Analisi e applicazione di materiali per la pittura a secco di superfici dipinte non verniciate
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Info su questo ebook
con restauratori olandesi di dipinti e il Curtauld Instutute of Art che ha avuto come obiettivo quello di raggiungere una migliore comprensione delle proprietà dei materiali per la pulitura a secco per la loro applicazione su superfici dipinte non verniciate. Il presente lavoro riguarda il progetto portato avanti nel periodo 2006-2009, comprendente le analisi dei materiali e la descrizione della metodologia per la valutazione delle corrette metodiche per pulitura con metodi a secco; il libro cercherà inoltre di focalizzarsi sull’integrità delle superfici pittoriche ad olio e a tempera sensibili al contatto coi solventi.
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Anteprima del libro
Analisi e applicazione di materiali per la pittura a secco di superfici dipinte non verniciate - K.J. van den Berg
MATERIALI TESTATI NEL PROGETTO 2006-2009
I materiali di pulitura selezionati per questo studio sono quelli emersi principalmente dal questionario sottoposto ai restautarori olandesi, nonchè dall’esperienza e dalla conoscenza dell’applicazione dei metodi a secco nel restauro cartaceo. Durante la ricerca, la gamma di materiali testati è stata ampliata, comprendendo anche altri tipi di gomme, materiali malleabili e spugne da trucco.
I materiali testati sono stati divisi in 5 gruppi: gomme da cancellare, materiali malleabili, spugne e panni, materiali da utilizzarsi sia a secco che inumiditi, materiali da usare inumiditi.
Questi ultimi, comprendenti le spugne in polivinilalcol (PVA) e quelle in schiuma melamminica, sono stati analizzati, ma esclusi quasi immediatamente dal progetto. Le spugne PVA infatti (tipo Blitz fix® di Deffner&Johann) possono essere ultlizzate ammorbidendone la superfcie con una piccola quantità di acqua; una volta secca, la spugna diviene molto dura. Per tale motivo, anche se non devono essere usati intrisi di acqua, i prodotti a base di PVA non possono essere annoverati tra i materiali per la pulitura a secco. Le spugne in melammina (come Powerpad® di Balbo) possono essere abrasive se ultilizzate a secco e si comportano meglio se bagnate.
La lista completa dei materiali di pulitura testati in questo studio, i produttori e i distributori, nonchè le modalità di utilizzo, le caratteristiche e la composizione chimica, sono riportate nella tabella 6.
Nel presente lavoro, sono descritti i prodotti più comunemente usati per la pulitura a secco, raggruppati in gomme da cancellare, materiali malleabili, spugne e panni. I suddetti materiali, unitamente ai produttori e distributori, alle loro caratteristiche fisiche, sono presentati nelle tabelle 1, 2 e 3.
A. Gomme da cancellare morbide, in PVC e a base di factis
Le gomme, sia dure che morbide, possono essere definite come materiali compatti che vengono consumati durante l’azione di pulitura. In generale le gomme sono prodotte a partire da gomma naturale o sintetica, da polivinilcloruro (PVC) con plastificanti oppure da factis, un olio vegetale vulcanizzato². Le gomme prodotte possono essere sia compatte e flessibili che morbide e spugnos. Vengono prodotte anche gomme in polvere.
Gomme compatte
Le gomme compatte possono essere fatte in PVC (più dure) o in factis (più flessibili), con un comportamento similare da un marchio all’altro, tra gli altri Staedtler®, Pentel®, Stanford®, Edding® e Bic®. Esse basano la loro azione sulle proprietà meccaniche del materiale di cui sono fatte. Le gomme in PVC ad esempio contengono plastificanti, che sono usati per ammorbidire il prodotto e catturare così lo sporco. Altre contengono Carbonato di Calcio, utilizzato come abrasivo.
Gomme morbide, spugnose
Le Akapad® sono gomme morbide delle dimensioni di una spugna, che si consumano durante l’uso. Esse erano precedentemente conosciute come Wishab.
Dalle informazioni del produttore, la Akapad® è una gomma in lattice vulcanizzato a pH neutro. La tipologia bianca è più morbida della gialla, si rompe in briciole, disintegrandosi durante l’uso. E’ utile sia per la rimozione di polvere diffusa su tutta la superficie o localmente, ma anche per lo sporco. La Akapad® bianca si presenta disomogeneamente colorata sotto luce UV. Appare infatti grigia/beige, con particelle bianche e fluorescenti di colore blu. Numerose inoltre sono le micro particelle visibili su fondo del contenitore del prodotto.
Gomme in polvere
Le gomme in polvere, come la polvere Draft Clean®, possono essere composte da particelle dimensionalmente eterogenee. Possono essere più o meno omogenee, a seconda dalla marca. Il miglior modo per utilizzare le gomme in polvere è di spargere la polvere sulla superficie da trattare, lavorandola con movimenti circolari tramite un piccolo pennello o con un tampone di cotone, infine aspirarla. Il tampone di cotone agisce come un cuscinetto, aiutando a distribuire la pressione in maniera omogenea sulle particelle di polvere di gomma.
Tabella 1: lista delle principali gomme e osservazioni sulle principali caratteristiche fisiche
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