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La scuola di ULM | Lezione N°17 | Storia del design

La scuola di ULM | Lezione N°17 | Storia del design

DaDesigner Stefano Pasotti


La scuola di ULM | Lezione N°17 | Storia del design

DaDesigner Stefano Pasotti

valutazioni:
Lunghezza:
16 minuti
Pubblicato:
16 apr 2021
Formato:
Episodio podcast

Descrizione


La scuola di ULM ( il nome preciso è Hochschule fur Gestaltung - Onestà nel fare e operazionalismo scientifico ) veniva concepita come un centro internazionale per la teoria, lo sviluppo e la ricerca nel mercato della progettazione, dei prodotti industriali, come ad esempio oggetti ad uso domestico, tecnico-produttivo, di comunicazione rivolti ai mass-media.
La scuola era articolata in 4 sezioni: Design del prodotto, Comunicazione visiva, Edilizia, Informazione. Successivamente venne introdotto un ulteriore indirizzo, e cioè Cinema.
La durata dei corsi era di 4 anni: il primo di formazione, ed i tre in una delle sezioni selezionate.
La scuola mirava ad una solida capacità professionale, atta a comprendere non solo i meccanismi progettuali, ma dando un senso ri responsabilità sociale e culturale.
Vi erano dei docenti di ruolo, ed altri a contratto in continua rotazione, per mantenere un clima culturale dinamico ed attivo, sempre in linea con il momento storico, per comprenderlo e superarlo.
Alcuni dei docenti a contratto che insegnarono nella scuola furono: Rodolfo Bonetto, Josef Alberts, Frei Otto.
Tennero delle conferenze all’interno della scuola Walter Gropius, Mies van der Rhoe e Charles Eames.
La scuola di Ulm ebbe diverse fasi di sviluppo, la prima dei quali fu la fondazione avvenuta tra il 1947 ed il 1953 che vide Inge Scholl (Unica sopravvissuta dei fratelli Scholl uccisi dai nazisti), Olt Aicher, Max Bill e Walter Zeischegg operare insieme per la creazione di questo istituto.
Si Trattava di Partire da 0. La fine della Guerra aveva messo in ginocchio la Germania, e diverse città erano state rase al suolo, compresa la stessa ULM che era irriconoscibile.
Gli stati uniti finanziarono diverse iniziative tedesche per risollevare il paese, compresa la creazione di questa scuola.
Questo istituto si presentava come una “nuova educazione democratica” ponendo particolare attenzione alle problematiche socio-politiche. La scuola divenne un laboratorio per affrontare i problemi della progettazione, che la società industriale poneva.
Il primo direttore della scuola di ULM tra il 1935 ed il 1956 fu Max Bill, figura di rilievo in quel periodo, un artista-progettista svizzero. Ex allievo del Bauhaus, diede risalto e popolarità a questo istituto. L’edificio stesso venne progettato da Max Bill.
Il suo legame con il Bauhaus fu evidente nel tipo di didattica inserita nella scuola, oltre ad aver inserito alcuni docenti che insegnavano nel vecchio istituto, oppure ne erano stati studenti.
Tomas Maldonado e Hans Gugelot (docenti interni) sostennero la necessità di un differente approccio alla didattica insegnata fino a quel momento, perché era incentrata più sul concetto artigianale più su quello scientifico analitico improntato alla produzione in serie, che serviva alle aziende in ripresa sul territorio tedesco.
Questo scontro di idee si concluse con l’abbandono di Max Bill nel 1956, che lasciò il suo posto per favorire le idee di Aicher, Maldonado e Gugelot
In due parole il nuovo concetto voluto fu “l’operazionalismo scientifico”, che definiva la figura del designer come uno specialista nel suo settore, più impostato alla collaborazione per la creazione di progetti su larga scala.
In questa fase vennero introdotti i corsi di semiotica, e teoria della percezione visiva.
Questo nuovo cambio di rotta favorì la collaborazione della scuola con differenti aziende, che iniziarono ad affidargli importanti progetti. Una delle collaborazioni dirette, fu con l’azienda BRAUN, grazie anche al docente Hans Gugelot, che era già consulente dell’azienda.


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Pubblicato:
16 apr 2021
Formato:
Episodio podcast

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