci spingono a spostare l'attenzione nel profondo di noi stessi, dove da sempre, risiede la nostra divina scintilla interiore.

    Il seme del Cristo vivente è presente in ogni uomo e in ogni donna incarnati e se adeguatamente nutrito, esso si manifesterà al momento opportuno, in tutta la sua magnificenza.

    Chiunque desideri sondare la propria Anima per risvegliare la coscienza e iniziare il viaggio di ritorno all’Uno, deve innanzi tutto essere disposto ad ammettere la propria ignoranza in materia spirituale e aprirsi con umiltà ad accogliere nuovi insegnamenti e differenti spunti di riflessione.

    La nostra mente infatti, è colma di informazioni che abbiamo assorbito dall’esterno: la scuola, la famiglia, il sistema, le religioni ecc.; ma se il nostro iniziatore risiede all’interno di noi stessi è necessario fare una profonda pulizia, abbandonare ogni conoscenza e permettere al suo immenso sapere superiore di trovare il giusto spazio per essere accolto.

    Ecco perché la

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