Best Practices in Education
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Info su questa serie
Ora la scuola per i bambini dai 3 ai 6 anni è invitata a misurarsi con la prospettiva “zerosei” (d.lgs. 65/2017) per costruire un sistema integrato di servizi educativi (Asili nido) e scuole dell’infanzia, rispettosi comunque delle loro identità.
Il libro presenta saggi di inquadramento, ipotesi di lavoro sui campi di esperienza e, soprattutto, un repertorio di trenta parole-chiave commentate, che rappresentano il lessico di base che accomuna e arricchisce la professionalità di educatori e insegnanti. Il volume è stato scritto da 36 autori (dirigenti scolastici, ispettori, docenti universitari, pedagogisti e soprattutto docenti) che rappresentano la ‘voce viva’ della scuola dell’infanzia italiana. Il coordinamento dell’opera è stato curato da Giancarlo Cerini (direttore della “Rivista dell’istruzione” e coordinatore di “Scuola7.it), da Cinzia Mion (formatrice, psicologa, del Forum veneto delle associazioni professionali della scuola) e da Giovanna Zunino (già insegnante di scuola dell’infanzia e membro dei comitati scientifici di Proteo Fare Sapere e ZeroseiUp).
Titoli di questa serie (7)
- Il nuovo ruolo dell'Educatore di Plesso: Ricerca sul campo e indicazioni operative
14
È ormai riconosciuta l’importanza di interventi educativi personalizzati per rafforzare i processi di integrazione e inclusione sociale, facilitare gli apprendimenti, migliorare il sostegno ai minori in varie condizioni di difficoltà. In tutto questo l’Educatore assume naturalmente un ruolo centrale. Questo libro intende esplorare una peculiare modalità di organizzazione del lavoro educativo focalizzata sull’Educatore di Plesso/Istituto. Sulla base del coinvolgimento diretto di educatori e personale scolastico viene effettuata una analisi di questa funzione professionale, ancora poco conosciuta, che si concretizza nel mettere insieme le azioni educative a sostegno dei singoli con attività laboratoriali e di piccolo gruppo in favore di tutta la classe e del contesto scolastico. Tramite il confronto con esperti e studiosi dei processi educativi vengono esplicitati i pregi ma anche le criticità da superare per rendere tale modalità organizzativa efficace e realmente generalizzabile.
- Psicologia e didattica in classe
11
La conoscenza della psicologia dell’età evolutiva e dell’apprendimento costituisce una componente essenziale del profilo professionale dell’insegnante, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di II grado. Questo volume è articolato in due parti. Nella prima vengono presentate le principali prospettive culturali della psicologia dal Novecento ai nostri giorni, mentre nella seconda si illustrano in modo dettagliato unità formative ed esperienze di apprendimento, che traducono alcuni orientamenti precedentemente esaminati in prassi didattiche. Teoria e pratica risultano così strettamente interdipendenti e permettono a ogni docente di arricchire il proprio repertorio culturale e didattico, indispensabile oggi per gestire efficacemente le dinamiche di aula.
- Eliminare il caos in classe: Con casinometro, mindfulness e neuroscienze
15
Ci sono quasi un milione di insegnanti in Italia e molti soffrono di una malattia nascosta: il rumore ossessivo di ogni mattina a scuola. Questo libro è un libro scritto da un insegnante per insegnanti che, con strumenti pratici, offre un metodo per creare il benessere in classe, stimolando il rispetto delle regole anche negli alunni più indisciplinati. I suoi contenuti sono frutto di centinaia di corsi tenuti dall’autore a migliaia di insegnanti in tutta Italia.
- Bella prof, stavolta ho capito: Motivare e includere tutta la classe con la Comunicazione Aumentatica Alternativa e l'Universal Design for Learning
16
Questo libro è per gli insegnanti stanchi di «lasciare indietro» qualcuno. Per gli insegnanti che desiderano creare un clima di apprendimento accogliente ed efficace. Avete tra le mani una guida inclusiva, che accoglie tutti gli insegnanti, nessuno escluso: è per gli insegnanti di classe, per quelli di sostegno, per gli educatori, per i supplenti. Indipendentemente dalla materia insegnata. Indipendentemente dalle diverse abilità o stili di insegnamento. Questa guida è per l’insegnante che desidera prendere parte a un capovolgimento di prospettiva all’interno della classe, dove non sono più gli alunni con uno svantaggio, un deficit o una disabilità a doversi adattare alla didattica, ma è la didattica che, servendosi di approcci e strumenti già sviluppati e testati, si fa più dinamica e accogliente nei confronti degli alunni, di tutti gli alunni.Un’idea che non è più utopia, grazie alle geniali intuizioni di due approcci, ovvero quello dell’Universal Design for Learning (UDL o progettazione universale per l’apprendimento) e della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) che in queste pagine si incontrano e integrano a vicenda, completandosi l’uno con l’altra in perfetta armonia nel contesto della classe moderna.
