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Lo Streamline e Raymond Loewy | Lezione n°13 | Storia del design

Lo Streamline e Raymond Loewy | Lezione n°13 | Storia del design

DaDesigner Stefano Pasotti


Lo Streamline e Raymond Loewy | Lezione n°13 | Storia del design

DaDesigner Stefano Pasotti

valutazioni:
Lunghezza:
8 minuti
Pubblicato:
18 mar 2021
Formato:
Episodio podcast

Descrizione

Lo Streamline e Raymond Loewy
Oggetto

A seguito della grande depressione, le aziende affidarono al design, il compito di innovare le merci, in modo che la forma stessa fosse autoesplicativa ed autopubblicitaria.
La figura del designer industriale negli stati uniti nasce in quegli anni.
Il designer si occupa di analizzare prodotti dell’aziendale di migliorarli unendo gli aspetti funzionali a quelli estetici.
Molti designer americani arrivano da altri settori, come quello della pubblicità, e della grafica.
Uno stile subito riconoscibile degli anni 30 è quello dello Streamline, una forma aerodinamica a goccia, che prenderà non solo i campi inerenti la movimentazione.
Tutto nasce perché nel 1933 Orwille Wright, uno dei due inventori dell’aereo, segue la costruzione della prima galleria del vento per la Chrysler.
Nel 1934 l’azienda automobilistica presentai modello Airflow basato sugli studi dell’aerodinamicità. L’auto aveva un lunotto inclinato, invece di essere dritto come all’epoca, i fari erano integrati ai parafanghi e la coda dell’auto terminava a forma di goccia per evitare possibili vortici.
Il modello non ebbe molto successo, perché era qualcosa di completamente diverso, rispetto a quello presente sul mercato, ma fu l’inizio di un nuovo stile progettuale, che comprese non solo il mondo della movimentazione, ma anche altri settori, come l’illuminazione, i casalinghi etc etc…
Il primo sviluppo dell’aerodinamicità risale ai primi del 900 quando Ferdnando von Zeppelin, realizzò la galleria del vento per i suoi dirigibili. Grandi mezzi d’aria che all’epoca erano in competizione con l’aereo. Gravi incidenti, e i prezzi esorbitanti fecero fallire il progetto dirigibile, ma dobbiamo immaginare un mondo con questi giganteschi veicoli che fluttuavano nell’aria.
Alcuni dei designer più importanti dell’epoca furono Raymond Loewy, Norman Bel Geddes e Henry Dreyfuss.
Raymond Loewy, nato in Francia, aveva studiato ingegneria senza laurearsi: si trasferì poi negli stati uniti dove trovò lavoro come illustratore di moda nelle più grosse riviste di moda come Vougue o Vanity Fair.
Gradualmente iniziò ad occuparsi di design fino a dedicarsi totalmente
Già nel 1949 la rivista Times lo celebrava dedicandogli la propria copertina, in cui veniva raffigurato con attorno diversi progetti realizzati dallo stesso designer.
Uno dei sui primi lavori fu un duplicatore realizzato nel 1929, ma messo in produzione nel 1932 a causa della crisi mondiale che rallentò il suo lavoro.
Ben presto il suo studio divenne una vera e propria impresa con molte collaborazioni
L’attività di Loewy spaziò dall’industrial design, alla grafica, al packaging. La fortuna di un prodotto dipendeva soprattutto dalla confezione.
Ridisegnò la bottiglia della Coca-cola, il logo della Shell, lavorò con Electrolux, la lista è infinita.
Passò alla consulenza per un’azienda di tessuti, per poi iniziare a disegnare interni per veicoli, ad interi veicoli, come per la collaborazione con la Pennsylvania Railroad Co. Il modello S-1 del 1937 divenne un modello iconico, ed un messaggio pubblicitario, nei confronti dell’utente finale e dei conpetitor.
Passò a disegnare diverse automobili, apprezzando lo stile italiano, e fu il primo nel 1954 a parlare di Italian line.
Tra gli anni 60 e 70 sviluppò progetti per il governo degli stati uniti, e per la NASA, ed in particolare si devono a lui gli interni della navicella Skylab.


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Pubblicato:
18 mar 2021
Formato:
Episodio podcast

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