- La dispersione scolastica e i Disturbi Specifici dell'Apprendimento nei territori dei Comuni della Romagna Faentina
19
La ricerca propone un inquadramento teorico della dispersione scolastica e delle sue potenziali cause attraverso la presentazione di dati raccolti da diverse fonti in Italia e nella regione Emilia-Romagna. Viene, inoltre, illustrata la correlazione tra questo fenomeno e i disturbi specifici dell’apprendimento. Scendendo in profondità viene presentata un’indagine sulla qualità di vita dei ragazzi con un disturbo specifico dell’apprendimento in quanto, dall’analisi della letteratura esistente, emerge come la dispersione scolastica può derivare da diversi fattori. Si è cercato allora di mettere in luce quanto questi fattori siano presenti tra i/le ragazzi/e del territorio dei Comuni dell’Unione della Romagna Faentina, così da cercare di mettere in atto conseguenti azioni di prevenzione. L’indagine è stata condotta attraverso diversi questionari somministrati a ragazzi e ragazze con un disturbo specifico dell’apprendimento e residenti nei Comuni interessati dall’indagine, ai loro genitori, ai loro insegnanti e agli operatori che lavorano in Centri pomeridiani di aiuto allo studio. Dall’indagine emerge che spesso i/le ragazzi/e fanno fatica a confrontarsi apertamente con gli insegnanti, a concordare insieme a loro strumenti e strategie che possano essere loro utili, e di conseguenza, creare un rapporto sereno di fiducia e riuscire così ad “accettare i limiti” dati dalle regole e dai programmi ministeriali. Accanto a ciò si presenta la difficoltà percepita dagli insegnanti nel “cosa e come proporlo” agli alunni (personalizzazione vs estrema semplificazione).
- Il Karatedo come disciplina: Considerazioni e proposte per l'insegnamento e la pratica educativa del karate
20
Viene spiegato come la disciplina, intesa quale comportamento prima guidato e poi autoregolato, possa aiutare se stessi a raggiungere una vita efficace orientata allo sviluppo personale e sociale. La pratica del karate può essere una modalità per la sua affermazione perché si presta a realizzare processi educativi, che le permettono anche di affiancare le istituzioni educative, le amministrazioni pubbliche e le organizzazioni sociali interessate a fornire occasioni di crescita agli studenti e ai cittadini in tutte le fasce di età. In particolare essa può fornire competenze e abitudini tendenti al miglioramento delle prestazioni personali e sociali. Per questo obiettivo si possono utilizzare le lezioni che giungono dalla tradizione del karate, specialmente riferite all’apertura culturale, alla ritualità rispettosa, al senso di gerarchia, alla relazione con l’altro dalla conflittualità alla cooperazione e all’abitudine al miglioramento continuo.
- Scuola dell'infanzia e prospettiva zerosei
La scuola dell’infanzia è un vero ‘gioiello di famiglia’ del sistema educativo italiano. La scuola statale ha da poco compiuto i suoi primi cinquant’anni ed ha ampliato un paesaggio ove erano già presenti le scuole dei Comuni e quelle private. Il progetto educativo usufruisce di INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (d.m. 254/2012), i cui ‘campi di esperienza’ si innestano su ORIENTAMENTI educativi di grandi tradizioni pedagogiche. Ora la scuola per i bambini dai 3 ai 6 anni è invitata a misurarsi con la prospettiva “zerosei” (d.lgs. 65/2017) per costruire un sistema integrato di servizi educativi (Asili nido) e scuole dell’infanzia, rispettosi comunque delle loro identità. Il libro presenta saggi di inquadramento, ipotesi di lavoro sui campi di esperienza e, soprattutto, un repertorio di trenta parole-chiave commentate, che rappresentano il lessico di base che accomuna e arricchisce la professionalità di educatori e insegnanti. Il volume è stato scritto da 36 autori (dirigenti scolastici, ispettori, docenti universitari, pedagogisti e soprattutto docenti) che rappresentano la ‘voce viva’ della scuola dell’infanzia italiana. Il coordinamento dell’opera è stato curato da Giancarlo Cerini (direttore della “Rivista dell’istruzione” e coordinatore di “Scuola7.it), da Cinzia Mion (formatrice, psicologa, del Forum veneto delle associazioni professionali della scuola) e da Giovanna Zunino (già insegnante di scuola dell’infanzia e membro dei comitati scientifici di Proteo Fare Sapere e ZeroseiUp).
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